L. A. - Venerdì 10 Settembre - Pomeriggio - Isolato Saint John (quartiere dove vivo)
<Hey!> mi chiama.
Qui comincia tutto. Ah, non mi sono presentata. Mi chiamo Lizzie Kendrick, ho 18 anni e mi sono trasferita a L.A. dall'Italia da un mese circa. Perché ho un nome americano? Semplice, io sono nata qui, ma all'età di 8 anni i miei genitori mi hanno portata in Italia, non so ancora perché. Comunque, dicevo...ah sì. Vado alla 5a Liceo della L.A. High School. Adoro giocare a basket, la passione me l'ha trasmessa papà. Ci giochiamo insieme il sabato pomeriggio, mentre gli altri giorni lui si allena in palestra mentre io continuo il mio allenamento da sola. Sembra di essere tornata ai vecchi tempi, in Italia, dove potevo trascorrere il tempo libero con le amiche e per prendermi cura di me stessa... Lì c'erano persone a cui tenevo, a cui volevo bene. Ma ormai sono qui, e qui loro non ci sono, devo cercare di ricordarmelo. Mi sto appunto allenando da sola in giardino come al solito, e mia madre è in cucina che lavora. Domani è il primo giorno di scuola, aiuto, che ansia! meglio che non ci pensi. Ho le cuffie addosso, ma riesco comunque a sentire se qualcuno mi chiama, specialmente se ad alta voce.
<Hey!> mi chiama di nuovo. Che caspita vuole?! Mi giro verso il cancello, da cui proveniva la voce, e mi ritrovo a guardare un ragazzo alto, verso la mia età, capelli scuri, occhi scuri, sorridente. Esatto, sorridente. Devo dire che è carino, però. Hey, Lizzie, ricordati di Liam e di quello che ti ha fatto. Taci subconscio, non farmelo ricordare. Liam è stato uno dei tanti esempi di quanto rovinosa può essere una relazione, per cui sono off-bfs for the time being, sono off-boyfriends per adesso. Comunque, tornando a noi.
<Hey, serve qualcosa?> gli chiedo, dopo aver preso la borraccia per sfruttare la pausa per idratarmi, sono esausta, sono due ore che mi alleno.
<Sono Jonah, piacere, vivo a due isolati da qui, al Saint Michael. Ti ho vista allenarti passando di qua qualche volta, volevo solo dirti che sei molto brava. Dove hai imparato? Vorrei essere bravo come te...>
<Grazie, anche se non sono così brava come credi. Comunque, mi ha insegnato mio padre, giocava in una squadra di basket quando aveva la mia età, insieme a suo fratello, mio zio. Mio padre era il capitano della squadra, purtroppo però si è dovuto fermare per un operazione al tendine d'Achille, storia lunga. Se vuoi posso chiedergli di insegnarti qualcosa, uno di questi pomeriggi...> gli dico
<Grazie, sarebbe magnifico. Scusami, non ti ho nemmeno chiesto come ti chiami, che stupido!> dice mettendosi a ridere, che bel sorriso che ha.
<Tranqui, comunque mi chiamo Lizzie, anzi, sarebbe Elizabeth ma è troppo lungo. Chiamami pure Lizzie o Lily, come vuoi, non mi cambia. Tu hai dei soprannomi?> gli chiedo, divertita dalla stramba situazione che si stava svolgendo.
<I miei amici mi chiamano Jo a volte, ma non ne ho altri, non ci avevo mai pensato, in realtà. grazie> mi dice.
<E di cosa mi ringrazi!?> gli dico e stavolta non riesco a trattenermi dal ridere.
<Di avermelo ricordato, ci penserò. Da quanto fai basket?> mi dice.
<Da quando avevo 7 anni, perché?> gli dico.
<Curiosità, semplicemente.> mi dice.
<Tu che sport fai?> gli chiedo, non senza molta curiosità.
<Facevo baseball, ma ora la band occupa tutto il tempo libero> mi dice.
<Hai una band? Come vi chiamate?> gli dico.
<Non abbiamo ancora scelto il nome definitivo, ma pensavamo a Why don't we. Com'è secondo te?> mi chiede. "se solo sapeste a cosa sareste arrivati a fare 4 anni dopo..."
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RIGHT OR WRONG?
FanfictionLizzie non potrebbe sentirsi più fuori posto di così. Si trova in una scuola a Los Angeles, è la ragazza nuova e in più pare essere diventata la cocca dei prof. Ha contro tutte le ragazze più popolari della scuola, perché in più pare attrarre i raga...