Capitolo 15

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«Così non va bene!» Mi lamento.

Domani sera c'è la partita e non siamo pronte, siamo tutte scoordinate.

«Rifacciamo, di nuovo.
Finché non siete pronte io non mi muovo da qui!»

Sbuffano e riprendono.
Ma perché oggi sono così mosce?
Mi stanno facendo imbestialire.

Facciamo la piramide e poi salto. Brooke e le altre fanno un gruppetto e mi prendono al volo.

Brooke si sposta leggermente ed io, quando atterro, metto male la caviglia. Le mie compagne mi lasciano in piedi, solo che dopo qualche secondo cado per terra facendo smorfie di dolore.

Mi tengo la la mano sulla caviglia cercando di sopportare il dolore.

«Cami vai a chiamare il coach!»
Grida Belle.

Lei subito corre.

«Che cosa è successo?» Mi chiede impanicata la mia migliore amica.

«Dopo la piramide Brooke si è spostata e ho messo male la caviglia.»

Si abbassa per terra e mi abbraccia.
Fulmino con lo sguardo Brooke che intanto ha un sorriso soddisfatto sul volto.

«Ti rendi conto di ciò che hai fatto?!»
Le urla addosso Belle, arrabbiata.

Prima che potesse ribattere, il coach viene verso di noi e si abbassa per toccarmi la caviglia provocandomi smorfie di dolore.

«Miller!» Urla.

Logan corre da noi e, preoccupato, mi prende in braccio. Brooke mi lancia sguardi di fuoco.

«Portala in infermeria.»

«Sì coach» risponde iniziando a camminare verso l'edificio.

Incrocio le braccia al suo collo e appoggio la testa sulla sua spalla, trattenendo le lacrime per il dolore.

Perché è così ingenua Brooke?!
Dovevo toglierla dalla squadra!

«Come stai?»

«Alla grande» rispondo sarcastica.

Lui sbuffa e si incupisce.

«Scusa...è che sono arrabbiata con Brooke, è colpa sua se adesso sono in questa situazione» ammetto triste.

Finché la mia caviglia non si rimetterà a posto, dirò a Belle di prendere il mio posto da capitano.

Mai e poi mai dirò a quella vipera di prendere il mio posto.

Arrivati in infermeria, Logan mi appoggia delicatamente sul lettino dell'infermeria e mi guarda negli occhi. Mi toglie con i pollici due lacrime che mi sono scese.

«Eccomi, ci sono» entra l'infermiera indossando il suo camice.

Logan si siede e la signora viene verso di me.

«Che succede?»

«Ho messo male il piede e adesso mi fa male la caviglia.»

Inizia a toccarmi la caviglia ed io inizio a fare smorfie di dolore, sotto il suo sguardo.

«Hai preso una storta, vado a prendere dei fogli, intanto metti questo» dice passandomi dei cubetti di ghiaccio.

La ringrazio e poi esce dalla infermeria. Logan si avvicina a me e prende il ghiaccio, mettendomelo sulla caviglia.

«Logan, non preoccuparti, ce la faccio e poi domani hai la partita» lo rassicuro.

«Tu sei più importante in questo momento.»

A quella affermazione sussulto e un leggero rossore si forma sulle mie guance. Poso lo sguardo su di lui e lui sul mio. Gli prendo la mano libera e gliela accarezzo, facendolo sorridere.

L'infermiera rientra con in mano dei fogli e poi si avvicina a noi. Me lo porge e inizia a spiegare.

«Allora devi mettere il ghiaccio sulla caviglia tre volte al giorno per venti minuti, per farla sgonfiare e devi tenerla ferma almeno per una settimana.»

E adesso non posso neanche fare il tifo per la partita di domani...

«Ma domani posso andare a vedere la partita?» Chiedo preoccupata.

«Certo, basta che la fasci bene e prendi delle stampelle. Purtroppo non ne ho più, dovresti chiederle.»

Sorrido debolmente e poi ringrazio l'infermiera. Mi appoggio a Logan, che nel mentre mi sta accompagnando al campo.

«Ti accompagno a casa.»

«No, ti devi allenare, io resto qui seduta» Mi lamento puntando le mie iridi verdognole nelle sue.

«Non se ne parla, mando un messaggio a tuo fratello, tanto sono pronto per la partita di domani e ti ricordo che sono anche il capitano.»

«Appunto, ragione in più per restare qui.»

Non voglio che perda l'ultimo allenamento per colpa mia, anzi tutto questo è stato per colpa di quella vipera di Brooke.

Scuote la testa e mi porta nella sua macchina.

«Puoi restare qui? Io vado a cambiarmi e ad avvisare il coach.»

Io annuisco e lui mi chiude dentro la sua macchina. Mi piace quando Logan è protettivo nei miei confronti.
Quanto vorrei dirgli ciò che provo per lui, ma sono sicura che non ricambierebbe...sarò solo una vai e via...

Resto per qualche minuto ad aspettarlo, mandando un messaggio a mia madre, giusto per farmi sentire.
Ovviamente non le dico che mi sono presa una storta, ne farebbe una tragedia.

Sento un click alla porta e lo vedo posare la borsa dietro di noi, per poi sedersi davanti.

«Ne sei sicuro?»

Lui annuisce sorridendomi e dopo partiamo. Per tutto il viaggio nessuno dei due parlò, ma non era un silenzio imbarazzante.

Ferma la macchina ed entra in casa, prendendomi in braccio. Non so come ringraziarlo per tutto quanto...

Mi porta in camera e mi adagia sopra il letto. Dopo qualche secondo si sdraia di fianco a me.

«Cosa posso fare per ringraziarti?» Chiedo guardandolo.

«Esci con me.»

Mi guarda negli occhi.

«Dove andiamo?» Sorrido.

«Al mare.»

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Revisionato [17/05/21]

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