Capitolo 13

1K 53 7
                                    

Lucas baciò Narek mentre il biondo gli stringeva forte i fianchi. Narek fu il primo a interrompere il bacio per passare a torturare la pelle del collo del moro che piegò la testa esponendo sempre di più il collo al biondo che sorrise mentre continuava la sua dolce tortura.

-ho saputo che ti piacciono le fragole- disse sul suo collo Narek mentre Lucas gemeva per via delle mani del biondo che erano andate a stritolare i suoi glutei.

-chi te lo ha detto?- chiese a fatica il moro mentre con una mano si aggrappava alle spalle di Narek e con l'altra si scostava i capelli sudati dal collo.

-Vartan. L'ho beccato mentre cercava di nascondere la ciotola di fragole vuota- disse il biondo lasciando un bacio sul succhiotto che aveva appena fatto al ragazzo.

-è colpa sua- sussurrò Lucas mentre Narek lo faceva stendere sui cuscini della sua stanza.

-lo so, me lo ha detto- disse Narek sorridendogli. -però sono felice sai? Abbiamo una cosa in comune-

-rallegrati perché sarà l'unica- disse Lucas mentre Narek gli sorrise prima di baciarlo nuovamente.

Lucas guardava la porta della camera di Vartan e poi la manica della sua casacca indeciso su cosa fare. Aveva nascosto il pugnale nella manica. Doveva uccidere Vartan il prima possibile, altrimenti non ci sarebbe più riuscito. Ma in realtà non voleva, non voleva assolutamente uccidere quel ragazzo gentile. Gli ricordava troppo suo fratello.

-ehi, cosa ti porta qui?- chiese proprio l'oggetto dei suoi pensieri arrivandogli alle spalle. Lucas fece un salto maledicendosi per non essersi minimamente accorto dell'arrivo del ragazzo. Si stava rammollendo troppo a stare li. I suoi sensi si stavano prendendo gioco di lui. Doveva allenarli nuovamente una volta tornato alla base.

-volevo parlarti, hai un minuto?- chiese il ragazzo tremando leggermente cosa della quale Vartan si accorse e senza dire altro aprì la porta spingendoci dentro Lucas molto delicatamente.

-cosa succede? Mi stai facendo preoccupare- disse Vartan una volta chiusa la porta dietro di se.

-mi sento un mostro- disse sinceramente il ragazzo sotto lo sguardo confuso di Vartan.

-perché?- chiese il biondo quando capì che il ragazzo non avrebbe continuato a parlare senza avere una leggera spinta da parte sua.

-perché lo sono, e sto per fare una cosa bruttissima- disse il ragazzo iniziando a piangere e facendo sgranare gli occhi a Vartan che lo strinse a se.

-cosa stai per fare di così brutt...- Vartan non riuscì a finire di parlare per il dolore atroce che aveva appena avvertito all'altezza dello stomaco. Si staccò leggermente da Lucas notando che il ragazzo aveva la mano ancora sull'elsa del pugnale che era appena entrato nel suo stomaco.

-cosa..?- cercò di chiedere Vartan mentre cercava di togliersi il pugnale dallo stomaco senza successo. Si stava indebolendo troppo velocemente.

-mi dispiace, ma se non lo faccio mi ammazzano- disse Lucas tra le lacrime mentre vedeva lo sguardo di Vartan farsi sempre più scuro.

-sei un assassino- riuscì a sussurrare il ragazzo mentre vedeva Lucas annuire tra le lacrime. -ti prego se uccidi anche Narek..-cercò di dire Vartan, ma il biondo vomitò un po' di angue sbiancando e facendo spaventare a morte Lucas che prese e uscì di corsa dalla camera del secondogenito della famiglia reale di Lagas per poi fiondarsi nella sua camera cercando di dare meno nell'occhio possibile. Ma le lacrime non volevano smettere di scendere. Aveva appena ucciso l'unico amico che si era mai fatto in tutta la sua vita, escludendo ovviamente suo fratello.

Quella sera Lucas non riuscì a dormire. Aveva paura che da un momento all'altro potesse arrivare qualcuno e accusarlo dell'omicidio di Vartan. Era scappato prima di appurarsi che il ragazzo fosse veramente morto, cosa che faceva sempre, ed era possibile che avesse chiamato aiuto rivelando il nome del suo assassino.

E poi Narek non si era visto. Da una parte era buono visto che ciò impediva a Lucas di dover andare a letto con il fratello dell'uomo che aveva ucciso nel giorno in cui l'aveva ucciso, ma allo stesso tempo aveva paura di quello che poteva significare l'assenza di Narek.

Fu proprio in quel momento che sentì la porta aprirsi e il moro si girò verso di essa. Era parecchio buio nella stanza, rischiarata solo dalla luce lunare, e non riuscì subito a capire chi fosse. Solo quando la persona si avvicinò si accorse che era proprio Narek, ma non sembrava lui. Aveva un'aria distrutta e i suoi occhi erano leggermente cerchiati di rosso anche se in quel momento sembrava non star piangendo.

-tutto okay?- cercò di chiedere Lucas non muovendosi di un passo. Cosa doveva fare. Narek scosse la testa negando e fu proprio lui ad avvicinarsi al ragazzo e buttarsi tra le sue braccia nonostante fosse molto più alto del moro.

Lucas scese lentamente verso i cuscini trascinando con se Narek e stringerselo al petto.

-cos'è successo?- chiese il ragazzo cercando di far finta di non sapere cosa fosse realmente successo quando era stato proprio lui la causa di tutto.

-Vartan- sussurrò il ragazzo nascondendo la faccia nel collo del moro aspirando il suo buon odore.

-cosa?- chiese ancora Lucas cercando di non scoppiare a piangere.

-è stato ucciso. Oggi pomeriggio- sussurrò Narek. -e io non ho potuto fare niente. Era il mio fratellino cavolo- disse Narek stringendo forte a se il ragazzo moro al quale iniziavano a scendere le lacrime dagli occhi.

-ucciderò chiunque abbia ucciso mio fratello- sussurrò poi il principe mentre sentiva tremare Lucas al quale era appoggiato.

Narek era stato molto combattuto per tutta la sera. Da una parte voleva rimanere da solo a sfogare la sua rabbia come aveva fatto per tutto il pomeriggio piangendo e distruggendo qualunque manichino d'allenamento che aveva trovato. Dall'altra però voleva andare anche da Lucas, non solo per avvisarlo della morte di quello che era diventato a tutti gli effetti il migliore amico di Vartan, ma anche per essere confortato da lui. Voleva avere le braccia del suo lupetto che lo circondavano e lo rassicuravano, ma la realtà era che in quel momento entrambi erano stravolti dal dolore.

L'eredeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora