Capirolo 3

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La prima idea di Lucas era stata quella di rapire una guardia e mettersi la sua divisa per entrare senza problemi nel palazzo. Quando stava per farlo però aveva scoperto che le guardie all'interno del castello erano conosciute dai suoi abitanti, quindi l'avrebbero preso subito.

Tutto il piano infallibile che aveva preparto in quel viaggio era andato in fumo in pochissimi minuti. Come avrebbe fatto ad entrare nel palazzo senza destare sospetti e soprattutto a uscire dopo gli omicidi senza essere beccato?

Non ci sarebbe riuscito svolgendo altri ruoli. Quello della guardia sembrava anche il più fattibile visto che poteva tranquillamente portarsi armi in giro.

Poi mentre camminava per la città di Lagas gli venne l'ispirazione. All'interno del castello allenavano le nuove guardie quindi lui poteva tranquillamente far finta di voler entrare nella guardia. Non avrebbe avuto problemi ad entrare subito nel corpo di guarnigione visto che era praticamente nato con le armi addosso.

Si, ma c'era un problema. Come avrebbe fatto a farsi ammettere per poter iniziare l'allenamento? Non essendo di Lagas non conosceva il funzionamento della città quindi non sapeva come fare. L'unica cosa che poteva fare era chiedere ad una guardia cercando di non essere scambiato per un pazzo.

-ehi tu- Lucas si girò per vedere cosa stava succedendo, qualche ladro? Ma si accorse subito che stavano chiamando proprio lui. Si irrigidì leggermente e si fermò, visto che stava camminando senza meta per la città, e aspettò che la guardi che l'aveva chiamato si fermasse.

-salve- disse educatamente Lucas la guardia lo guardò per un po' come se volesse capire da dove fosse uscito.

-tutti i cittadini maschi devono partecipare alle selezioni per entrare nel corpo di guardia. Quanti anni hai ragazzo?-

A Lucas venne da sorridere, gli stavano offrendo il posto su un piatto d'argento.

-diciannove signore- disse Lucas cercando di trattenere il suo sorriso.

-e allora perché non sei al castello? Ci servono tutte le guardie possibili- disse il signore prendendolo per il braccio destro e trascinandolo con se verso il palazzo reale. Lucas ringraziò il cielo di essere mancino e di aver nascosto il pugnale nel suo braccio dominante. Sarebbe successo il finimondo altrimenti.

-mi scusi non lo sapevo- disse per sembrare tenero e innocente. Proprio come gli diceva il padre. Aveva un bel faccino e doveva usarlo per bene.

-mica stavi cercando di scappare?- chiese la guardia allentando leggermente la presa.

-certo che no, non lo sapevo veramente.- disse il ragazzo sorridendo facendo definitivamente eliminare tutti i dubbi della guardia.

"grazie per il bel faccino" pensò Lucas ampliando ancora di più il suo sorriso. Non solo lo stavano praticamente invitando ad entrare a palazzo, ma aveva convinto in pochissimo tempo la guardia a fidarsi di lui tanto che gli aveva liberato il braccio fiducioso che l'avrebbe seguito senza problemi.

Un "wow" di stupore uscì dalla bocca di Lucas quando vide il castello di Lagas dall'interno. Se all'esterno poteva sembrare un normalissimo palazzo come tutti quelli dei ricchi, all'interno era tutt'altra cosa. La natura era l'elemento principale. Ogni muro, ogni pavimento, era ricoperto dalle piante che donavano un po' di colore a quel bianco marmo, materiale di cui era composto l'intero palazzo. Il cortile che portava dalla residenza esterna a quella interna era un enorme fossato con più di cento ponti creati dalle liane di diverse dimensioni cosa che fece sgranare gli occhi a Luca. Com'era possibile che riuscissero a reggere il peso di tutte quelle persone che ci camminavano sopra? E soprattutto come faceva a reggere il peso dei soldati che ci correvano sopra con armatura e armi al seguito.

Lucas attraversò il ponte con la paura costante di cadere, ma ciò non accadde e appena toccò nuovamente piede a terra sospirò di sollievo. Invece di dirigersi dritti verso la residenza interna girarono a sinistra per poi trovarsi sul campo di allenamento che a Lucas ricordò molto l'arena che avevano anche loro e che usavano per le feste o per le faide tra due assassini.

-qui è dove vi scontrerete oggi pomeriggio-

-in che senso ci scontreremo oggi pomeriggio?- chiese Lucas abbastanza confuso.

-nel senso che più tardi faremo degli scontri tra tutti i ragazzi per testare un po' le vostre abilità e i vostri riflessi- disse la guardia sorridendo a Lucas -non ti preoccupare se non riesci a passare qualche turno, mingherlino come sei non mi sorprenderei-

Lucas a quelle parole assottigliò gli occhi con una voglia matta di uccidere quella guardia, ma si trattenne. Se quell'uomo avesse visto cosa nascondevano quei vestiti molto larghi, che facevano risaltare ancora di più le sue braccia magre ma muscolose, se la sarebbe data a gambe in meno di un secondo. Comunque troppo poco per scampare alla lama di Lucas.

-e si vince qualcosa?- chiese per curiosità il moro soffiando su una ciocca di capelli che gli era finita davanti agli occhi per colpa di una folata di vento improvvisa.

-si parte da un livello più alto rispetto agli altri e si potrebbe avere la possibilità di entrare subito nella guardia personale del principe-

"mi stanno praticamente offrendo la vita del principe Narek" pensò Lucas che non vedeva l'ora di poter affrontare i suoi avversari e far vedere di che pasta era fatto. Sarebbe stato un gioco da ragazzi batterli tutti, e non avrebbe nemmeno dovuto usare tutta la sua forza. Bastava un piccolo incentivo e sarebbe andato tutto per il meglio. Ovviamente per lui. Sarebbe riuscito a completare la missione il prima possibile e sarebbe tornato subito a casa rendendo fiero Goran ovviamente.

Il pomeriggio arrivò molto presto e Lucas si trovò nell'armeria, insieme agli altri ragazzi che avrebbero combattuto con lui, mentre sceglieva quali armi utilizzare. Ovviamente era stato detto a tutti che era vietato uccidere, quindi Lucas aveva optato per nascondere il suo fidato pugnale dentro lo stivale e di prendere come arma una lancia. Non era una delle migliori armi, però era molto semplice da utilizzare e avrebbe tenuto il suo avversario parecchio distate da non fargli venire l'istinto di assassinarlo. Tutti gli altri invece avevano preso pugnali e spade facendo storcere la bocca a Lucas. Per alcuni si vedeva lontano un miglio che non sapevano come maneggiare una cavolo di spada, che senso aveva prenderla? Uno era addirittura caduto a terra per il troppo peso della spada che non era minimamente bilanciata con il suo corpo.

Lucas scosse la testa sconsolato e osservò attentamente la lancia in cerca di qualche punto difettoso, di una qualche parte scheggiata, ma per sua fortuna non ne trovò e poté tranquillamente uscire dall'armeria soddisfatto della sua arma.

Solo quando tutti i ragazzi furono usciti dall'armeria la guardia, che Lucas aveva scoperto si chiamasse Joel, li portò verso l'arena dove tutt'intorno erano presenti alcuni dei soldati. Erano li per ridere di loro, poco ma sicuro.

L'eredeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora