Capitolo 10

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Capitolo dieci


Perfetta.

La trovava deliziosamente perfetta in quel vestito che le copriva tutte le tracce della sua rabbia sul corpo della mocciosa.

Rimase a fissarla per vari minuti senza dire niente, estasiato da tanta bellezza. Poi, le fece cenno di avvicinarsi alla macchina.

Melanie prese posto nel lato posteriore della macchina, non voleva stare vicino a lui e non gli voleva permettere un avvicinamento indesiderato.

A Rider non restò che scuotere la testa, leggermente infastidito dal comportamento della ragazza dietro di lui, che non si azzardava a guardarlo neanche con un'occhiata fugace dallo specchietto retrovisore.

Dopo una breve sosta, Melanie si ritrovò in auto con Will e un'altra ragazza, che le sembrava appartenesse alla solita tipologia di donne che Will e Rider frequentavano.

Perché anche lui, come Will, non aveva chiamato una delle sue tante donne? Insomma, ne era circondato! Perchè invece aveva scelto lei e non loro? Avrebbero ammazzato Melanie in quel momento per stare al suo posto, mentre lei avrebbe voluto essere dovunque tranne che al suo posto!

Nel momento in cui la nuova coppia si sistemò in macchina, Melanie non accennò nemmeno un sorriso di cortesia.
E mentre Will, voltandosi verso di lei, le rivolse un'occhiata provocatoria, la bionda invece, una schifata.

"Ah i ricordi che ho in quest'auto..." si lasciò sfuggire con falsa soavità la ragazza, suscitando ilarità in Will e Rider.
La bionda si voltò verso Melanie, disgustata.

"Tesoro, non stiamo andando ad un funerale" rise quella che aveva appreso si chiamasse Lyna.

Melanie decise di sorvolare a quel commento inadeguato e si ritrovò a posare lo sguardo sul riflesso degli occhi di Rider alla guida, attraverso il retrovisore.
Ebbe un fremito e distolse prontamente lo sguardo, direzionandolo sulla strada, mentre Rider rimase impassibile come sempre.

"Devi essere la sua dama preferita per avere quel vestito da urlo. Scommetto che te lo ha regalato lui?" Cercò di mostrarsi amichevole la bionda.

"Per dama intendi la sua puttana?" Chiese ingenuamente con un groppo in gola e uno sguardo schifato, Melanie. La sensazione di essere osservata da quegli occhi che le facevano paura, si fece presente.

"Non volevo essere così volgare, ma sì" continuò a ridere Lyna.
Ma certo che non voleva essere volgare! Ipocrita! Se poco prima aveva decantato le doti di Rider e le prestazioni passate in quella macchina, ora si scandalizzava per quel termine uscito dalla sua docile bocca.

Rider la guardò minaccioso, e Melanie lesse un avvertimento a non usare quel linguaggio scurrile, che proprio non le si addiceva.

"Insomma è un D&G, diamine! Gli sarà costato sui cinque mila dollari" disse sbalordita Lyna accarezzando il tessuto.

"COSA?" Per poco Melanie non si strozzò con la sua stessa saliva.

Cinque mila bigliettoni? Cavolo erano cinque mesi di lavoro alla tavola calda da Ava, compresi di straordinari, e lui per una semplice serata e un semplice vestito aveva speso quella cifra?
Roba da matti!
Presto si sentì così scomoda in quell'abito che avrebbe voluto strapparlo di dosso.
Era uno schiaffo alla miseria!

"Lyna, fatti i cazzi tuoi e non osare più farmi i conti in tasca!" La minacciò cupo Rider mentre parcheggiava l'auto in un posto riservato ai soci della grande mansione.

******

Presto si ritrovarono sotto le luci di un lampadario completamente di cristallo, che pendeva al centro di una delle tante sale del Greystone.
Dopo aver fatto il loro ingresso, ed essersi iscritti sulla lista degli invitati, si apprestarono a scendere una ripidissima rampa di scale.
E Melanie già si immaginava scenari del tutto negativi che prevedevano un unico finale: lei per terra alla fine della rampa.
Rider lesse lo sguardo preoccupato negli occhi di Melanie, che temeva di scivolare a causa di quel vestito lungo, e le offrì il suo braccio, senza un accenno di un sorriso.
Contrariamente alla sua volontà, la ragazza fu costretta ad accettare la proposta del ragazzo e cominciarono a scendere le scale.

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