A me va bene anche distanti

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Quando gli avevo detto che avrei voluto smettere di avere paura di noi non pensavo sarebbe finita in quel modo. 

Eravamo praticamente soli. 

Era come se ci fosse stata una rottura fra noi due, senza davvero dirselo.

Faceva male? Da morire, ma evidentemente era il decorso della nostra relazione, di ciò che, a quel punto, eravamo stati. 

Diego e Gianmarco assistevano silenziosamente al nostro allontanamento, consapevoli da tempo che sarebbe successo. 

Non passavo molto tempo in casa, preferivo stare con Zoe e con Cecilia quando riuscivano a venire sù da Roma. 

Casa mi soffocava: sapeva di lui. 

Seduto al solito bar poco distante, le stavo aspettando: sarebbero rimaste per il weekend, come sempre nell'ultimo periodo. 

Era come se sapessero anche senza chiedere, anche senza dirlo. 

Tutto quel silenzio mi spaventava. 

Tutto quel consenso da parte altrui mi spaventava. 

Tutta quell' apparente calma mi spaventava. 

Accesi una sigaretta e mi incazzai nel farlo: era cucito addosso, come un seconda pelle. 

C: “Bell'addormentato ci sei?”

Non mi ero nemmeno reso conto delle due ragazze davanti a me. 

L: “Scusate ero...”

Z: “Sì sì, eri sovrappensiero, lo sappiamo”

L: “Io..”

C: “Sì. È un periodo un po' così e a volte ti capita di non renderti conto. Lo sappiamo Le, lo sappiamo”

L: “Che avete mangiato oggi? Pane e simpatia?”

Z: “No, ma ormai sappiamo la litania”

Non risposi, lasciando cadere la cenere per terra. 

Sapevo che avrei dovuto parlarne, almeno con loro, ma di cosa avrei dovuto parlare? Del fatto di essermi lasciato, senza davvero essermi lasciato?

Del fatto che non dormivo con Tancredi da non so quanto?

Del fatto che fossi dannatamente triste?

Ordinai  un caffè, senza aggiungere altro. 

C:  “Stasera Diego ci ha invitato per una serata chill da voi”

L: “Ah sì? Non lo sapevo, comunque mi fa piacere, almeno vedete anche gli altri”

Z: “Come non lo sapevi? Siete quattro in quella casa”

L: “No, ultimamente non ci sto molto”

C: “Le, possiamo smetterla di girarci intorno? Ti sembriamo due cretine, mh?”

E sapevo che non avesse torto. 

Sospirai, sapendo che non sarei riuscito a dire tutto quanto. Non ero mai stato capace di raccontare, soprattutto quando non sapevo nemmeno cosa fosse accaduto. 

Cosa si fosse rotto. 

A quella parola sospirai ancora: forse eravamo rotti solo noi due. 

Z: “Le, ci sei? Ti sei perso di nuovo”

L: “Sìsì, ci sono. Non ho idea di cosa dirvi...”

C: “Che cazzo succede, ad esempio”

L : “Non succede nulla, penso che ci siamo semplicemente boh...lasciati, presi una pausa...non lo so ragazze, non lo so”

Origini dei Tankele//Part TwoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora