~Capitolo 66~

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"Cosa ne pensate?" Chiedo ai miei fratelli, una volta che siamo tranquilli in camera nostra.
"Di cosa?" Chiede Luke.
"Di mamma e papà. Nel senso; avete visto come si comportavano prima?"
"Spiegati meglio" Risponde Cameron.
"Oh Dio, possibile che non azionate mai il cervello?!?
Prima, alla festa, non facevano altro se non parlare tra di loro, quasi ignoravano tutti li altri!
Ho osservato bene papà, lo conosco, lui non guarda nessuno con quegli occhi... In quel modo...
Capite cosa intendo?
Per lo più papà le ha offerto anche di rimanere la notte da noi"
"Pensi che lui provi ancora qualcosa?"
"Ci siete arrivati, finalmente!
Ne sono quasi sicura.
Per quanto riguarda mamma invece, sono sicurissima che lei sia ancora innamorata; più e più volte mi ha chiesto se papà stia frequentando qualche donna o sia fidanzato.
E sono sicura che in questo momento loro stiano ancora parlando"
"Per me va bene che parlino, l'importante è che non se ne escano dandoci un altro fratello"
"Luke, non sei divertente" Rispondo seccamente, anche se in realtà sto un po' sorridendo.
"Glory, sai che ti voglio bene... ma sono le tre del mattino e tu ti stai facendo tutti questi complessi mentali"
"Okay, se non volete starmi ad ascoltare, me ne occuperò da sola"
"Cos'hai intenzione di fare?" Mi chiede Cameron.
"Andare a controllarle se la mia famiglia si riunirà" Rispondo semplicemente, mentre esco di soppiatto dalla camera da letto e i miei fratelli mi guardano basiti.
Richiudo silenziosamente la porta alle mie spalle, e in punta di piedi, vado verso la fine del corridoio dove c'è la camera degli ospiti, ma senza alcuno stupore, la trovo vuota.
In punta di piedi scendo al piano di sotto e vado verso l'entrata della camera di papà.
La porta è socchiusa, non riesco a vedere nulla, ma concentrandomi posso ascoltare la conversazione.
"Dove sei stata dopo che ti hanno dimessa?"
"Sono stata due anni da mia madre in Canada, ogni giorno che passava la voglia di tornare da te e dai ragazzi aumentava sempre di più, di più e di più. Ma io avevo paura che voi non mi avreste accettata, non volevo farvi più male di quanto io già non ve ne avessi fatto.
Ma poi sono arrivata al limite, non riuscivo più a sopportare la distanza tra me e... la mia famiglia, perciò ho deciso di tornare.
Se tu non vuoi avere nulla a che fare con me, o non puoi che io e i ragazzi rimaniamo in contatto, é comprensibile, davvero.
Tu li hai cresciuti da quando erano piccolino fino ad ora, che sono diventati degli adulti, e l'hai fatto da solo.
Sono stata una madre e una moglie orrenda, se tu non puoi più vedermi, è comprensibile... ma ti giuro, che io non sono più la psicopatica di una volta, sono guarita.
Lasciami solo salutare i ragazzi, e giuro che me ne andrò di nuovo..."
La voce di mamma è spezzata, come se potesse mettersi a piangere da un momento all'altro. O forse, sta già piangendo.
Cala il silenzio più totale per alcuni istanti, che viene poi spezzato da papà.
"Ehi ehi ehi ehi, io non ho mai detto che non voglio mai più rivederti o avere a che fare con te, e tantomeno potrei mai vietarti di vedere i ragazzi; sei la loro madre, ne hai il diritto.
Per tutti questi anni in tua assenza, come è ben immaginabile, io ho frequentato altre donne, ma nessuna mi ha mai dato ciò che tu mi hai dato"
"...ovvero?"
"Amore vero, felicità, senso di protezione, e tre fantastici figli.
In tutta la mia vita, io mi sono sentito amato solo da te, e io ho amato solo te, non sono mai stato capace di amare un altra donna che non sia te, e mai lo sarò"
"Vale la stessa cosa per me, John...
Io non ho mai smesso di amarti"
Cala nuovamente il silenzio, questa volta per un periodo di tempo più lungo.
Anche questa volta, a spezzare il silenzio è stato papà, alzando il timbro di voce di almeno un ottava.
"Sai qual'é uno dei migliori talenti di nostra figlia? Origliare le conversazioni altrui quando dovrebbe trovarsi in camera sua a dormire"
Cazzo, mi ha vista.
Inizio a correre alla velocità della luce, e in un battibaleno raggiungo il piano di sopra, e successivamente la camera da letto in cui mi chiudo dentro.
"Tutto apposto?" Mi chiede Cameron, guardandomi leggermente confuso nel notarmi con l'affanno.
"Sì... Stavo origliando la conversazione tra mamma e papà, ma non so come papà mi ha vista e sono scappata qua.
Cavolo, proprio ora che stavano arrivando al sodo...!!!"
"Cos'hai sentito? Cosa si sono detti?" Mi chiede a raffica Luke.
"Non ho sentito granché, sinceramente... Mamma ha passato due anni in Canada da quella che presumo sia nostra nonna.
Lei voleva tornare da noi ma aveva paura di un nostro rifiuto, sopratutto da parte di papà, perciò ha cercato di trattenersi, ma non c'è l'ha fatta più ed è tornata.
Poi papà ha iniziato a dire che non ha mai amato nessun'altra come ha amato lei, e mamma ha risposto dicendo che lei non ha mai smesso di amarlo... Poi papà mi ha vista e sono scappata via"
I miei fratelli sbuffano sull'ultima parte, poiché stavano letteralmente pendendo dalle mie labbra.
"Vabbè, ciò che accadrà, accadrà.
Adesso ho sonno, e io non ci capisco più niente quando ho sonno" Dice Luke, cambiando tono.
"A chi lo dici, mi si chiudono gli occhi da soli" Continua Cameron.
Spegniamo le luci e ci mettiamo a letto; i miei fratelli si addormentano subito in un sonno profondo, mentre io ad addormentarmi proprio non ci riesco!
Se mamma e papà dovessero tornare insieme, vorrebbe dire che la nostra tornerebbe ad essere una famiglia unita, che è esattamente ciò che desideravo da quando ero bambina.
Non che io non stia bene con papà e i miei fratelli eh, anzi!
Devo a loro ciò che sono diventata oggi.
Ma allo stesso modo, ho sempre avuto un po' bisogno di una figura materna a cui fare riferimento, che però mai ho avuto...
Quando avevo bisogno di un consiglio, alcune volte andavo da Mary, la migliore amica di Freddie nientemeno ché la madrina di Fabiana, ma non sono mai stata capace di vederla come la figura materna di cui ho sempre avuto tanto bisogno.
Il tempo scorre lentamente ma ancora non riesco ad addormentarmi.
La porta della stanza si apre lentamente, lasciando passare un piccolo lampo di luce.
Noto mamma appoggiarsi alla porta e osservare me e i miei fratelli dolcemente, ma pochi secondi dopo si rende conto che io, al contrario di Luke e Cameron, non sto dormendo.
"Ehi, che ci fai ancora sveglia?" Mi sussurra, inginocchiandosi vicino al mio letto.
"Mamma, tu non te ne andrai un altra volta, vero? Io ho bisogno di te..." Le sussurro a mia volta.
"Te l'ho promesso, non ti lascerò mai più, costi quel che costi"
"E papà?"
"Cosa intendi?"
"Tu lo ami ancora?"
"Io... non ho mai smesso di amarlo" Sorride nel buio.
"E lui?"
"Non lo so... Quando accadono cose del genere, nella mente di una persona si crea una bufera, talmente grande da non capire più le cose neanche le cose più semplici"
Cala il silenzio, e io presa da un istinto, abbraccio mamma.
"Ti voglio bene, mamma.
Mi sei mancata"
"Anche tu, piccolina mia, non sai quanto..."

Somebody to love • Brian MayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora