~Capitolo 45~

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Luke's pov.
Ho passato quasi due ore a parlare con mia madre; le ho raccontato praticamente tutto ciò che è accaduto in questi anni.
Ma ancora mi viene impossibile credere che lei, sia davvero mia madre, quella donna io pensavo fosse deceduta tanti anni prima.
Adesso sono in ospedale poiché voglio parlare un po' con papà, e sopratutto dirgli di mamma.
"Ehi, papà" Lo saluto allegramente entrando nella sua stanza.
Appena mi vede, mi sorride.
"Ehi, Luke! Sei solo?"
"Si"
Mi avvicino al letto in cui si trova.
"Qualcosa non va? Mi sembri un po' strano"
"Strano in che senso?"
"Non saprei ben dire... Come turbato.
Qualcosa di turba?"
"In realtà, si..."
"Dimmi tutto"
Prendo un respiro profondo.
"Si tratta di mamma"
"Oh..."
"Io mi ricordo tutto... Ma me ne sto rendendo conto solo ora"
"Luke, era la cosa migliore da fare"
"Lo so... Ma perché volete tenerci lontani da lei adesso?"
"Perché non sappiamo se lei possa essere ancora pericolosa o no.
Lo stiamo facendo per il vostro bene"
"Papà, lei è cambiata, è guarita"
"Come fai a saperlo?"
"Ci ho parlato"
Papà scatta sull'attenti.
"Ci hai parlato? Quando?"
"Prima di venire qua.
Ero tornato a casa per prendere l'occorrente per la permanenza da Brian, hanno suonato il campanello ed era lei.
Abbiamo parlato per circa due ore.
Mi ha detto chiaramente di essere guarita"
"Era proprio per questo che vi ho detto di stare da Brian...
A casa vi avrebbe trovati, come vi avrebbe trovati anche da Freddie e Roger. L'unico che ha cambiato abitazione recentemente è Brian"
"Ma papà, non c'è bisogno di nasconderci da lei.
É guarita, non è più quella di quattordici anni fa"
"Io, n - non lo so... Devo assicurarmi di ciò, è per il vostro bene, credimi"
Papà apre le braccia e io non perdo tempo a fiondarmici dentro.
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Glory's pov.
"Sono preoccupato..." Mi dice con una certa angoscia Brian.
"Per cosa?"
"Luke; sono le 19 e ancora non è tornato"
"Qual'é il problema? Magari sarà andato a fare un giro.
Ha bisogno di stare un po' solo"
"Lo so, ma ho paura che possa aver incontrato vostra madre.
Non sappiamo se possiamo fidarci, se sia veramente guarita e quindi non possa fargli del male"
"Brian, sei un ansia vivente"
Quando anch'io inizio a preoccuparmi seriamente, suona il campanello e fortunatamente, ad aver suonato è Luke.
"Luke!!! Ti sembra questa l'ora di tornare?!?" Esclama Brian.
"Ma sono appena le 19, il sole è appena sceso"
"Mi hai fatto preoccupare"
"Ma ho quasi vent'anni..."
"Posso sapere dove sei stato?"
"Sono stato a casa a prendere l'occorrente e poi sono andato a trovare papà"
"Tutto il giorno?"
"Ho fatto un giro, volevo stare un po' solo"
"Sicuro di non aver incontrato qualcuno, oltre a papà?"
"Sicurissimo"
Conosco bene Luke, e so che in questo momento sta mentendo.
Ma non voglio chiedergli quale sia la verità, o almeno, non davanti a Brian, che si sta dimostrando forse un po' troppo severo.
Luke và al piano di sopra a portare le valige e i libri a Cameron.
"Ti aiuto a preparare la cena?" Chiedo a Brian, indaffarato a cercare qualcosa da preparare per cena.
"Sai cucinare? Non lo sapevo!"
"Qualcosina la so fare!
Cosa devo preparare?"
Il riccio mi spiega per filo e per segno tutto ciò che c'è da fare, e nel giro di mezz'ora la cena è pronta in tavola.
"Cameron, tutto bene?" Chiede Luke a Cameron, notandolo troppo silenzioso e distaccato.
"Sisi"
"Non sembra; sei troppo silenzioso" Continua Brian.
"É vero... Qualcosa non va, Cam?" Provo a chiedere.
Mio fratello inizialmente ci pensa su, poi parla.
"Voi mi accettereste in qualsiasi caso?
Mi vorreste bene, sempre?"
"Oddio, chi hai ucciso?" Prova a sdrammatizzare il maggiore, facendoci ridacchiare tutti, addirittura Cameron.
"Comunque... Certo che ti accetteremmo sempre, anche se avessi davvero ucciso qualcuno"
"Davvero?"
"Ovviamente si! Sei il mio fratellino, poi a chi romperei le scatole ogni due per tre?" Risponde Luke, cingendo Cameron per le spalle.
Brian invece rimane in silenzio, probabilmente ha capito che queste sono più cose "da fratelli", e si astiene dalla conversazione.
"Ci ho riflettuto a lungo..." Il minore si ferma.
"Hai deciso di rapinare una banca?"
"Ma no!" Risponde Cameron ridacchiando.
"Dicevo... Ci ho riflettuto a lungo, e ho capito di essere bisessuale"
"Cameron, diamine!!!" Esclama Luke, facendo sbiancare Cameron.
"Io pensavo avessi come minimo ucciso qualcuno, cosa mi fai prendere questi infarti?" Chiede retoricamente il maggiore, sorridendo al minore così da farlo sentire a suo agio.
"Scherzi apparte...
A noi non importa che tu sia etero o bi, tu sei nostro fratello e ti vorremo bene sempre, a prescindere da chi ami e chi no"
"Concordo assolutamente! Noi ti staremo accanto sempre...
...Non è una minaccia, ma se vuoi, fai finta che lo sia" Rispondo io.
"Quindi sei sicuro di non aver ucciso nessuno...?" Chiede ironicamente Brian, facendoci ridere tutti.
Adesso Cameron mi sembra molto più tranquillo e felice, e di questo ne sono felice anch'io!
Se lui sta bene, io sto bene; è il mio piccolo fratellone!

Somebody to love • Brian MayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora