Capitolo due
Melanie voleva un bene dell'anima ad Ava.
Nonostante la conoscesse da pochi mesi, la donna le aveva offerto una nuova opportunità e possibilità di guadagno, anche se questo avrebbe voluto dire rinunciare al già poco tempo libero che aveva.Ma non aveva importanza.
Era rimasta sbalordita alla notizia che i coniugi Marshall gestissero un motel fuori città, in aggiunta alla tavola calda e che l'avessero ingaggiata per un altro lavoro.
Non ci poteva credere.Che la fortuna stesse girando anche per lei?
Riflettè sul fatto che durante tutta la settimana il signor Franz si occupava del motel, lasciando così libero arbitrio decisionale del pub alla moglie.
Il turno straordinario di quella domenica pomeriggio alla tavola calda era terminato e dopo essere tornata a casa giusto il tempo di una doccia, si fece attendere fuori dalla porta, incurante di aver lasciato il cambio nella borsa ai piedi del letto.
Ava le aveva assicurato che sarebbe andata a prenderla per andare insieme al motel.
Nel corso della mattinata si era scusata con David, dicendogli che proprio non le andava di uscire la sera precedente, omettendo di conseguenza la verità.
"Di questo motel non puoi parlarne con nessuno" la avvertì severamente Ava, tanto che Melanie cominciò a preoccuparsi, seduta sul sedile della Mustang della signora Marshall.
"Non l'hai dichiarato? È un motel fantasma?" Chiese ingenuamente la ragazza, facendo sorridere la signora che svoltò sulla destra dopo aver segnalato con una freccia.
"Sono le cose che accadono lì vicino che non vengono dichiarate. E lo scoprirai presto" rise Ava teneramente.
Melanie in quel momento parve spaventata, non solamente preoccupata.
Osservando però il viso stanco e consumato dal tempo della signora Ava, non riusciva a decifrare cosa le potesse nascondere.
Ava l'avrebbe portata in un covo pericoloso?
L'avrebbe fatta entrare in un giro pericoloso?Venti minuti dopo tutte quelle domande che le frullavano in testa scomparvero, nel momento in cui la signora Marshall parcheggiò l'auto davanti ad un motel fatiscente e a pezzi. Visto di notte sarebbe sembrato un luogo macabro, set perfetto per un ottimo film horror.
"Ecco il mio bambino" parlò sorridendole e indicandole quell'edificio, fiera di possederlo.
Se dall'esterno si era fatta un'idea di tutto il motel, dovette ricredersi nel momento in cui si addentrò nella hall, dove trovò il signor Franz seduto su una poltrona, intento a leggere le notizie locali del giorno.
"Siete arrivate, dai che ci sono le stanze da preparare per stasera" le avvertì il signore, mantenendo sempre uno sguardo docile.
"Wow, è... è bellissimo" sussurrò Melanie girando su se stessa e osservando tutto ciò che la circondava.
"Grazie tesoro, ora andiamo di sopra. Abbiamo tre ore per preparare tutto" parlò Ava poggiandole una mano sulla spalla e facendole strada verso l'ascensore.
Il motel contava di due piani sui quali erano distribuite le dieci camere complessive, a cui si aggiungeva la sala colazioni con annessa la cucina, e lo studio privato del signor Franz al primo piano.
L'ambiente che si ritrovò a percorrere seguendo Ava, le dava l'impressione di essere stato da poco ristrutturato, con pareti intonacate di un color panna e elementi di design sull'oro, con quadri affissi su entrambe le pareti del corridoio che raffiguravano la natura bucolica, lampadari e applique che illuminavano l'ambiente circostante e l'immancabile moquette.
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Running after you
RandomAlessitimico. Anaffettivo. Arrogante. Bastardo. Egoista. Machiavellico. Misantropo. Sfacciato. Stronzo. Vendicativo. E bello da togliere il fiato. Pochi aggettivi che avrebbe usato Melanie per descrivere Rider. Abitudinaria. Emotiva. Ridicolosamen...