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~Yamaguchi's pov~

Tutti i componenti della Nekoma, compreso il coach, si presentano, e così capisco che il ragazzo che ancora non si accinge a smettere di osservare Tsukishima si chiama Kuroo Tetsurō, ed è il capitano della squadra. Tratta tutti gli altri membri come fossero la sua famiglia, in particolar modo un ragazzino biondo e dagli occhi quasi felini che sembra più piccolo di lui e che scopro chiamarsi Kenma Kozume.

I coach parlano un po' fra di loro, e nel frattempo anche i ragazzi si avvicinano a noi per chiacchierare: vedo che Hinata si dirige subito verso Kenma, intento a giocare al cellulare. Io e Tsukki rimaniamo in disparte, ma subito Kuroo si avvicina a noi: l'avevo previsto.
Tende la mano a Tsukishima e dice: -Ciao, sono Kuroo, anche se è inutile che lo dica visto che mi sono già presentato-. Dopo questa uscita emette una risatina stridula che mi fa venire i nervi.
-Che ruolo svolgi in squadra, Tsukishima?-continua imperterrito, e noto con poco piacere che nonostante ci siamo presentati tutti lui ricorda benissimo il suo nome.
Tsukishima alza gli occhi impercettibilmente e risponde:-Centrale-.
A Kuroo si illuminano gli occhi prima di rispondere che è lo stesso suo ruolo, e subito aggiunge che presto avrebbero potuto quindi allenarsi insieme. Kei si limita ad annuire.
A salvarci da questa imbarazzante conversazione è la voce di Daichi, che ci invita a raggiungerlo in mensa per consumare il pranzo.

A tavola, Kuroo occupa il posto di fronte a Tsukki, io quello accanto.
Non so se sia mancanza di sensibilità o se semplicemente finga indifferenza, ma il capitano della Nekoma sembra non essersi accorto che la sua compagnia non è gradita, e continua a chiacchierare, anche se gli interessa solo l'attenzione di Tsukishima: non mi guarda neanche in volto e presto mi ritrovo a chiacchierare anch'io con Kenma, insieme a Hinata, pur di non pensarci, anche se in sottofondo non riesco a non sentire che Tsukki gli risponde e sembra quasi più interessato.
Magari sta semplicemente fingendo, per non apparire maleducato...

Dopo pranzo ci vengono assegnate le camere, che saranno doppie: i capitani scelgono di non utilizzare il metodo del sorteggio, ma di far scegliere a noi con chi stare.
Io e Tsukishima rimaniamo per ultimi: io esulto in silenzio, ma anche lui non sembra troppo triste all'idea, anche se forse è solo perché nessuno della nostra squadra gli va troppo a genio.

Riposiamo un po' in giardino, chiacchierando fra di noi, poi i coach ci richiamano per giocare qualche amichevole. Da quanto ho capito, i 3 giorni seguenti si svolgeranno nel medesimo modo: Sugawara e Daichi ci hanno detto che più che a mettere in mostra le nostre abilità serviranno a "costituirci" e a unirci maggiormente a livello di squadra e a imparare qualche nuova tecnica da giocatori più esperti della Nekoma.

In partita gli avversari si mostrano da subito agguerriti: sono molto bravi, non posso che ammetterlo. Kuroo e Tsukishima giocano nello stesso ruolo e nella stessa posizione e mentre murano le schiacciate delle reciproche squadre si scambiano sguardi ammiccanti e agguerriti: anche se non lo mostrano, sono entrambi molto competitivi.
Io mi limito ad osservarli e a notare che hanno anche uno stile di gioco molto simile: tanti sono i punti che li accomunano.
Constatare ciò mi rende irrequieto, e do il peggio di me, quasi apposta: non c'è una ricezione che faccio bene, un servizio che arriva perfettamente dall'altro lato della rete.
Quando sbaglio e faccio conquistare un punto alla Nekoma, rido tra me e me: assurdamente, voglio che Tsukishima si senta inferiore a Kuroo, che stia male e si arrabbi, che finisca per odiarlo.

La partita termina con la vittoria della Nekoma, cinque punti sopra di noi.
Nessuno è arrabbiato, neanche Hinata e Kageyama; tutta la squadra, in fondo, se lo aspettava.
Mentre ci asciughiamo e beviamo, però, Tsukishima si avvicina a me:-Perché eri contento di perdere?-mi chiede inespressivo.
-Io...-. Non riesco a rispondere: mi ha colto di sorpresa, non pensavo l'avesse notato.
-Quando un avversario è più forte, anche se sai che verrai battuto, non devi assecondarlo, rendendogli il gioco ancora più facile-mi dice, e poi continua a bere l'acqua, indifferente.
Mi limito ad annuire: ha ragione. E mi ha stupito e affascinato ancora una volta con le sue solite, brevi, intense frasi sempre consone al momento, taglienti e che ti lasciano riflettere.
Me lo ripeto, ha ragione da vendere: e infatti non renderò il gioco facile a Kuroo, né in partita né nell'avvicinarsi a Tsukishima.
Questo atteggiamento, però, in fondo, non è sbagliato? Kuroo, a parte chiacchierare con lui, non gli ha fatto nulla...
Ma se dovessero piacersi? Mi rendo conto di essere geloso ancor prima quasi di diventare solo suo amico.
Se dovessero piacersi...bene. Tsukishima ha proprio bisogno di qualcuno che gli rischiari un po' l'esistenza.
Anche se vorrei tanto che quel qualcuno fossi io.

Fix you ~Tsukkiyama~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora