Capitolo 17 - Pozza

52 5 1
                                    


Sono in una situazione tremenda. Il mio vero amore insieme al mio nemico supremo?
Penso di star avendo un attacco di panico, nella mia testa rimbomba l'immagine di loro due, chissà cos'è successo! Non riesco, non riesco a sopportare questa situazione. Quello che voglio fare, è soltanto morire. Morire e attirare l'attenzione.
Ho un'idea che unirà le due cose. Non morirò, o almeno credo, ma sicuramente attirerò l'attenzione.
Mi dirigo verso il bagno che Tomas ha pulito qualche mezz'ora prima avendo un'idea ben ferma nella mente.
Sono quasi arrivato, sento già le parole che le persone diranno per consolarmi, per dirmi che andrà tutto bene e che posso trovare qualcuno di meglio per me.
Entro nel bagno, silenzio. Voglio essere sicuro che nessuno sia nel bagno mentre faccio ciò che ho in mente, così spalanco le 5 porte dei vari gabinetti per controllare meglio. Nessuno, perfetto.
Chiudo la porta del bagno a chiave e per bloccare ulteriormente il passaggio, sposto uno dei soliti carrelli dei bidelli, lasciati incustoditi, davanti alla porta.
Sono pronto. Tiro un respiro profondo. -:"Lo faccio per te, preside Eric!":- dico ad alta voce, parlando con me stesso.
Dal mio zaino prendo il mio astuccio dei Paw Patrol e agguanto dal suo interno un cutter.
Sistemo la manica sinistra del mio cardigan blu poco sopra il gomito. Sono pronto.
Piano piano avvicino la lama alla pelle del mio avambraccio e incomincio ad incidere.
Il dolore è insopportabile, ma lo è anche quello dentro al mio cuore. Dopo una ventina di minuti ho finito di intagliare il mio, ormai, docile braccio.
Con le lacrime agli occhi volgo un leggero sguardo al lago di sangue che ormai si è formato sotto di me, per poi spostare la visuale verso al mio braccio sinistro.
Lo spettacolo è allucinante. Tutto quello che vedo mi fa girare la testa. La scritta "Eric" è definitivamente incisa su di me.
Decido di passare i tagli sotto l'acqua del rubinetto. Mentre l'acqua bella fresca invade velocemente gli squarci che ho formato, sento una sensazione di benessere.
Dopo diversi minuti, le ferite smettono di sgorgare sangue. Devo rimediare a tutto il casino che ho fatto, del resto Tomas ha pulito da poco, e siccome il suo carattere è piuttosto peperino preferisco non farlo arrabbiare.
Vado verso una delle cabine che prima ho controllato e prendo un po' di carta igienica, la bagno e la butto sulla pozza di sangue. Dopo poco ho pulito tutto, sarei proprio da sposare!
Fascio il mio braccio sinistro, un pochetto di sangue esce ancora e non voglio sporcare il cardigan.
Finalmente esco dal bagno.

Manuel la troiona vogliosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora