~Yamaguchi's pov~
Arrivo a scuola di ottimo umore, il sole sembra splendere più di ieri e colora di sfumature rosee il paesaggio circostante. Da quanto tempo non mi capitava di sentirmi così? Non riesco neanche a ricordarlo.
Entro in classe e trovo solamente Bokuto; do uno sguardo, di sfuggita, al cellulare che porto in mano e mi accorgo che sono ancora le 8:10. Non mi era mai capitato di varcare le porte dell'aula con quasi mezzora di anticipo.Mi siedo di fianco a Bokuto e prendo il cellulare per scorrere, passivo, le home page di vari social, come sempre. Il ragazzo, però, sposta il mio cellulare sul suo banco, mi squadra con uno sguardo allusorio e malizioso e mi chiede:-Beh, com'è andata ieri?-
-Come sarebbe dovuta andare? Come sempre...-. Non avrei avuto problemi a confidarmi subito con lui, anche e soprattutto perché il mio cuore traboccava di una felicità che avevo ansia di condividere con qualcuno, ma ho deciso di metterlo alla prova.-Dai, ho capito subito, quando sei tornato dal bagno, ieri, che ti eri innamorato. E molto velocemente, caspita se velocemente: in meno di dieci minuti, anzi, forse anche un secondo, dato che dieci minuti è il tempo che hai impiegato per uscire, andare in bagno e ritornare. Si chiama "scintilla", "amore a prima vista". Insomma, sono le basi...chi è la fortunata?-.
La domanda mi turba leggermente e mi lascia per qualche attimo senza parole: ho dato sempre poca importanza al mio orientamento sessuale, specialmente perché, fino a questo momento, non mi era mai piaciuto nessuno, ma mi accorgo solo ora che non sono le ragazze, come dovrebbe essere normale (anche se non esiste un normale orientamento, a mio parere), a piacermi, e questo la società spesso lo considera come un fatto strano, come un caso, l'eccezione che conferma la regola.Bokuto si accorge, evidentemente, del mio sguardo spaesato, e mi dice, ridendo:-Allora sei come me, eh? Quando un amico mi fece la stessa domanda, io reagii allo stesso tuo modo!-
Arrossisco leggermente. -Vuoi dire che...-
-Che anche a me piacciono i ragazzi! È così anche per te, o ho fatto la mia ennesima gaffe?- -È così- confermo, sorridendo.
Seppur lui sia così estroverso, trovo tra noi due diversi punti di contatto.-Facciamo così: inizio io. Quando arrivai in primo superiore, mi assegnarono un armadietto vicino a un ragazzo bellissimo. Era sempre impegnato, e inizialmente non mi degnava di uno sguardo: infilava la chiave nel lucchetto, apriva l'anta dell'armadietto, riponeva i propri libri in modo ordinatissimo e impeccabile, e se ne andava. Un giorno mi feci coraggio e lo salutai, presentandomi. Allora anche lui mi disse come si chiamava: Akaashi Keiji. Purtroppo eravamo in classi diverse, ci vedevamo di rado, ma piano piano iniziammo a darci appuntamento nel parco. Una volta gli chiesi di uscire: dovevano esserci altri miei tre amici, ma non vennero. Così, io e lui passammo la serata insieme e ci fidanzammo. Sto con lui ormai da più di un anno. Quando dovetti andare all'ospedale per via di un problema alla colonna vertebrale (prima facevo nuoto, ed è anche questo il motivo per cui sono stato bocciato: i troppi giorni di assenza), lui mi assistette e, nonostante avesse moltissimi impegni e frequentasse diversi corsi e club pomeridiani, veniva a trovarmi ogni giorno...beh, ora parlami di lui, però-
Dopo aver ascoltato Bokuto, comprendo di essere davvero invidioso di lui: dal suo racconto era apparso tutto così semplice e automatico, quasi come un telefilm.
Nonostante ciò, inizio a raccontare anch'io della mia esperienza, rendendomi conto, mano a meno che procedevo, che l'ampiezza delle mie fantasie mentali contrastava molto con l'effettiva realtà delle cose: scenari limitati, poche ma essenziali parole, e un'infinità di mutevoli emozioni.-Beh, dev'essere un bel ragazzo: biondo, occhi color ocra...ma non batteranno mai quelli di Akaashi, sono azzurri come il mare dopo la tempesta!-
-Potremmo smettere di parlare del tuo ragazzo?-
-Non prima di avertelo fatto conoscere!-.In quel momento la campanella suona: mi accorgo che intorno a noi la classe si era interamente costituita, seppure io, perso nelle parole mie e di Bokuto, non avevo udito nessuno entrare.
Dopo cinque minuti arriva la professoressa.A fine lezione Bokuto mi dice di seguirlo, e arriviamo insieme a una fila di armadietti rossi che forse il giorno prima avevo anche superato, mentre correvo, ma a cui, tutto trafelato, non avevo fatto caso.
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Fix you ~Tsukkiyama~
Fanfiction{storia in italiano} I got this anxious feeling but it goes away for a minute when I'm with you breathing