1° pretty u.

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"mi hanno licenziato di nuovo"

Era mattina quando, ancora una volta, Hansol si ritrovò senza un lavoro a girovagare per le strade di Seoul, l'enorme metropoli nella quale si trasferì all'età di 18 anni per stare vicino alla sua ragazza.

Era nato e cresciuto in America, ma aveva sempre desiderato andare a vivere in Corea, quindi la cosa non gli pesò.

Iniziò a pesargli due anni dopo, quando fu licenziato dalla compagnia per cui lavorava.
Da allora aveva provato qualsiasi tipo di lavoro, ma niente che durasse per più di 3 mesi.

"Vieni a vivere da me, amore, così non avrai così tante spese per l'appartamento" una vocina squillante proveniva dal cellulare di Vernon.

"Te l'ho già detto Hyu Jin, non voglio dipendere da nessuno"

"Sono 4 anni che stiamo insieme, ormai hai 21 anni ed io 24, non credi che sia arrivata l'ora di farmi entrare nel tuo mondo? Posso aiutarti io." insisteva la ragazza.

"inutile che insisti, ti richiamo dopo" il ragazzo dai capelli neri staccò senza aspettare risposta; Mise la modalità aereo, prese le cuffiette da dentro il felpone verde e si lasciò trasportare in un altro mondo.

Si lasciò "cadere" su una delle tante panchine di quel parco, dove in lontananza si vedevano le riprese per qualche show televisivo.
C'era così tanta gente al suo intorno che era impossibile vedere i protagonisti, non che interessasse qualcosa a Vernon; Non era fatto per il mondo televisivo, non era il classico con la battuta pronta o quello che riusciva ad intrattenere le persone, e tantomeno si interessava di quel mondo.
Bello da poter diventare chiunque, ma purtroppo strambo e introverso.

×

"Potresti fare meno la diva, almeno in televisione" mormorò un ragazzo dai lineamenti forse troppo femminili per essere chiamato tale, e di certo i capelli rosa non lo aiutavano, non a caso conosciuto come angelo.

"Jeonghan , sto cercando di contenermi il più possibile " rispose un biondino con aria scherzosa, mettendosi una mano sul fianco e sbuffando.

"Ci dai dentro stasera al Discover, e mi raccomando non mi chiamare dicendomi che non sai come tornare a casa"

"Perchè non vieni anche tu? domandò il biondo a Jeonghan.

"Seungkwan, è un locale gay"

"E tu sei etero, giusto Jeonghan?" incrociò le braccia con un sorriso beffardo.

"si" disse il ragazzo dai capelli rosa con un'espressione seria.

"Vabbene! se lo dici tu" alzò le mani come segno di resa, ma ovviamente gli stava solo dando un misero contentino, era convinto del contrario.
Lo dimostrava il fatto che Jeonghan non era mai uscito con nessuna né tantomeno era mai stato realmente interessato.

Seungkwan invece lo capì all'età di 16 anni, ben 5 anni fa, e, avendo una famiglia di mentalità aperta, non ebbe timore di un loro giudizio, o dei giudizi in generale.
Solo che si sa, essendo un cantante coreano non si poteva dire certo ai 4 venti che lui le ragazze non se le filava di striscio.

×

"Vernon! sapevo di trovarti qui" esclamò un ragazzo dai capelli di un rosso acceso, ricoperto di tatuaggi lungo tutto il corpo che facevano contrasto con gli occhiali da nerd che indossava.

"Seungcheol?" la voce del suo amico lo fece ritornare alla realtà, ed era un bello schifo.

"ti ricordi Suga? il rapper che ha lavorato con me qualche mese fa che ti ho fatto conoscere"

Fallin' flower || verkwanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora