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"Ti rendi conto di ciò che le hai detto?preferisti scopare Boo Seungkwan"

Vernon aveva appena finito di sfogarsi con Seungcheol, incredulo della situazione.

"No, non mi rendo affatto conto, ho lasciato da un giorno all'altro la persona che pensavo di portare all'altare"

"parliamoci chiaramente, perchè ti faceva comodo una ragazza che ti lasciasse libero"

"non lo so manco io cosa mi è preso"

"Vernon eppure sei una persona tanto intelligente, smettila di negare la realtà"
il ragazzo era coricato sul letto, con delle occhiaie così olivastre da far paura.

La pelle era pallida per il poco sonno, nonostante non avesse toccato piede al di fuori di casa sua.

"No Seungcheol, non è negare la realtà, io ho sempre vissuto con l'idea che mi piacciano solo ed esclusivamente le donne" lo affiancò sul letto, guardando il soffitto "è come se io mi chiamassi Vernon e ad un certo punto arriva un estraneo che inizia a chiamarmi Michael, con tanto di prove"

"c...redo di aver capito il tuo strano discorso" Seungcheol assunse un espressione dubbiosa.

"ma per quanto possa essere faticoso per te accettare quella cosa, i fatti parlano chiari, o meglio le sensazioni"

Vernon gli rivolse uno sguardo di approvazione, non poteva di certo dargli torto.

"Dimmi cosa provi con Seungkwan"

prima di rispondere alla domanda ritornò a fissare il soffitto, con un braccio dietro la nuca e la mente che elaborava.

"Non posso parlarti di provare, posso dirti però che lo cerco, e quando non c'è mi pesa"
in quel momento i suoi occhi erano altrove, si ricordò di tutto ciò che quel ragazzo gli rivolgeva sorrisi maliziosi, e non riuscì a non sorridere.

"che magari non sai più come far passare il tempo quando lui non è presente?"

Vernon annuì.

"che tu sei il primo a criticare i suoi atteggiamenti ma devi essere anche l'unico?" domandò ancora Seungcheol, ottendo un altro cenno dall'amico.

"che parlando di atteggiamenti, li odi ma non li cambieresti per nulla al mondo?"

"non riesci a non sorridere inconsciamente quando si ripresenta in quel posto?"

"Che me l'hai chiesto a fare?" ironizzò la situazione.

"Ho solo tirato a indovinare"
mentì.

"smettila di negare la realtà, sei così profondo da quando non vedi più Jeonghan"

"È solo un periodo"

"tutto ciò che mi hai detto lo sai perchè l'hai provato sulla tua pelle"

"e il tuo discorso sull'essere convinto sin dalla nascita del tuo orientamento sessuale te lo ripropongo"

Vernon smise di sorride e ritornò serio
"forse dovremmo darci una possibilità"

"ma parla per te" sbuffò.

"Smettila Seungcheol, sai di aver sbagliato e non fai niente per rimediare alla situazione, da quando sei così codardo?"

"Come ti premetti di darmi del codardo, coglione"  si inalterò iniziandolo a guardare.

"ora lasciami dormire, litighiamo domani" si girò sul lato esterno del letto, sentendosi poco dopo una gamba sul fianco.

.

"Seungkwan oggi è il nostro giorno libero, non puoi restare chiuso in casa" si inoltrò nell'appartamento senza essere invitato.

"oggi sembri davvero di buon umore"

"ho bisogno dell'aria fresca mattutina, altrimenti potrei impazzire"  aprì la cabina armadio del ragazzo dai capelli neri, che giaceva ancora sul divano.

"Jeonghan, già sei impazzito, non sei mai stato così attivo, non ti fermi neanche 2 minuti"

"si beh, tu intanto vestiti" sviò il discorso.

"Jeonghan, so che lo fai per me, ma ho davvero tantissimo lavoro da fare, devi preparare il nuovo singolo e non sto dormendo bene"

"Andiamo Seungkwan.. sembra davvero che tu sia nel mood 'non mi disturberete manco nei sogni'. "

"esatto" annuì compiaciuto dal fatto di essere capito senza il doversi spiegare mille volte.

"non dovresti, sono giorni che non prendi una boccata d'aria" mormorò guardando l'orologio "facciamo una cosa, vado a comprare del sushi e poi ci guardiamo una serie tv"

Seungkwan annuì, l'idea non era male, anche se di appetito ne aveva ben poco.

Scorreva su netflix alla ricerca di qualcosa di nuova quando sentì Jeonghan sbattere in malo modo la porta.

"YAAAA LA PORTA" nonostante fosse ormai all'esterno gli urlò comunque contro, poi dopo aver trovato la serie perfetta, mise in pausa, già pronta per quando sarebbe ritornato l'amico.

Si alzò dal divano stiracchiandosi e decise di farsi una bella tisana agli agrumi per ammazzare il tempo.

Mise il pentolino sul fuoco, e si appoggiò sul bancone della cucina pronto a sgranocchiare una carota.

Non fece in tempo a perderla però, che una visione davanti ai suoi occhi gli fece completamente rammollire le braccia.

Vedeva Hansol appoggiato sulla soglia della porta, con le braccia coincise così come i piedi.

Possibile mai che ora aveva iniziato anche ad immaginarselo?

Con il cuore a mille solo per quella immaginazione, e gli occhi fuori dalle orbite, si rigirò verso i fornelli velocemente, sperando che quell'allucinazione svanisca al più presto possibile.

"Non solo nei sogni" balbettò innervosito.
Aspetto così che l'acqua bollire, e solo dopo averla versata nel bicchiere ebbe il coraggio di rigirarsi con la stessa velocità.

Era ancora qui, questa volta con un sorriso invadente.

Posò il bicchiere sul bancone ed iniziò ad andare avanti e indietro con passi corti e veloci, senza mai alzare lo sguardo da quest'ultimo.

"no oddio, sono agli inizi dei miei ventanni" si scompigliò velocemente i capelli ridando un'occhiata veloce "non posso essere già impazzito!"

"Ya non mi guardare in quel modo Hansol Chwe!!!" disse tremandò, era diventato pazzo.

"Non ti permettere di ridere in quel modo neanche, anzi non respirare" gli puntò il dito contro con gli occhi sgranati.

"cosa faccio.. cosa faccio" si guardò intorno cercando una soluzione plausibile.

Così afferrò il telefono con uno scatto veloce, e mentre tremava, cercava di digitare un numero più veloce possibile.

"pronto... si sono Boo Seungkwan.. dottoressa devo parlar-" fu interrotto da qualcuno che gli staccò velocemente il telefono dall'orecchio, per essere più precisi, dalla sua immaginazione.

"Seungkwan perchè non fai il comico" ironizzò quella che doveva essere solo un'immaginazione.

Era proprio lui?
No impossibile,

Pure se fosse, sarebbe stata più plausibile l'idea dell'immaginazione che del trovarselo realmente lì.

"Non sei uscito pazzo, sono reale" rise portando i capelli all'indietro.

Iniziò a respirare difficilmente, cosa si diceva in questi casi?

perchè sei a casa mia?
come sei entrato?
che cazzo ridi a fare?

"Perchè sei così bello?"

Fallin' flower || verkwanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora