Vale Di Più

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Valerio se ne era andato da Sespo, in modo da lasciare noi Q4 a casa tranquilli. Non avremmo parlato quella sera sul da farsi: volevamo solo rilassarci con pizza e film, proprio come ai vecchi tempi. 

Ero sereno. 

Mi ero mess sul divano con Diego, visto che Gian e Tancredi erano scesi dal fattorino a ritirare le pizze. Avevo la testa sulle sue gambe e mi stava semplicemente passando una mano fra i capelli.

D: “Sai che non siamo mai stati così tanto distanti? Neanche in estate”

L: “Mi dispiace non averti detto nulla Die, davvero”

D: “Lo so tesoro, lo so, infatti non sono e non ero incazzato con te. Dovevi fare questa cosa già da tempo”

L: “Sono felice tu abbia capito. Sai che ti voglio bene?”

D: “Certo che lo so e anche io te ne voglio”

Mi sollevai e gli diedi un bacio sulla guancia sorridendo. Con la mia solita fortuna quando accadde? Proprio mentre stava entrando il mio ragazzo.

T: “Avete rotto un po' il cazzo con i vostri bacini e nomignoli”

G: “Dopo cena ci sono io per la sessione coccole”

L: “Sì Gianni!”

T: “E se le volessi  io?”
Lo guardai semplicemente alzando un sopracciglio. Quando faceva così mi innervosiva da morire: erano solo Diego e Gianmarco, non j primi a caso trovati in mezzo alla strada.

T: “Okay, va bene, ma solo cinque minuti”

G: “Vengo poi nel letto sta notte mentre dorme”

L: “Ti aspetto, tanto non sente nulla”

T: “E io ti stacco le palline Gianmarco”

G: “Calma tigre, nessuno te lo ruba questo piccolo confettino”

Disse chinandosi poi verso di me e stritolandomi le guance. 

Mi erano mancati questi momenti in cui ci alleavamo contro Tancredi per farlo ingelosire o, in generale, per farlo incazzare. 

Ovviamente cosa fece? Si piazzò accanto a me, tirandomi letteralmente vicino a lui lontano da Gian.

L: “Amore, pensavo l'avessimo superata questa fase..”

T: “Mangiamo? Se no le pizze si freddano”

Alzai gli occhi alla sua mancata risposta: era veramente un gran casino quel ragazzo. 

L: “Puoi anche rispondere alle mie domande”

T: “Non mi pare fosse una domanda. Se sì, hai sbagliato intonazione. Poi, aggiungerei, che  in questo momento il cibo conta molto di più delle tue “domande” inutili”

L: “Visto che le mie domande sono inutili, allora sai cosa? Stattene nel tuo e io me ne sto nel mio. Acido del cazzo”

T: “Cos'è: la tua anima da reginetta di bellezza è turbata perchè non riceve attenzioni?”

L :”Non ci siamo visti per un cazzo di mese sai, un minimo...”

T: “Un minimo? Ti ho già baciato, che cazzo vuoi di più?”

L: “Scusa dimenticavo: hai l'affetto contato. Mangiamo che è meglio”

T: “Finalmente”

Gian e Diego avevano smesso di farsi domande, anche se sapevo che sperassero che quei battibecchi, dopo la mia assenza, diminuissero. Sapevo anche quante volte riprendessero Tancredi in privato perchè esagerasse e non fosse in grado di controllarsi, ma ormai ero abituato. 

Origini dei Tankele//Part TwoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora