Capitolo diciannove
Arrivò ben presto sera, e Rider non vedeva l'ora di gareggiare.Avere il pieno controllo della sua bimba, l'aria fredda che si scontrava con il suo corpo, i rumori del motore che lui stesso sforzava semplicemente con un tocco sull'acceleratore, il suono sfuggente delle ruote che giravano all'impazzata sull'asfalto.
E poi la sensazione di quest'ultimo di sembrare rimpicciolirsi e avvicinarsi a lui, per poi risultare sempre così distante, quasi irraggiungibile.
Quel costante stato di euforia e timore che lo assaliva ogni volta che decideva di aumentare il ritmo e dimostrare a tutti chi fosse il vero vincitore, sentire il cuore che aumentava la frequenza dei battiti in maniera proporzionale alla velocità aumentata.
E infine, la sensazione di pace e totale appagamento che subentrava alla fine di ogni corsa, nel vedere gli altri sbalorditi per la sua capacità di gestire la sua moto, la velocità, le curve e di montare in sella.Questo era ciò che principalmente faceva star bene il ragazzo.
Questo e l'idea che a breve avrebbe rivisto Melanie.Con le urla della gente che acclamava il suo nome, Rider diede gas alla sua Honda, provocando una nube di polvere nella quale sparì dalla vista di tutti quelli che si lasciò alle sue spalle.
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L'ennesima vittoria di Rider suscitò approvazione dalla maggior parte di tutti quelli che erano accorsi a vedere la gara quella sera.
Rider si allontanò dalla sua moto e si avvicinò al gruppetto dei suoi amici che festeggiavano come se avessero gareggiato loro stessi e vinto.
"Quali sono i premi stasera?" Parlò Rider, sollevando la bottiglia di vetro offertagli da Gary poco prima.
"Penny, di nuovo" rise l'amico, osservandolo sornione e tenendo il conto con le mani, "le gemelle Smith se vuoi provare una cosa a tre o..." continuò a ridere suscitando un sorriso in Rider, che arrestò immediatamente la sua espressione felice nel momento in cui sentì le ultime parole che non si sarebbe mai immaginato e aspettato.
"M-Melanie?" Parlò Gary confuso, osservando la ragazza farsi spazio tra la gente, cercando informazioni.
Le occhiate che i ragazzi in quel piazzale le stavano rivolgendo, non promettevano nulla di buono, e dopo essersi scambiato un'occhiata con Gary, Rider si incamminò fulmineo verso la ragazza.
La raggiunse e la strattonò da un braccio, rendendola ancora più spaventata sotto gli occhi di tutti.
"Si può sapere che cazzo ci fai qua?" Quasi le urlò, dopo averla trascinata dietro un capanno abbandonato nelle vicinanze del luogo delle sue gare.
"Io n-non.." provò a parlare Melanie spaesata, guardando il ragazzo di fronte a lei, che non accennava a lasciarla andare, e a fulminarla con lo sguardo.
"Non è posto per te questo, Melanie. Hai visto la gente che c'è? Cosa. Ci. Fai. Qui. Da. Sola." Le parlò avvicinandosi di più a lei, tenendole sempre il bicipite.
"Non sono sola. C'è Ava in macchina con Tommy poco distante dal vostro gruppo" rispose sincera la ragazza volgendo lo sguardo in direzione dell'auto.
Rider le parve ancora più confuso, perciò si apprestò a continuare il suo racconto.
"Abbiamo forato la gomma e non sappiamo cambiarla" abbassò gli occhi imbarazzata, osservando come lo sguardo di Rider si addolcì leggermente, poi d'improvviso mutò di nuovo confuso e quasi irato.
"È tardi per fare un giro su queste strade. Che ci fate ancora svegli e soprattutto qui? Non dovreste essere al motel?" La tempestò di domande il ragazzo.
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Running after you
De TodoAlessitimico. Anaffettivo. Arrogante. Bastardo. Egoista. Machiavellico. Misantropo. Sfacciato. Stronzo. Vendicativo. E bello da togliere il fiato. Pochi aggettivi che avrebbe usato Melanie per descrivere Rider. Abitudinaria. Emotiva. Ridicolosamen...