Tutto Di Nascosto

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Non so esattamente perchè non lo avessi detto a nessuno,  ma stavo andando a farmi il piercing alla lingua. 

Dopo l'ennesima seduta dal terapista, mi aveva chiesto di fare una cosa che non avessi mai avuto il coraggio di fare e quindi, perchè non il piercing che avevo sempre voluto ma mai fatto?

In realtà, non ero molto tranquillo ad andare da solo. 

Okay, sì lo ammetto,stavo letteralmente morendo dall'ansia. Strano vero?

Per questo motivo, come sempre, dovevo chiedere aiuto al mio fidato compare Diego. Perchè non Tancredi? Volevo fargli una sorpresa. 

Andai in camera di Diego e Gian, che ovviamente non era a casa, e bussai delicatamente.

D: “Sì, avanti”

Entrai dentro e vidi il mio amico ancora a letto, il che significava una cosa sola: assalirlo per avere le mie fottute coccole. 

Mi gettai su di lui e, senza aggiungere altro, lui iniziò a coccolarmi: era abituato, ormai, dopo anni di soprusi.

D: “Pensavo che dopo Tancredi avrei smesso di essere trattato da schiavo”

L: “Ma lui non me le fa mai..mi tratta male”

D: “Guarda che te lo sei scelto tu”

L: “Dovevate fermarmi prima che ci finissi sotto così”

D: “Come potevo? Al secondo incontro sbavavi già dietro di lui e piangevi nel caso in cui non ti avesse salutato per primo”

Sbuffai e lo guardai facendogli la linguaccia. Solo a quel gesto ricordai del perchè fossi lì.

Smemorato del cazzo.

L: “Die, ho bisogno di un favore grande grande”

D: “Quando fai così mi spaventi”

L: “Oggi mi accompagni a fare il piercing alla lingua? Da solo ho paura”

D: “Per me non ci sono problemi, tanto non ho niente da fare. Mi preoccupa il fatto che tu lo abbia chiesto a me e non a lui”

L: “Voglio fargli una sorpresa...”

D: “E tu pensi di resistere tutto il pranzo senza dirgli niente? Non sei capace di mentirgli, ma ti appoggerò”

Annuii e, in realtà, rimanemmo a letto a parlare ancora un bel po', soprattutto dell'ultima fiamma di Diego, una certa Elisa. Ero contento che avesse, finalmente, trovato qualcuna che fosse veramente interessata a lui. 

Venimmo interrotti da un Tancredi, scazzato, che richiedeva il suo cibo.

T: “Oh cazzo, ho fame. Perchè il pranzo non è pronto?”

L: “Stavamo parlando Tanche..”

T: “Tu parli spiaggiato come una balena sui tuoi amici? Alza il culo da lì che voglio il pranzo”

Alzai gli occhi al cielo alla sua gelosia incontrollata e mi alzai, ricevendo una pacca sul culo quando gli passai accanto per andare in cucina. 

Possessivo del cazzo. 

Preparai il pranzo e, nel mentre, pensai a una scusa effettiva del perchè io dovessi uscire con Diego da solo, ma sapevo che non mi avrebbe creduto.

Il mio amico aveva ragione a dire che non sapevo mentirgli, ma questa volta era necessario per la buona riuscita della sorpresa.

Quando li chiamai, era ormai passata mezz'ora e, nuovamente, avevo l'ansia. 

Ecco, in realtà avevo un amante, pure donna: LA MIA ANSIA. 

Origini dei Tankele//Part TwoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora