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-Yamaguchi's pov-

Sono davvero felice: oggi è il primo giorno di scuola nel liceo che ho sempre sognato di frequentare, il Karasuno! Mi sono già iscritto al club di pallavolo, anche se mi intimorisce un po' andarci: non conosco nessuno e, per di più, sono ancora un principiante. In ogni caso, non importa. Nulla rovinerà la mia felicità. Nemmeno i bulli: ho imparato ad affrontarli. Credo. Inizia una nuova fase della mia vita, e non mi limiterò a vederla trascorrere davanti a me, impotente, come ho sempre fatto.

Appena entro in classe, tutti mi guardano come fossi un extraterrestre. Lo immaginavo: tutti gruppetti già formati dalle medie, o addirittura dalle elementari. Ti pareva. Rimarrò da solo anche questa volta. Prendo il telefono dalla tasca, non avendo altro da fare, e inizio a perdere tempo tra i giochi e i social, annoiato. Mi sa che quest'anno andrà così, e anche il prossimo...e l'altro ancora. No, magari stringerò amicizia con qualcuno al club...spero. Lo so, ripeto questo verbo troppo spesso, ma la mia vita è tutta un'incertezza: non riesco a gestirla, non trovo un vero scopo da perseguire. Forse è per questo che mi sono iscritto al club: chissà che la competizione che si trova sempre in ambienti di questo tipo non mi aiuti almeno un po'.

Appena la professoressa arriva, tutti si siedono, io lo ero già. Lei sembra simpatica: è giovane e non ha lo sguardo eccessivamente severo. Chiede ad ognuno di noi di presentarci: cavolo, è la parte che odio di più di arrivare in una nuova classe. Ai professori non basterebbe semplicemente leggere il nostro nome sull'appello, o magari accontentarsi di un tema, per conoscerci? Tanto non si socializza comunque, e nemmeno io mi conosco davvero. -Qual è il tuo hobby?-mi chiede. Cosa dovrei rispondere? Attendere pazientemente che un evento arrivi a cambiarmi la vita? Così si va per le solite cose: leggere, disegnare e banalità di questo genere. Poi passa al mio compagno di banco: non so chi sia e non mi interessa conoscerlo, ma sento che si chiama Kotaro Bokuto. A lui, stranamente, non chiedono di presentarsi: in effetti sembra grande per essere del primo anno. Sarà stato bocciato. Dopo aver risposto all'appello prende subito il cellulare, si nasconde dietro l'astuccio e si mette a messaggiare.

A metà mattina, avverto il bisogno di andare in bagno. E' abbastanza vicino alla nostra classe: ci metto poco ad arrivarci. Tutte le porte sono chiuse. Rispondo ad un messaggio di mia madre (chi altro vuoi mi scriva?), poi busso a una porta. Non risponde nessuno, così provo ad aprirla, ma è chiusa a chiave.

Busso allora più forte: nulla. -Ehi, c'è qualcuno!?-urlo. Nulla.

Sapete, sono una persona ansiosa: in ogni situazione immagino sempre il peggio. Non so se sia un pregio o un difetto. In ogni caso, penso subito sia accaduto qualcosa: cerco di buttare giù la porta. Dopo un paio di colpi, siccome è abbastanza dismessa, cade.

Oddio...

Fix you ~Tsukkiyama~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora