Capitolo 39

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Capitolo trentanove



Sola e in balìa delle sue mille emozioni, si guardava intorno alla ricerca di un qualcosa che la potesse aiutare a fuggire da quella gabbia pericolosa di morte gestita da quei tre.

Ancora stentava a crederci, era stata rapita da Pierce, Penny e David.

Diamine, come aveva fatto a non accorgersi che stesse tramando alle sue spalle?
E Ava, che avrebbe detto se avesse saputo tutta la verità sulla reale persona che David fosse, nascosto sotto quella finta faccia angelica?

Non riusciva proprio a capacitarsene.

Si passò una mano sul viso, cercando di eliminare quella sensazione fastidiosa che provava a causa delle tante lacrime che si erano seccate sulle sue guance, poi volse lo sguardo alla grata il cui ferro era arrugginito e capì che fosse calata la notte.

E di Rider nemmeno l'ombra. Convenne che forse anche lui fosse stato preso da quei tre pazzi e che doveva solamente uscire da quella stanza e cercarlo.

Si, avrebbe fatto così, pensò sorridendo malinconica e preoccupata. Come non lo sapeva ancora, ma lo avrebbe fatto; per la sua sanità mentale e per la strana affezione, che si rese conto di provare verso quel 'cattivo' ragazzo, la cui presenza giornaliera era diventata abitudine, alla quale si era convinta di provare un certo piacere, si sarebbe salvata e sarebbe andata a cercarlo.

Con quel razionale pensiero si addormentò un po' più serena, lasciando però che le sue preoccupazioni la inseguissero nei sogni, turbando anche quei momenti di apparente   pace.



******



Un leggero fruscìo non molto lontano dal suo corpo, provocò il risveglio di Melanie che si ritrovò due occhi statici su di lei, pensierosi, penetranti e pericolosi.

Pierce stava armeggiando silenzioso con vari utensili sul tavolino malmesso, sorseggiando ogni tanto da un bicchiere di vetro una sostanza trasparente, che fosse acqua o alcol poco importava a quel punto.

Sorrise sinistramente per avvicinarsi con passo felpato e quasi seducente a Melanie, che rannicchiò leggermente le gambe a protezione del suo corpo.

Pierce giunse ai piedi del letto e si sedette sul materasso, poggiando su di esso delle forbici e un tubetto di chissà che cosa.

Melanie guardò Pierce terrorizzata, cosa aveva intenzione di farle? Indietreggiò finché la sua schiena fu a stretto contatto con la spalliera del letto.

"Sdraiati Melanie" cominciò, vedendo una certa resistenza nella ragazza, "Jackson mi ha raccomandato di togliere i punti" terminò, notando l'espressione della giovane tramutare in spaventata.

"È un tuo amico?" Domandò, certa della risposta positiva.

Diamine, aveva ragione Rider quando le disse che quel ragazzo non gli piaceva! Finalmente aveva capito il motivo.

"Sentirai solo un leggero fastidio" disse, rimboccandosi le maniche e sollevando di peso il corpo della ragazza, per farla sdraiare, sbuffando per non essere stato ascoltato dalla ragazzina, che cominciò a divincolarsi, ma fu ben presto fermata dalle ma ni possenti del ragazzo, che bloccò le sue spalle al materasso.

"Immagino sia niente, rispetto al proiettile che tu stesso mi ha sparato contro" parlò indispettita con voce odiosa, bloccando con una mano quella di Pierce che si era poggiata sulla maglia, con l'intento di solelvarla.

"Odio ripetermi, angioletto. Fa' la brava e non regalarmi l'occasione di trattarti male" sussurrò vicino alle sue labbra, incurvando la sua figura leggermente sul suo viso.

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