"eri tu"
"ancora" sbuffò con aria vanitosa lasciandosi cadere sul bancone "non m'interessii" gli fece una smorfia mostrando la lingua che causò una mezza risata al barista.
"e di certo non ti dirò il mio nome mi violeresti la privacy" fece il vanitoso per poi mettere a fuoco e indicare Vernon "non ti dirò mai che mi chiamo Boo Seungkwan"
si mise velocemente la mano davanti la bocca, si guardò intorno con occhi spalancati."che carino" farfugliò fra sé e sé senza neanche pensarci.
"Il tuo amico è qui e manco lo degni di uno sguardo" sbuffò cercando di farsi notare da Vernon, ancora impegnato a guardare il ragazzo ubriaco.
"Seungcheol, finalmente sei qui" lo salutò l'amico.
"Meglio tardi che mai" rise prendendo il caricatore da dentro lo zaino da lavoro.
"Seungcheol eh" Minghao fece un sorriso malizioso"sei nuovo qui?" domandò curioso, non avendo mai visto quel bellissimo individuo da queste parti.
"Oh mi dispiace, non sono gay" ridacchiò "fuggo prima che mi posteggi qualcun'altro" sussurrò a Vernon, prima di uscire dal locale e dirigersi verso casa.
Prese le chiavi da dentro lo zaino, alzò il capo e vide una chioma rosa uscire da una macchina parcheggiata dinanzi al locale.
"È forse.." parlò fra sé e sé cercando di mettere a fuoco il ragazzo in lontananza, voltato di spalle.
"Impossibile" aggiunse appena lo vide entrare nel locale, poco prima di tornare a casa.
Si spogliò esausto continuando a pensare a quello che aveva appena visto.
Mise a bollire l'acqua per la tisana che aveva intenzione di bere e si appoggiò alla cucina assalito dal dubbio mentre aspettava che l'acqua bollisse, facendo facce strane.
Senza neanche accorgersene si ritrovò affacciato al bancone, aspettando l'uscita del ragazzo dai capelli rosa.
Sapeva che sarebbe potuto uscire anche fra ore, eppure era lì, che aspettava.
Per quale motivo?E fu fortunato nel vedere la chioma rosa uscire dopo una decina di minuti, si mise velocemente gli occhiali per una vista migliore.
Ed eccolo lì, il dubbio diventato realtà; Era proprio Jeonghan, quel cantante di una settimana fa che non riusciva manco a difendersi da solo."Quindi è così" gli scappò una risata che fu interrotta non appena vide un'altro ragazzo avvinghiarsi a lui e salire nella sua macchina.
"che schifo" aggiunse quasi inconsciamente.
Prese la macchina fotografica e incominciò a scattare interrottamente foto ai due VIP.
Eccosi spiegato il motivo per il quale avrebbe aspettato anche fino all'alba, oltre a essere fotografo, collaborava con alcuni giornalisti da scoop per accaparrarsi qualche soldo in più.
Bello stronzo insomma.Il mattino dopo le foto di quei due erano ovunque, e nel giro di un paio di giorni divenne uno dei scoop più famosi.
"Cosa significa?!" il CEO dell'azienda per il quale lavoravano Seungkwan e Jeonghan li convocò nell'ufficio per discutere della situazione che peggiorava giorno dopo giorno.
"È tutto falso ovviamente" disse timoroso Jeonghan, con gli occhi che guardavano il pavimento e le mani unite dietro la schiena.
"Non importa se sia vero o meno" aggiunse con tono di superiorità "importa che vi siete fatti beccare uscire fuori da un locale gay!"
"Perdonaci, comunque non si vede il nome del locale quindi è difficile capire"
"Perdonarvi? difficile capire? Seungkwan hai trascinato tu Jeonghan in quel posto schifoso, lo so!" urlò ancora.
"Si" chinò il capo per scusarsi, trattenendo la rabbia per quella definizione.
"Non è solo un locale gay però" cercò di difendere l'amico.
"Domani ti incontrerai subito con Alicia e faremo uscire un altro scoop per coprire questo" si rivolse al ragazzo dai capelli rosa.
"mentre tu dovrai smettere di andare in quella specie di posto, e comportarti da uomo" indicò Seungkwan.
"comportarmi da uomo..?" strinse i pugni.
"si, hai avuto un infanzia difficile che ti ha portato ad avere questi.. " lo guardò dalla testa ai piedi quasi disgustato "strani comportamenti"
Seungkwan rimase in silenzio, scioccato da quello che le sue orecchie erano dovute a ascoltare.
"Sai che a breve devo rinnovarti il contratto, non deludermi" fece un mezzo sorriso, convinto di averla avuta vinta, povero illuso.
Boo Seungkwan non era di certo un ragazzo che si faceva mettere i piedi in testa, e assolutamente non si sentiva in colpa per il suo modo di essere."Allora" si chinò leggermente "può anche non rinnovare il contratto, è stato un piacere lavorare con lei" gli sorrise cercando di mantenere la calma "questo sono io, non cambierò il mio essere per diventare famoso"
"cosa dici Seungkwan..." spalancò gli occhi Jeonghan, cercando di calmarlo in qualche modo, ma sapeva che sarebbe stato tempo perso, era anche fin troppo calmo.
"sarei un falso, la gente mi amerebbe per quello che non sono"
"sarà difficile entrare in un'altra agenzia"
"Se la pensano come lei, preferisco non entrare" aggiunse tenendo testa allo sguardo aggressivo che gli stava lanciando.
"Mi chiami quando dovrò firmare la fine del contratto" aggiunse prima di andarsene fiero, avere rispetto di se stessi e lottare sempre per quello in cui si crede; Era stato cresciuto così e nonostante le difficoltà che portava e avrebbe portato, camminava a testa alta, nascondendo le paure di un domani diverso.×
"Seungkwan, perchè.." si avvicinò con gli occhi lucidi all'amico.
Non era stato capace di fare niente, a differenza di Seungkwan, sopprimeva qualsiasi emozione e sopportava in silenzio.
Era sempre stato così, ma quel giorno si odiava davvero parecchio, non essendo riuscito a difendere l'amico."Lo sai, Jeonghan, non sono fatto per stare incatenato" accennò un mezzo sorriso, già malinconico.
"Se solo non fosse stato per quelle foto" disse rabbioso, pensando.
"Sai che le cose già non andavano bene però"
aggiunse Seungkwan facendo riferimento a tutti i richiami precedenti del CEO."io ci sarò sempre" lo consolò.
"Ovviamente, sarò ancora il tuo incubo" sorrise dolcemente.
La sera e quelle che la proseguivano Boo Seungkwan rimase a casa, nonostante odiasse dipendere da altre persone, l'agenzia era una zona sicura dove si raggiungeva il successo facilmente grazie alle sponsorizzazioni, dove qualsiasi errore viene subito messo a tacere da altre notizie, dove si trova conforto in altri cantanti.
Ora era lì, da solo, a volte pesava anche a lui il suo carattere, ma gli pesava di più fare finta di essere qualcun'altro.
Quindi ora studiava un piano per non cadere, per non rinunciare al suo sogno.Dall'altra parte c'era un Vernon che lavorava senza freni, e dal giorno in cui scoprì chi era il protagonista di quelle canzoni piacevoli non faceva che ascoltarle ininterrottamente.
Aveva notato la sua assenza, ora inconsapevolmente faceva caso se era lì o meno,
Non che gli importasse eh, ma ammirava tantissimo la sua voce, nonostante il suo essere inrispettoso ed egocentrico."Seungkwan, smettila" alla pronuncia di quel nome Hansol girò il capo, e rimase deluso nel vedere che era solo l'amico che parlava a telefono con quest'ultimo.
"Non puoi di certo continuare a stare chiuso in casa a provare e riprovare, sappiamo entrambi che non sei fuori dall'agenzia perchè non sai cantare"
il barista si ritrovò ad ascoltare quella conversazione, cosa significa? era fuori dal giro? avrebbe smesso? pensò.
Sicuramente! nonostante il potenziale che gli riconosceva, sapeva che quel ragazzo era famoso solo grazie all'agenzia, non sarebbe nessuno senza quest'ultima.Non ha le forze e il coraggio di riuscire ad emergere da solo, ha scelto la strada più facile, pensò.
"Peccato che quella voce appartenga ad uno sfigato come lui" borbottò fra sé e sé, irritato.
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Fallin' flower || verkwan
Roman d'amourTutti sanno quanto il famoso cantate Boo Seungkwan ami divertirsi e andare a ballare nel solito locale gay. Tutti non sanno che cambierà la vita al nuovo barista etero Hansol Vernon Chwe, nonostante questi due siano i completi opposti. ~smut ~boyxb...