Soy Luna 4 "La fine dell'inizio."

La minaccia di morte Cap.30

POV'S LUNA
Oggi è il gran giorno, è il mio 19* compleanno e festeggerò con Àmbàr e altri miei amici.
Sinceramente non so se invitare Matteo, dopo tutto quello che ha fatto non mi va di mettere carne al fuoco con lui. Credo che anche la nostra amicizia si sia interrotta da quando io ho fatto quella scenata di gelosia. Non ci posso fare niente, io lo amo e lo amo sempre di più. Scendo a colazione, chiederò scusa hai miei genitori..per come mi sono comportata alla festa e soprattutto a mio nonno.
- " Ecco...i-io" - mi tremava la voce ed ero ad un passo dalla disperazione.
- " Tesoro stai bene?" - borbotta la mia madre preoccupata.
- " Sto ben-nissimo...ecco, in realtà vorrei chiedervi scusa..." - tutti si girarono a guardarmi.
- "l'importante è che hai capito il tuo errore..." - dice Alfredo abbracciandomi sinceramente.
- " Grazie nonno, prometto che non vi deluderò più...." - dico molto ma molto contenta.
- " Ecco pensavo...oggi è il mio compleanno e compio 19 anni, vorrei fare una mini festa..." - dico timidamente.
- " Tesoro, d'accordo ci vorrà un po' di lavoro però c'è la faremo..." - dice mia madre dandomi la mano.

               POV'S MATTEO
Avevo sentito che Luna avrebbe organizzato una mini festicciola per il suo compleanno. Ci sarei andato, ma non per vederla, perché al solo pensiero mi innervosisce.
Andrò alla festa per stare con i miei amici e divertirmi, e soprattutto vedere Cler, lei è fantastica e mi sto innamorando sempre di più di lei, sto dimenticando Luna, questo è buon segno.
Anche se lei in questi giorni mi fa un po' pena, non sorrideva più come faceva la Luna che avevo conosciuto, era un'altra.
Non voglio negare l'evidenza, ma sono confuso, io amo Cler, e da stasera in poi Luna sarà il mio passato.
       
          POV'S CLER
Era tutto perfetto, Luna aveva organizzato una mini festa di compleanno ed è lì che la colpirò.
Vedevo Luna prepararsi nella sua camera, tutta truccata, aveva un vestito blu di seta. Mi avvicino lentamente, ma lei purtroppo mi nota, e si spaventa della mia presenza.

-   " Cosa ci fai qui?" - dice mettendosi la cipria rosa.
-   " Luna, puoi uscire un attimo dalla camera? Vorrei farti vedere il mio vestito." - dico mentendo spudoratamente, lei come un'ingenua ci casca.
Siamo nel corridoio, la vedo super agitata e nervosa, non ha ancora visto niente.
La sbatto al muro, e sfilo fuori dalla tasca un coltello, e la minaccio, era arrivato quel maledetto momento.
-   " Devi dire addio Luna, mi dispiace, soprattutto per Matteo.." - dico appoggiando il coltello a un centimetro dalla sua gola.
-   " Ti prego lasciami, cosa ti ho fatto? Perché mi fai questo..." - dice piangendo disperatamente.
-   " Ti prego i-io..." - si volta un attimo ma non riesco a capire cosa guardi.

            POV'S MATTEO
Ero nascosto dietro il corridoio, vedevo Cler che minacciava Luna, non gli avrei permesso di ammazzarla, è l'unica persona che non è mai uscita dalla mia vita. Così corro cercando di bloccarla, ma per sbaglio Cler mi infligge il coltello nella pancia. Sento un dolore allucinante, vedo tutto il sangue uscire da me, e non capisco più cos'è reale.
Mi alzo nonostante la ferita, ma lei mi fa cadere dalle scale, e da lì non vedo più nulla.
Però mi rialzo in piedi, voglio fare un ultimo sforzo... purtroppo però lei mi spinge, e come una salsiccia, mi fa rotolare giù dalle scale.

              POV'S  LUNA
Avrei pianto, ma, voleva uccidermi.
Mi sarei lasciata andare a lei e uccidere, avrei incontrato Matteo in paradiso?
Quando a un certo punto, tutto è chiaro.
Io ho voluto tutto questo, il lampo che colpì il ciondolo, aspetta, il ciondolo.
Devo distruggerlo.
Prendo il ciondolo, con la fragola e la Luna e lo schiaccio sotto i miei piedi.
Cler si dissolve e sparisce, però allo stesso tempo si trasforma in cenere.
Cler era una delle mie personalità, come ho fatto a non capirlo.!
Vedo Matteo giù, mi viene da piangere, io lo amo, non sarà morto lo so, lui mi stava salvando, in qualche modo ci è riuscito, ma quella ferita sulla pancia, e sbattere nelle scale. Cado a terra, e gli accarezzo le guancia....non può lasciarmi di nuovo...