Capitolo 26

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«Ciao mamma, ciao papà!» Urlo ormai fuori dalla porta.

«Da dove cominciamo?» Chiede Belle entusiasta.

Io rido e gli mando una foto su whatsapp che indicava il posto in cui saremmo andati. Spalanca gli occhi e inizia a sorridere come una matta.

Sono le dieci di mattina e abbiamo appena finito la colazione, come cavolo fa a saltellare così?

Li voglio portare al Lago Michigan, ci andavo sempre con mio padre e poi non abitiamo così tanto lontano.
Prendiamo il pulmino che va direttamente là e saliamo.

«Nicole!» Mi saluta l'autista.

«Max!» Lo saluto con un abbraccio.

Max lo conosco da una vita, perché questo pullman non solo accompagna le persone in posti come il lago o il centro, ma accompagna anche le persone che devono andare a scuola.

E diciamo che quando ero arrabbiata, triste o non sapevo che fare, iniziavo a dialogare con Max. Sono certa che da piccola non sopportasse tutte le mie chiacchiere.

«Che ci fai da queste parti?» Mi chiede ripartendo.

«Sono qua con i miei amici per una mini vacanza, giusto per fargli fare un giretto per Chicago» sorrido.

Mi attacco al paletto per non cadere per terra e lo presento ai miei due migliore amici. Dopo qualche minuto mi chiede

«Alex come sta? Ho visto il video della sua band! Mia figlia li adora, continua a parlare di loro dal giorno alla notte» ride girando il volante per svoltare a destra.

Sorrido e poi gli racconto un po' di Alex. Dopo una decina di minuti salutiamo Max e scendo con Belle e Nathan.

«A dire la verità io non riesco ancora a credere che siamo qui! Ho sempre voluto andare a Chicago!» ripete Belle per la millesima volta.

Rido alla sua affermazione e svolto a sinistra, seguita da loro. Sono così felice che con me ci siano anche loro.
Arriviamo al lago e un venticello scompiglia i nostri capelli.

«Ragazzi, benvenuti al lago Michigan» dico allargando le braccia, beccandomi l'aria che mi viene addosso.

Gli occhi di Nathan si illuminano così come quelli di Belle.

«Belle! Andiamo!» Urla lui prima di iniziare a correre.

Rido e poi prendo il mio cellulare, andando sul contatto di Logan.
In teoria dovrebbe essere arrivato oggi. Sento delle mani sulle mie spalle e un odore di fumo mi invade le narici.

Oh no...non dirmi che...

Mi giro e lo vedo.

Il mio cuore per neanche un secondo smette di battere e il sangue si raggela nelle vene.

Non è possibile...

Lui...

Giro la testa in cerca dei miei amici, ma di loro neanche l'ombra. Non è solo, insieme a lui ci sono delle persone che un tempo credevo miei amici.

«Ma quale onore Nicole Anderson, finalmente ci rivediamo.»

«Cosa vuoi Tristan?» Cerco di rimanere impassibile, non posso rendermi debole in questo momento.

«Ma che bella targhetta.»

Tocca il mio collo su cui iniziano a formarsi dei brividi. Sto praticamente sudando di freddo, il mio incubo peggiore si è avverato...

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