Era stato, come prevedibile, un periodo davvero difficile.
Dopo quella dichiarazione mi era diventato praticamente toccare chiunque, vedere chiunque o anche solo abbracciare Gian e Diego e...questa cosa stava diventando pesante.
Quel pomeriggio dovevamo trovarci per discutere il periodo per andare a vedere la casa a Milano.
Ah sì, avevamo deciso di trasferirci ufficialmente assieme, soprattutto per il fatto che la nostra agenzia fosse lì e, quindi, il lavoro venisse agevolato.
Ero andato al nostro solito posto e ringraziai Dio, che ci fosse soltanto Diego con Gian. Mi avvicinai a loro e, dopo aver fatto attenzione che non ci fosse il pazzo, mi ero fiondato letteralmente su di loro.
L: “I miei due amichetti, mi siete mancati”
Dissi stringendoli come se non aspettassi altro nella vita.
D: “Distrutto dalla relazione?”
L: “Ma magari fossimo in una relazione, almeno avrebbe un senso, ma no”
G: “Devi importi un pochetto bro...”
L: “Vi prego, dovete aiutarmi a risolvere questa cosa”
Sussurrai guardandoli nonostante fossi ancora abbracciato a loro due. Ero un peluche bisognoso di affetto e non ne ricevevo più a causa di Tancredi.
G: “Ti direi che per prima cosa devi comportarti con noi come vuoi, se se la prende a una certa di aggiusti”
D: “E poi ti direi che potresti iniziare a sentirti con qualcuno, anche per finta, così lo facciamo uscire allo scoperto, vi mettete assieme e smettete di rompere i coglioni”
L: “Raga, ma se ho occhi solo per lui...”
Li sentii sbuffare, ma li guardai con il labbruccio di fuori. Come potevo fare? Non ero capace.
G: “Avrai un amico che non conosce no? Gli parli e gli chiedi di darti una mano”
Grazie ai continui ritardi di Tancredi potemmo organizzare come comportarci e come fare. Ovviamente sarebbe durata un po' questa cosa, perchè sapevamo che la mia cotta non avrebbe ceduto facilmente.
Contattai un mio vecchio amico, Davide, e gli chiesi di darmi una mano in questa idea folle, ma essendo lui un pazzo non si fece problemi ad accettare. Ovviamente avremmo messaggiato solo quando Tancredi fosse stato con me, per il resto ognuno la sua vita e amici come prima.
Con quasi mezz'ora di ritardo si presentò il signorino.
T: “Che c'è?”
D: “Sei in ritardo”T: “E quindi? Avete altro da fare nelle vostre vite?”
L: “Si chiama educazione”
T: “Le, già rompi il cazzo? Mamma mia sono appena arrivato, calmati”
Lo odiavo già, ma questa volta mi sarei vendicato: eccome. Per prima cosa, quando andammo a sederci al solito bar, mi misi tra Diego e Gian, facendo ben attenzione ad essere il più possibile lontano da lui.
E poi? Decisi che era il caso di farmi fare le coccole da Diego.
L: “Quando abbiamo intenzione di andare sù?”
G: “Il tour della casa nuova è di lunedì, ma potremmo farci un weekend milanese”
D: “Uh, ottima idea. Ho bisogno di cambiare un po' aria e vedere posti nuovi”
T: “Dai, ci sta”
Non stava dicendo nulla perchè sapevo fosse un orgoglioso del cazzo, ma dal tono della sua voce si poteva perfettamente intuire del nervosismo.
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Origini dei Tankele//Part Two
FanficCome tutto è iniziato. Gay? Gay PREQUEL DI "STORIE SUI TANKELE"