McDonald's

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Mentre ci stavamo incamminando verso il luogo della nostra cena decisi di scrivere un messaggio a Davide chiedendogli se avesse voglia di raggiungerci e se non avesse altri impegni. 

Vedevo Tancredi già parecchio irritato e non potevo mollare. Quando il telefono suonò, sorrisi alla risposta affermativa: quel ragazzo sarebbe stata la mia salvezza per il futuro.

L : “Regà, ho scritto a Dade di raggiungerci, così ve lo presento”

G: “Sono contento bro, devi tenerci tanto se ce lo fai conoscere..”

Gian era diventato ufficialmente il mio idolo, la mia divinità da seguire nelle notti oscure.

L :”Visto che dite sempre che non so scegliermi le persone, credo che un vostro giudizio sia più che necessario”

D: “Finalmente chiedi a dei veri esperti di uomini!”

Scoppiammo a ridere tutti, tranne Tancredi. Sapevo che non si sarebbe sbilanciato, ma speravo che la sua gelosia, a un certo punto, prendesse il sopravvento. 

Si accese una sigaretta e alzai il sopracciglio guardandolo: non aveva smesso?

L: “Non avevamo smesso assieme?”

T: “Non ti hanno insegnato a farti i cazzi tuoi?”

Sbuffai e scossi il capo rassegnato: non era possibile avere un rapporto civile e umano con lui.

L: “Era una cosa che avevamo deciso assieme, mi da fastidio tutto qua”

T: “Anche a me da fastidio quando parli, eppure non metto il dito nella piaga. Comunque, visto che viene il tuo fidanzato potevi vestirti un po' meglio: sembri uno straccione”

L: “Sono vestito normale, non ci trovo nulla di male”

G: “Cosa da evitare davanti a Davide: i battibecchi. Sembrate davvero una coppia”

T: “Non ci sono problemi, non voglio rovinare la sua relazione come lui rovina la mia calma”

Presi un profondo respiro per cercare di non mandarlo a cagare. 

Arrivammo finalmente davanti al posto e lui era già lì. Gli sorrisi e lo salutai con la mano, mi si avvicinò e subito mi diede un abbraccio

Perchè non potevo prendermi di uno così? No, da Tancredi.

L: “Se fai così mi fai sciogliere”

Ridacchia staccandomi delicatamente da lui e regalandogli un altro sorrisone.

Da: “E' il mio obiettivo no?”

T: “Dio, sto per vomitare”

Mi girai e fulminai Tancredi con lo sguardo: era un cazzo di limone, assurdo.

L: “Dade, loro sono Die, Gian e Tanche”

Salutò avvicinandosi poi a Diego per stringergli la mano.

D: “Finalmente ti conosciamo!”

Disse Diego ricambiando la stretta, subito seguito da un Gian che gli sorrise complice, regalandogli un occhiolino di nascosto.

Quando arrivò vicino a Tancredi, sentii le mie gambe tremare davanti a quella scena: avevo paura di cosa avrebbe fatto, il terrore.

Da: “Tu devi essere Tanche, giusto?”

Sorrise porgendogli anche a lui la mano. Proprio come aveva fatto la prima volta con me, la guardò con un'espressione schifata.

T: “Non tocco le persone che non conosco e, comunque, per te, sono Tancredi”

Origini dei Tankele//Part TwoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora