.37. Perché proprio io?

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Barcellona, 
18 Marzo 1809.

Tentai di evitare il capo quella sera ma fu inevitabile ad un certo punto incontrarci in una delle camere. Ebbi la sensazione che mi fosse venuto a cercare, ma non lo diedi a vedere. Avevo altri pensieri per la testa in quel momento.

<<Ti posso parlare, Geneviève?>> disse, trattenendo in sé ogni tipo di emozione che provava in quel momento.

Annuii senza voltarmi, presa a sistemare un letto ridotto decisamente male dagli ultimi visitatori di quella camera del piacere.

Jonathan si schiarì la voce. <<Riguarda...>> fece una pausa ed io capii che sapeva già cosa avevo intenzione di fare. <<Ecco, Katarina mi ha detto...>>

Lo fermai voltandomi e alzando una mano. <<Signore, niente di ciò che voi mi direte mi farà cambiare idea, quindi vi faccio risparmiare del tempo.>>

Sebbene fossi ancora un po' sconvolta per tutta quella faccenda, notai il volto del capo leggermente diverso da come ero abituata a vederlo: sembrava disordinato e preoccupato. Profonde occhiaie gli solcavano il viso scavato sulle guance e le labbra parvero tremare pensando già alla conversazione che stava per accendersi.

<<Lo so, Geneviève. Ti conosco molto più di quel che credi, è per questo motivo che non ti tratterrò.>>

Mi sorpresi e le mie spalle si rilassarono, assieme al cuore che continuava a pompare sangue a ritmo di musica. Non avevo di certo paura che lui mi avrebbe imposto il divieto di lasciare il suo bordello, ma mi aspettavo per lo meno una discussione. Mi sembrava tutto assurdo e... facile.

Feci un passo avanti, verso di lui. <<Voi non... mi tratterrete? Mi lascerete andare?>>

Annuì alzando il volto. <<Non sei mia prigioniera. Se me lo permetterai, verrò con te. Ho delle questioni in sospeso con il Conte e, beh... potrei approfittarne. Con me al tuo fianco avrai più probabilità di riuscita nella tua disperata missione di salvataggio.>>

Battei un paio di volte le palpebre e mi pizzicai il braccio per capire se fosse reale ciò che avevo appena sentito. <<Ne siete sicuro?>>

Fino a quel momento il capo non aveva fatto altro che dirmi di restare con lui e lavorare nel suo bordello, e adesso mi stava aiutando a trovare una soluzione per liberare il ragazzo che amavo dalle grinfie di un uomo senza cuore e molto pericoloso.

<<Sì, Geneviève. Ne sono sicuro. Partiremo per la villa dei Castro non appena tu sarai pronta.>> disse poggiando una mano sulla maniglia della porta, già pronto per chiuderla e quindi lasciarmi sola con mille domande. <<Aspetto tue notizie.>>

Fece per chiudersela alle spalle, ma mi fiondai di corsa contro di essa e la trattenni aperta. <<Aspettate!>> supplicai poggiando la mano sulla sua.

Jonathan abbassò lo sguardo sulle nostre mani così vicine, poi mi guardò dritto negli occhi. Io vidi me stessa riflessa nei suoi castano chiaro, poi guardai il neo sulla guancia, quello stesso neo che avevo notato la prima sera e che mi aveva permesso di ricordare chi fosse davvero il capo. Un cacciatore di donne che mi aveva salvata da una vita orribile.

<<Perché non mi avete venduta come prostituta, nove anni fa? Perché mi avete salvata?>>

La domanda uscì dalle labbra da sola, impaziente ormai da settimane di venire alla luce. Ed io non ero riuscita a trattenerla ancora.

Jonathan mi posò una mano sulla guancia e la accarezzò. <<Eri solo una bambina.>>

<<Ero una bambina come tante, eppure lo leggo dai vostri occhi che c'è di più.>>

Mi lasciò immediatamente, come se il tocco con la mia pelle lo avesse scottato. Si allontanò di un passo e si sistemò la giacca elegante. <<Ho le mie motivazioni e tu non sei tenuta a conoscerle.>>

Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere, che girò le spalle e andò via velocemente, sparendo presto dietro la porta del suo studio alla fine del corridoio.

Sapevo che c'era qualcosa di grosso che non voleva dirmi, e sapevo anche che lo avrei scoperto. In un modo o in un altro, avrei capito finalmente il motivo per cui quell'uomo sembrava guardarmi in un modo in cui nessun altro mi guardava.

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In foto, Alexander e Geneviève in una stupenda fan art di aniayagalochuaine che ringrazio ancora tantissimo.

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