~Capitolo 61~

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Luke racconta per filo e per segno a papà tutto ciò che è accaduto con Fabiana, senza ancora raccontare ciò che è accaduto quando l'ha riportata a casa, cosa che non ha raccontato neanche a me.
"Ma quando l'hai accompagnata a casa, cos'è successo?"
"Oh... la è una lunga storia..."
"Abbiamo tempo" Risponde papà, curioso di sapere quanto accaduto.
Luke prende un bel respiro, poi decide di raccontare.
"Abbiamo passato tutto il tragitto in totale silenzio, ma ad un certo punto le squilló il telefono e rispose.
Non sono riuscito a vedere chi fosse, ma ho sentito una voce maschile, e lei gli stava praticamente sotto.
Non l'ho mai sentita avere un timbro di voce talmente tanto dolce e gentile con qualcuno.
Neanche con suo padre"
"E poi? Va avanti" Lo incito.
"Poi siamo arrivati davanti a casa sua, lei stava per scendere dall'auto ma io l'ho fermata; volevo chiarire la situazione a tutti i costi.
Ma lei era fredda, non aveva alcuna intenzione di parlarmi, e infatti così è stato...
É scesa dalla macchina ed è andata verso casa, e io ho subito messo in moto per andare via, ma ho rallentato quando dallo specchietto mi sono accorto che non era a casa sua che stava andando, ma precisamente alla casa accanto.
Ho intravisto la sagoma di un ragazzo aprirle la porta, e successivamente si sono abbracciati.
Non era un abbraccio qualunque, intendo... dai, avete capito quello che intendo"
Rifletto per qualche istante, dopo di che mi salgono i primi dubbi.
"Ma non sei riuscito a vedere proprio il ragazzo? Neanche un po'?"
"L'ho appena intravisto... Alto, ciuffo moro.
É tutto ciò che ho visto di lui"
"Oh no, no no no no..." Esclamo in un sussurro.
"Che succede?" Mi chiede papà, vedendomi così turbata.
"Mark, sono sicura al novantanove per cento che si tratti di lui...
I suoi genitori sono divorziati, spesso passa la notte dal padre, che abita proprio accanto a Fabiana.
Dio, ora è tutto più chiaro!"
"Spiegati meglio" Dice Luke.
"Aziona un po' il cervello, Luke!
Prima ci ha provato con me, ha visto che dopo una certa non ha funzionato e ha lasciato perdere, e ora sta adescando Fabiana.
Sì sì, ne sono più che sicura!
Quella dannata foto gliela avrà inviata lui, cosi da farla soffrire e mettersi in mezzo lei, per consolarla e farsi l'amicone.
Non mi meraviglierei se scoprissi che in realtà quella foto è solo Photoshop"
Neanche il tempo di finire di parlare, che Luke è già vicino la porta d'ingresso.
"Ehi, dove stai andando?" Gli chiede papà, dalla cucina.
"A riconquistare la mia donna!" Esclama mio fratello, uscendo di casa.
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É pomeriggio ed io mi sto annoiando un bel po'...
Cameron - tanto per cambiare - sta studiando, Luke non è ancora tornato a casa e papà sta riposando; sente ancora molti dolori per tutto il corpo.
D'improvviso suona il campanello, ed essendo l'unica al piano di sotto, vado ad aprire io.
Sorrido spontaneamente quando mi ritrovo davanti Brian e Roger.
"Ehi ragazzi! Che ci fate qua?"
"Volevamo solo fare una visita, niente di ché.
Dove sono gli altri?" Risponde Brian.
"Luke è uscito, Cameron sta studiando e papà sta riposando"
Percepisco due mani poggiarsi sulle mie spalle, mi giro d'istinto e vedo papà.
"Scherzavo, si è svegliato" Continuo retoricamente.
"Ehi Deaks!!! Come stai?" Chiede Roger, avvicinandosi a papà e abbracciandolo con fare fraterno.
"Sono stato meglio, sinceramente, ma non mi lamento!
Sono vivo, no?"
"E ci mancherebbe pure!" Risponde il biondo.
Raggiungiamo il salotto - papà rigorosamente aiutato dalle sue inseparabile stampelle - e iniziamo a parlare del più e del meno per circa una mezz'ora.
"Glory, non dovresti andare a fare i compiti?" Mi chiede Brian, cambiando improvvisamente discorso.
"Oh no, Brian, non incominciare di nuovo con questa storia"
"Ha ragione! Dai, vai a fare i compiti e poi torni qua da noi, quando finirai"
"Mi scusi, signor Taylor? E lei da quando appoggia Brian May?"
"Ogni tanto capita, anche se molto raramente" Risponde Roger ridacchiando, ma riceve in risposta dal riccio una gomitata nei fianchi.
"Hanno ragione! Vai a fare i compiti, prima che si faccia tardi" Insiste anche papà.
Roteo gli occhi e sbuffo leggermente.
"Questa me la pagherete!" Esclamo poco prima di sparire in camera mia.

Somebody to love • Brian MayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora