Capitolo 27

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Narek guardava le grandi mura della città di Ur che si aprivano davanti alla sua vista. Il principe si stava chiedendo come avrebbero fatto a distruggerle o anche solo ad entrare in città. Appena avvistati avrebbero subito chiuso le porte, ne era sicuro.

-le porte non si possono chiudere, ci passeremo senza problemi- gli disse Aloyzas.

-siamo sicuri che nel mentre non le abbiano costruite?- chiese il principe non convinto.

-è ritornata poco fa la sentinella confermando l'assenza di modi per chiudere le porte delle mura. Passeremo tranquillamente.- lo tranquillizzò Aloyzas.

-spero che i miei arrivino presto-

-lo faranno, c'è tuo fratello con loro-

-grazie ancora per averlo nascosto per tutto questo tempo- disse Narek veramente grato al re di Halaf.

-avreste fatto lo stesso se ci fossi stato io al posto suo, non c'è bisogno di ringraziarmi.-

Rimasero in silenzio osservando l'alba che poco a poco stava sorgendo annunciando anche l'inizio imminente della battaglia.

-rimarrete entrambi a Halaf vero?- chiese Aloyzas.

-si, se per te non ci sono problemi. Mio fratello può tranquillamente governare Lagas-

-certi che non ci sono problemi. Ti va bene anche se non sarai tu l'erede diretto della corona?- chiese curioso il moro.

-certo, l'importante è che ci siano Ciel e Leena con me- disse il biondo facendo sorridere il re di Halaf. -spero solo di sopravvivere a questa battaglia-

-certo che ce la farai- disse Aloyzas sorridendo per poi far voltare il suo cavallo verso l'esercito che era radunato dietro di loro. -riprendiamoci ciò che Walter ci ha tolto- disse il re alzando la sua spada. Urla si alzarono dall'esercito e Aloyzas sorrise pronto a riprendersi la rivincita contro colui che aveva ucciso sua sorella e la persona che amava. -andiamo- gridò lanciandosi con il cavallo verso la porta di Ur seguito a ruota da tutto l'esercito e anche da Narek.

Le porte erano veramente aperte e loro riuscirono ad entrare in città con parecchia facilità. L'unico ingombro erano le guardie che cercavano di bloccarli senza successo perché loro avevano il vantaggio di essere a cavallo.

-dividiamoci- disse ad un certo punto Aloyzas e Narek annuì prendendo la direzione opposta del re di Halaf insieme ad un manipolo di soldati. Avrebbero fatto diverse strade per poter arrivare fino a Wlater.

Vartan cavalcava come un pazzo per la città in cerca di Marc. L'esercito di Lagas aveva attaccato appena sorto il sole e il ragazzo si era subito staccato in cerca del suo bel assassino. Sapeva che era da pazzi fare quello che stava per fare Marc. Cercare di combattere da solo contro tutti gli assassini della Stella della Roccia non era per niente una buona idea e avrebbe portato Marc a morte certa. Okay, nemmeno andare a cercare Marc e rimetterci la vita in due non era una cosa sensata, ma Vartan non riusciva a pensare di rimanere nella sua postazione senza sapere cosa stesse succedendo all'uomo che amava.

Si all'inizio era iniziato tutto perché Marc lo incuriosiva, ma poi si era inesorabilmente innamorato del castano e credeva di essere anche ricambiato, quindi avrebbe fatto tutto il possibile per tenerselo affianco il più tempo possibile. Sapeva che alla fine sarebbe stato costretto a trovarsi una moglie per portare avanti la sua dinastia visto che non era uno Yemen come Ciel, ma comunque voleva vivere più momento felici insieme al suo Marc.

Svoltò l'angolo e fu allora che Vartan lo vide. Marc stava combattendo furiosamente contro tre assassini. Stava avendo la meglio, ma era comunque ricoperto di ferite che a Vartan sembravano parecchio gravi. Il biondo spronò il suo cavallo e con un fendente deciso uccise uno dei tre assassini mentre Marc faceva fuori gli altri due.

-che cavolo ci fai qui?- gli chiese Marc leggermente arrabbiato.

-sono venuto a darti una mano- disse Vartan sorridendogli.

-rischi troppo qui! Vattene in un posto più sicuro!- cercò di dirgli Marc ma il biondo scosse la testa.

-non ci penso nemmeno ti do una mano- quelle furono le ultime parole famose perché una freccia riuscì a conficcarsi nella cavalcatura del principe di Lagas facendolo cadere tra le braccia di Marc che lo sorresse.

-vattene!- disse allora il castano temendo veramente per la vita del principe, del suo principe.

-non ci penso nemmeno! E poi stanno già arrivando- disse il biondo mentre nella piccola piazza dove si trovavano si riversarono una dozzina di assassini, tra essi c'era anche Goran.

-bene bene, ora ho ben due figli traditori- disse l'uomo mentre Marc e Vartan si mettevano spalla contro spalle visto che gli assassini li avevano appena circondati.

-si vede che i tuoi insegnamenti sono sbagliati- disse Marc sospirando. Voleva rimandare il più tardi possibile lo scontro con il padre, ma in quel momento non aveva scelta. Da una parte era veramente felice che Vartan fosse li con lui, almeno lo avrebbe aiutato a respingere gli assassini che li stavano circondando pregustando già la loro morte.

-no credo che sia tutta colpa di tua madre che ha deviato te per poi fare in modo di deviare tuo fratello-

-mia madre non mi ha deviato anzi! Lei ha sempre saputo che quello che stavi facendo era terribilmente sbagliato e devo ringraziarla per avermi aiutato in quel poco tempo che è stata con me- disse il castano non abbassando lo sguardo a quello intimidatorio del padre.

-te ne farò pentire!- disse l'uomo scattando verso il figlio che subito parà il colpo per poi iniziare a combattere contro il padre. Vartan nel mentre gli copriva le spalle cercando in ogni modo possibile di uccidere chiunque tentasse di avventarsi sui due per aiutare Goran del combattimento.

Vartan non prestò minimamente attenzione ai due che combattevano, si concentrò solamente sui suoi avversari e in pochissimo tempo riuscì ad abbatterli tutti.

-muori!- all'urlo di Goran il biondo si girò spaventato che Marc potesse essere in difficoltà. Quello che vide gli fece sgranare gli occhi per il terrore. Entrambi gli uomini erano uno difronte all'altro, ed entrambi avevano la propria spada conficcata nel corpo dell'altro.

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