Lizzie non potrebbe sentirsi più fuori posto di così. Si trova in una scuola a Los Angeles, è la ragazza nuova e in più pare essere diventata la cocca dei prof. Ha contro tutte le ragazze più popolari della scuola, perché in più pare attrarre i raga...
<Cosa non ci dovete dire?> sento una voce chiedere.
Mi giro e mi ritrovo davanti i ragazzi.
<I-io...> dico, sto tremando...sono incapace a mentire <stavamo parlando di una cosa fra ragazze vi disturba lasciarci sole?!> salta dentro al volo Sky, grazie amica grazie!
<No, Lo sappiamo bene che non sono cose fra ragazze altrimenti sareste state in stanza di Lizzie come fate di solito> dice Corbyn.
<Ragazzi, non vi preoccupate, non è niente di importante> dice Sophie. In realtà per me e lei è una cosa molto importante.
< Scusate ma non vi crediamo> dice Daniel.
<Daniel, stai minacciando la nostra amicizia qua, e comunque se Jo non mi crede vuol dire che non sa che non sono capace di mentire> dico, passando da Daniel a Jonah.
<Tu sai mentire benissimo> dice Jonah. Ecco, bravo, hai rovinato tutto.
< Non mi conosci per niente allora. Puoi considerare il "NOI" finito, caro mio.> dico, voltandomi.
<Cara mia, il "NOI" non è finito> dice, dopo avermi presa per le spalle e avermi obbligata a voltarmi. Siamo troppo vicini ora, troppo vicini. <Anzi, è appena iniziato.> dice, per poi baciarmi. Ma zia santa perché la sua risposta a tutto è un bacio!? Perché sa che è quello che vuoi te! Taci coscienza!
< Meglio che ne parliamo in privato, tutti insieme> dico, allontanandomi da Jonah. Non riesco a stargli lontano ma nemmeno riesco a ritornare a quella sintonia che avevamo prima che io andassi ad Harvard. Forse è meglio che ci allontaniamo un po, solo per un po.
< Andiamo a casa mia.> dico, mentre usciamo dal Mall.
Arrivati a casa dico loro di mio padre e dei miei sospetti sulle cause della sua morte.
<Ma Lizzie, perché non ci hai detto nulla?!> dice Jonah.
< Perché come per i Thompson, sareste diventati Target. E comunque non c'è nulla da fare, se non andare al funerale il 4 gennaio dell'anno prossimo. Meglio che non ne parliamo> dico.
FLASHFORWARD PRESENTE
Sono in camera mia, a nascondermi sul balcone esterno, a finestra socchiusa e tende tirate, con la musica a tutto volume nelle orecchie, a pensare a quanto è successo nel mio primo e quasi secondo anno a Los Angeles. Sono un pericolo per tutti, per tutti loro.
Scrivo a Jonah, o almeno credo di scrivere, ma qualcuno sostituisce i miei mess, si capirà dopo.
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Una chat del genere, di normali saluti, viene sostituita con una così:
«Non posso stare con te, non perché ho trovato qualcun altro ma perché sono un pericolo, un pericolo per tutti. Faresti meglio a dimenticarmi»
«Lizzie, per me non sei un pericolo, anzi. E comunque non riuscirò mai a dimenticarti, né adesso né mai nel futuro. Io voglio stare solo con te.»
«Jonah, non insistere, ho deciso. Disconnetti il mio numero. Ora. Tutto questo è per il meglio per te, per le mie amiche, per i tuoi compagni di band, tutti. Non voglio farvi soffrire.»
«Ma Lizzie...»*numero disconnesso*
JONAH'S POV
Perché, perché, perché?! Lizzie no! *numero disconnesso* Non posso, non posso dimenticarla, ma se è ciò che vuole, lo farò anche se il dolore è troppo forte.
DANIEL'S POV
Jonah è giù di morale come pochi, caspita succede?
< Jo, che succede?> gli chiedo.
<Lizzie mi ha chiesto di dimenticarla> dice. Ha gli occhi rossi dal pianto.
<E tu lo farai?> gli chiedo. Non ce la farà.
<Lo farò. Questo è quello che vuole.> dice. Povero, se Ioana me lo chiedesse farei di tutto per ribellarmi a questo, però io sono io e Jonah è Jonah.
<Sicuro?> gli chiedo.
<Sì. E comunque non gielo far pesare, ha già da pensare al padre, comunque. > è davvero demoralizzato.
< Ok, se lo pensi tu.> dico. Non so come fare ad aiutarlo.
JONAH'S POV
<Ragazzi, qualcuno mi ha hackerato il cellulare!> sento Lizzie urlare scendendo le scale.
<Che cosa?!> le chiedo.
<Vedi questi messaggi?> dice, mostrandomi la nostra chat. <Sono FAKE. La nostra chat è questa> mi mostra la vera chat nostra, con i nostri selfie e tutto.
<ma come-?!> le chiedo, ma capisco dalla sua espressione come è successo.
<Aidan. Ci siamo fatti un selfie, in aereo. Poi l'ho messo nello zaino e sono andata in bagno, Sicuramente è lui. Ti odia. E comunque ha molte vicinanze a Liam e compagnia.> dice.
<Oh cavolo! Come mai non lo abbiamo mai sospettato?> dico, facendo slapface.
<Perché apparentemente era fuori dalla California, quando invece era solo in Arizona, da sua sorella Hailey. La sua migliore amica, Jenna Dawson, è la cugina da parte materna di Cassandra, tutto quadra. > dice.
<Vero! Aiuto, abbiamo smascherato il masterplan dei Thompson, anzi, dei loro affiliati. Ora che si fa?> le chiedo.
<Primo; cambio telefono, così non mi tracciano. Secondo, aspettiamo la loro prossima mossa. Cambio i nomi dei vostri contatti sul vecchio telefono, così si confonderanno. Ora fate finta di nulla, che è Natale.> dice.
Le corro incontro e la bacio. Lei ricambia quasi subito. Allora non è tutto perduto.
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We gente come va? Grande, direi, per loro. Un nuovo caso per la gang di L.A. direi. Vedremo vedremo.