Marc guardò il muro deglutendo. Si era accorto troppo tardi che non l'avrebbero mai fatto entrare nel palazzo visto il suo aspetto molto simile a quello di Goran, e l'unica possibilità che aveva era quella di scalare il muro posteriore ed entrare da una delle finestre lasciate aperta. Doveva ringraziare il fatto che quel palazzo avesse delle colonne sulle quali aggrapparsi, altrimenti sarebbe stata un'imprese pressocché impossibile. Cosa che già era visto che doveva farlo con una bambina in braccio.
La piccola per sua fortuna non si era ancora svegliata e Marc ne approfittò per modificare leggermente la coperta in modo tale da legarsela perfettamente intorno al busto. Fece un po' di prove e notò, per sua fortuna, che la coperta reggeva tranquillamente la bambina.
Fu così che iniziò la sua scalata sperando che nessuna guardia lo vedesse e decidesse di ammazzarlo. Perché le cose per lui erano così maledettamente complicate? Perché non poteva semplicemente presentarsi davanti alla porta senza essere ammazzato a vista?
La scalata fu faticosa, molto, e il castano ci mise anche il doppio del tempo visto che controllava sempre che la bambina stesse bene. Di certo non voleva farla morire schiantandosi al suolo con lei.
Appena arrivò alla finestra aperta poté sospirare di sollievo per poi entrare nel palazzo sedendosi due secondi sul davanzale, giusto per prendere un po' d'aria.
Quando si alzò però una spada venne puntata alla sua gola. Alzò le braccia in segno di resa, ma il proprietario della spada, che lui non riusciva a vedere, sembrava non avere nessuna intenzione nell'abbassarla.
In quel momento arrivarono circa cinque guardie facendo sbiancare improvvisamente Marc. Era troppo bello per essere vero che nessuno lo avesse disturbato durante la scalata.
-cosa vuoi?- chiese una delle guardie guardando male la persona che reggeva la spada.
-devo parlare con Aloyzas- disse Marc cercando di rimanere calmo.
-per ucciderlo? Credi che una lurida sciarpa possa nascondere il tuo aspetto Goran?- chiese l'altra guardia incominciando a ridere mentre a Marc veniva i nervi a fior di pelle.
-non sono Goran- disse il ragazzo sospirando e cercando di calmarsi, doveva farlo per assicurare la sopravvivenza della bambina che aveva ancora attaccata addosso.
-oh ma certo. Se siete due gocce d'acqua! È impossibile che tu non sia lui- disse la stessa guardia.
-si sono uguale a Goran ma non sono lui! Cavolo ho ventiquattro anni, Goran ne ha il doppio- si sfogò il ragazzo che non ne poteva più.
-be' si il ragionamento non fa una piega, ma come lo spieghi che ti sei arrampicato per entrare a palazzo?-
-devo parlare con Aloyzas e non mi avreste mai fatto entrare per il mio aspetto- disse il ragazzo sospirando.
Fu in quel momento che Marc sentì la bambina iniziare a muoversi, molto probabilmente si era svegliata per i loro toni di voce troppo alti. Voleva abbassare una mano, visto che le teneva ancora entrambe alzate, per poter stringersi meglio la bambina e cercare di tranquillizzarla, ma non poteva.
-vi prego- sussurrò allora Marc mentre la bambina mugugnava qualcosa.
-quello è un bambino?- Marc sgranò gli occhi riconoscendo quella voce e si girò verso la persona che teneva la spada puntata alla sua gola. Anche se non lo aveva visto in faccia per via del cappuccio sapeva perfettamente che era davvero il ragazzo di quel giorno.
-dove l'hai rubato?- chiese una guardia arrabbiata.
-non l'ho rubata! E spiegherò tutto solo ad Aloyzas- si impuntò Marc in quel modo avrebbero per forza di cosa portarlo dal re di Halaf.
-hai scalato con una bambina in braccio? Ma sei matto!- disse invece il biondo abbassando finalmente la spada. -ti ci porto io- disse poi lanciando uno sguardo alle guardie che subito scomparvero lasciandoli soli.
-che cazzo ti dice il cervello? Scalare con una bambina in quella posizione! E se ti fosse caduta di sotto?- iniziò ad infuriarsi il biondo mentre Marc lo seguiva.
-non mi avrebbero mai fatto entrare, era l'unica possibilità che avevo- si difese Marc.
-se non li avessi fermati io ti avrebbero ammazzato dopo i primi due passi della scalata, te e lei- disse il biondo sospirando.
-grazie- riuscì a dire soltanto Marc stringendosi meglio la bambina al petto.
Camminarono per un po' in silenzio poi il biondo lo ruppe:
-comunque se quella volta ti avessi detto di si alla proposta probabilmente non ti avrebbero inseguito. Sei davvero così simile a Goran?- chiese il biondo affiancandolo curioso.
-si, è mio padre- sussurrò il castano facendo sgranare gli occhi al biondo.
-ti prego dimmi che non sei venuto per assassinare Aloyzas perché se è così mi sentirò davvero stupido-
-non sono qui per questo. Sono qui per la bambina- disse Marc che aveva visto negli occhi azzurri del ragazzo del terrore.
-anche se fossi qui per quello non me lo diresti comunque- sussurrò il biondo. La cosa voleva essere solo un borbottio per se stesso ma si accorse troppo tardi che l'altro lo aveva sentito.
-credimi non voglio uccidere nessuno- disse il castano abbassando lo sguardo.
Tra i due calò un silenzio imbarazzante fino a quando non raggiunsero lo studio di Aloyzas. Il biondo bussò e, ottenuto il permesso, aprì la porta entrando facendo cenno al castano di seguirlo.
-ora mi spieghi perché hai fatto entrare quel ragazzo qui?- furono le prime parole che disse l'uomo dai capelli neri e gli occhi rossi guardando prima il rosso e poi fulminando con lo sguardo il castano al suo fianco.
-l'ho incontrato un bel po' di tempo fa mentre venivo qui. Volevo sapere cosa volesse.- si giustificò il biondo abbassando lo sguardo sentendosi leggermente in colpa.
-bene cosa vuoi?- Aloyzas si rivolse al castano che sobbalzò.
-sono qui per darvi questa bambina e...e per raccontarvi una cosa successa diciannove anni fa- disse il ragazzo prendendo coraggio e slegandosi la bambina di dosso. Aloyzas guardò prima la bambina e poi il ragazzo.
-sei il figlio di Goran vero?-
-si-
-dovrei ammazzarti-
-vi chiedo di farlo dopo avermi fatto parlare. Accetterò qualunque cosa, ma per favore ascoltatemi- disse Marc stringendosi al petto la piccola per avere un po' di coraggio.
-parla ti ascolto- disse Aloyzas incrociando le braccia al petto.
-il principe Ciel non è morto, almeno non ancora-
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L'erede
FantasyIl re di Ur, Walter, vuole essere l'unico grande re. Per farlo però deve mettere fine alle due dinastire che governano le città limitrofe. Così chiederà l'auito degli assassini della Stella della Roccia. Ed è proprio per volere di Walter che Lucas...