17. Contro gli ordini

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Helen dormiva sola nella tenda usata dall'intelligence per le riunioni, la sua brandina veniva rimessa dopo ogni spostamento e almeno la notte poteva avere un po' di privacy.
I tavoli si riempivano di carte al mattino e venivano svuotati la sera, i documenti sensibili venivano chiusi in valigette e riposti in luoghi controllati giorno e notte, così lei poteva restare sola e senza sorveglianza continua. Solo qualche mappa, senza particolari segni o appunti veniva lasciata appesa ai sostegni della tenda o alla lavagna, assieme al materiale su cui lei lavorava quando non riusciva a dormire, ma non era il caso di quella notte.
Era già piuttosto tardi e la testa cominciava a darle un lieve fastidio, si sarebbe gettata sulla branda senza nemmeno sciacquarsi la faccia se solo fosse stata sola, ma il tenente Speirs sembrava piuttosto determinato a controllare che non avesse alcuna scusa per tornare fuori e continuare a bere.
Helen dovette aspettare che lui uscisse per potersi levare la giacca e cambiare la maglia di cotone con una pulita. Si tolse gli scarponi e poggiò i piedi infreddoliti sul tavolo, aggiungendo un altro paio di calze a quelle che già indossava. Era molto stanca, ma sdraiarsi non le sembrava una buona idea per via della nausea, forse avrebbe dormito su quella scomoda sedia di legno, tanto nessuno avrebbe dato troppo peso al suo aspetto non riposato il giorno seguente.

Speirs uscì dalla tenda solo dopo aver afferrato la borraccia di ferro con ancora del whisky dentro senza che lei se accorgesse, si accese una sigaretta e stava per andarsene quando un gruppetto di uomini della Easy si avvicinò alla tenda.
«Non dovreste essere qui» intimò loro facendosi notare quando capì che quella era la loro destinazione.
I soldati non lo avevano visto fino a quando non aveva parlato e nessuno di loro sembrava aver abbastanza coraggio da contraddirlo, tranne Guarnere, ovviamente.
«Dobbiamo vedere Backet» disse cercando di mantenere un tono deciso ma rispettoso allo stesso tempo «È urgente».
Speirs sorrise soffiando il fumo dalle labbra sottili.
«Vi aiuterà domattina, se è urgente verrà un ufficiale» tagliò corto senza spostarsi di un passo, voleva essere sicuro che non avrebbero provato a entrare.
«Tenente, le garantisco che è questione di vita o di morte» insistette Guarnere facendosi avanti.
Stava dicendo il vero, la vita o la morte del sergente Randleman dipendeva da loro, o almeno quello era ciò che credevano.
«Sergente» disse Speirs alzando di poco la voce con tono irremovibile, non voleva trovarsi costretto a dare ordini a uomini non suoi, ma lo avrebbe fatto se necessario.

«Direi che possa bastare» disse Helen dietro di lui posandogli una mano sulla spalla e quel tocco riuscì i un qualche modo a tranquillizzarlo.
Era uscita dalla tenda non potendo ignorare il vocio che proveniva da fuori, soprattutto dopo aver sentito che c'era aria di guai per chiunque stesse contrariando il Tenente.
Speirs sospirò, quella donna lo avrebbe fatto ammattire.
Helen si spostò accanto a lui e puntò la torcia in faccia a ogni uomo che formava quella piccola combriccola palesemente in cerca di guai.
«Webster» disse soffermando la luce sul volto del soldato «Dentro» gli ordinò indicando la tenda.
Guarnere si fece avanti bloccando l'amico già diretto verso la tenda.
«Signora, credo che come sergente dovrei» ma non riuscì a finire la frase che Helen lo zittì puntandogli la torca addosso e obbligandolo a coprirsi gli occhi con la mano.
«Proprio perché è un sergente non dovrebbe spingere gli uomini a disobbedire come state per fare, e io non mentirò per voi. Quindi Webster mi spiegherà tutto e, nel caso vi beccassero, non sarò costretta a denunciare un sergente appena nominato ma solo la curiosità un universitario aspirante scrittore» spiegò piuttosto risoluta.
Avrebbe solo voluto farsi un bel sonno ma ignorarli era impossibile, li avrebbe accontentati e poi avrebbe lasciato ogni altro pensiero al mattino successivo. Sapeva quello che faceva e anche quello che stavano per fare loro, non li avrebbe fermati ma non avrebbe contribuito a fornire prove di una palese disobbedienza.
Webster venne spinto in avanti da un indispettito Guarnere, sapeva che la Backet aveva ragione ma essere ripreso gli faceva sempre ribollire il sangue.
Speirs rimase un istante fuori dalla tenda mentre Helen e il soldato entravano, squadrò gli uomini davanti a lui tutti palesemente impazienti di combinare qualcosa, poi si voltò e seguì la donna nella tenda.
I soldati rimasti fuori si guardarono chiedendosi cosa ci facesse il tenente Speirs lì, ma nessuno di loro avrebbe avuto il coraggio di domandarlo né a Helen né a lui.

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