Capitolo 20

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-ora ti spieghi, e per bene- disse Aloyzas mentre il suo sguardo si faceva vivo.

-il giorno dell'attacco mia madre partorì, ma il bambino nacque morto. Lei non voleva ferire Goran quindi chiese alla sua guardia personale di scambiare mio fratello con il principe. La guardia è riuscita a portare il bambino a mia madre prima di ritornare nella battaglia e morirci. Mia madre è morta qualche giorno dopo per le complicazioni che aveva avuto durante il parto e io sono rimasto l'unico a conoscenza dello scambio. Non ho mai detto niente a Goran perché sapevo che avrebbe ucciso il bambino- rivelò Marc finalmente felice di potersi togliere quel peso di dosso.

-e credi che io sia così tanto disperato da credere alle tue parole?- chiese Aloyzas che in realtà sperava, anzi voleva che suo nipote fosse vivo.

-no, ma vi sto dicendo la verità e questa bambina è sua figlia- disse Marc stringendo a se la bambina.

-e come mai ce l'hai tu?-

-è nata oggi e lui è in prigione. Verrà ucciso domani al tramonto- sussurrò il castano abbassando il suo sguardo ambrato.

-e Goran sa della bambina?-

-no, e non lo deve sapere. Vi prego questo piccolo esserino è importante-

-e non potevi lasciarlo alla madre che lo ha partorito?-

-è stato Ciel a partorirlo!- il biondo sgranò gli occhi alla frase del castano. Com'era possibile che un ragazzo potesse partorire? Aloyzas invece sembrava tranquillo.

-Yemen- disse il re di Halaf facendo sgranare gli occhi, nuovamente, al biondo mentre il castano sembrava confuso.

-cosa? Cos'è Yemen?- chiese in un sussurro Marc non capendo niente.

Gli occhi di Aloyzas diventarono improvvisamente lucidi e l'uomo si aprì in un sorriso.

-se avessi saputo cosa fosse Yemen non ti avrei mai creduto- disse l'uomo sorridendogli e lasciando completamente sconvolto Marc.

-io non capisco..-

-Yemen è una famiglia antica che si crede sia all'origine dell'iniziale famiglia reale di Halaf. La leggenda vuole che tutti i figli del primo re si innamorassero di altri uomini e quindi nessuno di loro poteva continuare la discendenza. Per impedire la distruzione della dinastia uno dei principi mangiò una pianta magica che gli era apparsa vicino al letto. E fu così che rimase incinta- spiegò il biondo -credevo fosse solo una leggenda!- disse poi rivolto ad Aloyzas che stava ancora sorridendo.

-no, non lo è. Noi Yemen esistiamo davvero. Sai chi è il padre?- chiese il re avvicinandosi per prendere la bambina in braccio. Marc non fece storie e gliela consegnò.

-il principe Narek- disse Marc facendo sgranare gli occhi per la milionesima volta in quel giorno al biondo mentre Aloyzas alzava un sopracciglio.

-e come?-

-era stato mandato a Lagas per uccidere i principi ereditari, ma si è innamorato del principe Narek e gli ha confessato tutto. Questo è anche il motivo per il quale domani morirà- spiegò Marc felice che il re di Halaf gli stava credendo.

-dove lo uccideranno?- chiese Aloyzas che non aveva nessuna intenzione di perdere Ciel ora che sapeva che era vivo e soprattutto che aveva avuto una figlia con il principe Narek.

-aspetta un attimo, ma se questa bambina è figlia di Ciel e Narek significa che è lei l'erede della profezia?- chiese il biondo facendo sgranare gli occhi rossi di Aloyzas.

-si, Walter ha i giorni contanti- disse il re per poi puntare il suo sguardo cremisi verso Marc -ora dimmi tutto quello che sai-

-grazie ancora per non avermi fatto uccidere- disse Marc mentre veniva accompagnato dal biondo verso il portone del palazzo. Doveva ritornare a Zragos.

-sono felice di non averlo fatto sinceramente- disse lui per poi fermarsi poco prima della porta facendo fare lo stesso anche all'altro.

-cosa c'è?- chiese Marc curioso. Il biondo gli si avvicinò fino a rimanere a pochissima distanza da lui.

-scopami, lo so che lo vuoi fare da quando ci siamo scontrati- gli sussurrò sulle labbra mentre il corpo di Marc era attraversato da un fremito. Certo che se lo voleva scopare, ma non credeva che anche il ragazzo se ne fosse accorto.

-io non credo sia una buona idea- disse Marc leggermente in imbarazzo.

-lo vogliamo entrambi quindi perché no?- chiese il biondo sfiorando le labbra dell'altro.

-devo ritornare alla base prima che Goran si accorga della mia assenza- cercò di dire il castano più per convincere se stesso a non cedere alla proposta invitante del biondo davanti a lui.

-allora sbrigati a scoparmi- disse quest'ultimo annullando definitivamente le distanze e baciando il castano che cedette e strinse con una mano i capelli biondi del ragazzo e con l'altra il suo sedere.

-vedi che lo vuoi- gli sussurrò il biondo prima di impossessarsi nuovamente delle sue labbra e spingerlo verso la sua camera dove lo buttò senza tante cerimonio sul letto iniziando a togliersi la camicia mentre Marc lo guardava sognante.

-non stare li imbambolato!- gli disse il biondo mentre gli saliva a cavalcioni dopo aver tolto anche i pantaloni. Marc non se lo fece ripetere due volte e si spogliò subito anche lui.

Marc fece vagare le mani sul corpo perfetto che in quel momento lo sovrastava. Se lo studiò per bene per poi corrugare la fronte.

-e questa?- chiese toccando con delicatezza la piccola cicatrice bianche che risaltava sulla pelle del biondo.

-un piccolo incidente- sussurrò il biondo piegandosi sul ragazzo e baciandolo nuovamente mentre muoveva il bacino su quello dell'altro che gemette tra le sue labbra e morderle in risposta.

-non so ancora il tuo nome- gli disse Marc per poi ribaltare le posizioni spingendo sotto di se il biondo che rise.

-nemmeno io il tuo- gli disse l'altro mettendogli le mani intorno al collo.

-Marc- disse il castano mentre entrava piano dentro il suo amante. Il biondo gli sorrise.

-Vartan-

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