Recensione di Pactum di AriannaRhcp
Romanzo Fantasy | Gruppo Blu
Sì, ok, lo so: sono imperdonabile, non ci sono scuse che tengano e merito di subire una pubblica umiliazione. Sebbene io stessa non ami sentirmi in dovere di scrivere recensioni, quanto piuttosto in piacere, sono sempre molto dispiaciuta quando vi faccio attendere – troppo – a lungo per ricevere una nuova analisi. Ma, e penso potrete capirmi, questa attuale faccenda del Coronavirus ha devastato tutti i miei piani lavorativi di questo mese, e dello scorso, e mi sono ritrovata chiusa in casa a riflettere sulla mia esistenza, ad annoiarmi e a non avere voglia di scrivere, una cosa che, invece, costretta in quarantena, dovrei voler fare.
Ho poi avuto dei disguidi tecnici e dei problemi di comunicazione con la storia che sto per recensire – e dei quali parlerò tra poco –, ma non ho scusanti e quindi lanciatemi pure tutti i pomodori che avete a vostra disposizione.
... Finito? Molto bene. Possiamo cominciare.
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Recensione del 14 Marzo 2020
"PACTUM"
Il titolo va benissimo, va più che bene: è un'unica parola riassuntiva e incisiva, quindi non può non andarmi a genio. But – c'è un ma – quei simbolini, quelle croci, per me sono un no enorme, per il semplice fatto che a) io sono contro qualsiasi tipo di fronzolo inutile al titolo e b) perché nella copertina nemmeno ci sono, quindi li considero un'aggiunta irrilevante e antiestetica.
La copertina è stupenda – e conosco di fama RainbowCockatoo, quindi è scontato doverlo scrivere. Quest'immagine è leggibile, di grande effetto e attraente, nel senso che cattura lo sguardo di qualsiasi lettore di passaggio; la citazione centrale si legge senza problemi dal cellulare, ma non dal computer; e quel bollino azzurro mi disturba la vita, ma questo è un mio personale problema. Complessivamente, è una copertina molto bella.
Premetto che l'introduzione mi piace molto, perché – da lettore ignaro di ciò che sta per leggere e che basa il suo futuro solo su questo piccolo "riassunto" – ho ricevuto delle chiare e solide fondamenta dalle quali cominciare a costruire tutto il resto.
Non sono, però, molto convinta di più cose:
• [...] malgrado non sappia bene a chi appartengono [...] -> appartengano, al congiuntivo presente, perché c'è un'insicurezza da parte della protagonista;
• trovo inutile la ripetizione del soggetto attraverso l'uso di più epiteti; oltre a rendere la lettura fastidiosa, essi sono superflui, perché sappiamo che stai parlando di Elizabeth, quindi non serve specificare nuovamente che si tratta di lei;
• c'è una ripetizione del fatto che lei ha perso i ricordi, cosa che non serve ribadire due volte in due frasi successive;
• ammetto di non sapere se esista o meno una regola che vieta l'uso dei due punti in sequenza, ma, nel periodo nel quale li hai inseriti tu, li trovo errati;
• hai utilizzato i trattini per racchiudere un inciso, quando il simbolo da usare è la lineetta emme (—) o la lineetta enne (–) .
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