Capitolo 21

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-Vartan? Quel Vartan?- stava chiedendo Marc mentre il biondo era accoccolato su di lui. Appena il ragazzo gli aveva detto il suo nome Marc non ci aveva fatto caso, troppo preso da quello che stavano facendo, solo dopo gli era salito quel pensiero in mente.

-si sono il principe di Lagas- borbottò il ragazzo stringendosi di più al castano.

-ma...-

-è scappato prima di controllare che fossi davvero morto. Ho solo inscenato la mia morte per assicurarmi di sopravvivere nel caso ci fosse stato un secondo attacco e no, non sono arrabbiato con Lucas, o meglio Ciel- disse il ragazzo iniziando a fare massaggi circolari sul petto di Marc. -so che non voleva uccidermi veramente-

-lui pensa di averlo fatto, e sta male-

-lo so, ma ti chiedo di non dirgli niente- disse Vartan incrociando i suoi occhi celesti con quelli ambra dell'altro ragazzo.

-tranquillo, adesso mi odia- disse Marc abbassando lo sguardo.

-come mai?- chiese Vartan corrucciando lo sguardo.

-gli ho portato via la figlia dicendogli che l'avrei uccisa, e poi ho fatto finta di condividere il pensiero di mio padre e...-

-l'hai fatto per una ragione?-

-si, per ottenere la fiducia di Goran-

-e allora non ti devi preoccupare. Ti farai perdonare- disse Vartan sorridendogli e accarezzandogli il volto.

-spero che domani vada tutto secondo i piani- sospirò Marc accarezzando la schiena del principe che gli sorrise.

-certo che andrà tutto bene, devi essere positivo- disse il biondo baciandolo sulle labbra. -ora però devi proprio andare-

-mi stai cacciando?-

-non eri stato tu a dire che dovevi tornare il prima possibile alla base?- chiese Vartan alzando le sopracciglia mentre Marc sorrideva.

-certo- disse il castano alzandosi e iniziando a vestirsi sotto lo sguardo attento di Varta. Quando fece per usciere dalla camera il biondo lo bloccò.

-vieni qui quando vuoi- gli sussurrò a fior di labbra prima di baciarlo e lasciarlo andare. Marc annuì e ritornò a Zragos.



Lucas guardava fisso davanti a se senza in vedere niente. Da quando Marc gli aveva portato via il figlio, che aveva tenuto segreto per così tanto tempo, gli si era stretto lo stomaco e aveva deciso di non mangiare più niente. Non poteva credere che proprio la persona della quale si fidava di più gli avrebbe portato via la cosa più importante della sua vita.

-è ora di andare- disse proprio Marc aprendo la cella e alzando di peso Lucas che lo guardò solo per qualche secondo prima di abbassare lo sguardo sconfitto.

-dov'è?- chiese con un po' di speranza, suo fratello non poteva averlo ucciso veramente.

-lo raggiungerai presto- disse solo Marc facendo venire le lacrime agli occhi a Lucas, non per la sua morte, della quale si era rassegnato da tempo, ma di quella di suo figlio. Un bambino innocente che non aveva avuto la possibilità di vivere.

Camminarono in silenzio fino ad arrivare ai piedi della montagna dove sarebbe avvenuta l'esecuzione, il boia era già li e Marc lasciò andare il fratello solo quando fu a due passi da Goran.

-mio figlio, sangue del mio sangue, ci ha tradito, mi ha tradito. Non merita di continuare a vivere. Questo ci dimostra che anche i migliori di noi hanno delle debolezze, debolezze che devono essere estirpate alla radice altrimenti moriremo tutti quanti. Il re Walter è infuriato con noi per colpa di Lucas e noi gli dimostreremo che siamo meglio di lui!- Goran tirò Lucas verso di se mostrandolo a tutta la folla di assassini li presenti. -oggi Lucas smetterà di essere uno di noi e morirà da rinnegato- continuò l'uomo prendendo poi un pugnale e con l'altra mano tirò i capelli del ragazzo che non fece storie.

Quando un assassino tradiva prima di venir ucciso doveva subire un'altra punizione: quella del rinnegamento. Al traditore veniva tolto il suo elemento che lo caratterizzava come assassino, quello di Lucas erano i capelli lunghi. Nessun altro li aveva così.

Goran gli tagliò i capelli in un colpo solo. Adesso arrivavano a stento a toccare le spalle e Lucas se ne accorse perché gli solleticavano la pelle esposta del collo.

Goran alzò la mano dove teneva il resto dei capelli di Lucas e, dopo che gli assassini levarono un grido, li buttò nella fiamma ardente dove sarebbe andata a finire la testa di Lucas una volta tagliata.

Gridi di esultanza si alzarono per tutta la valle mentre Goran sorrideva. Provava piacere nel fare quel piccolo teatrino e non si preoccupava che a subirlo fosse uno dei suoi figli.

L'uomo strattonò il ragazzo per poi farlo inginocchiare mentre il boia gli si metteva alle spalle.

-vuoi dire qualcosa?- chiese Goran ridacchiando.

-morirete tutti, Walter non vincerà mai- disse Lucas in un tono abbastanza alto che permise a tutti i presenti di sentirlo. Goran lo fulminò per poi tirargli uno schiaffo che fece voltare la faccia di Lucas.

-l'inferno ti aspetta- sussurrò l'uomo facendogli poggiare la testa sul ceppo difronte a lui. Lucas voltò la faccia per guardalo e poi rispose:

-tu hai un posto d'onore li dentro, ricordatelo quando morirai- quelle parole furono troppo per Goran che tirò Lucas per i capelli prima di fargli sbattere la testa sul ceppo. Un rivolo di sangue iniziò ad uscire dalla fronte del ragazzo mentre perdeva poco a poco i sensi. "meglio, almeno non sentirò il colpo che mi mozza la testa" pensò il ragazzo chiudendo gli occhi.

Marc si morse l'interno guancia per non urlare. Sperava solo che Ciel fosse ancora vivo e che Aloyzas si muovesse, altrimenti il ragazzo sarebbe veramente morto.

Il boia si posizionò per bene e alzò l'ascia per poi calarla molto velocemente, ma non raggiunse mai il collo del moro. Il boia si accasciò a terra mentre un uomo a cavallo toglieva la spada dal corpo del boia. L'ascia cadde a pochi centimetri dal volto di Ciel e Marc si prese un colpo.

L'uomo a cavallo, che portava un mantello per nascondere la sua identità, non pensò minimamente alla miriade di assassini che stavano per attaccarlo, prese Ciel dal busto e se lo tirò sul cavallo pria di scappare.

Tutto sotto lo sguardo sbigottito di Goran.

-INSEGUITELO- gridò l'uomo, ma non avevano tempo per raggiungere l'uomo a cavallo che era già parecchio lontano. Ma alcuni ci provarono lo stesso, venendo però bloccati da delle guardie che in quel momento fecero irruzione nella foresta.

-RITIRATA! MALEDIZIONE!- gridò Goran mentre tutti scappavano dalle guardie. Marc aspettò un po' prima di unirsi alla ritirata. Gli era sembrata la spada di Vartan quella che aveva trafitto il boia.

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