capitolo 5

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Jimin era crollato subito dopo , in un pianto silenzioso,guardando negli occhi Jin, il quale si era raggelato sul posto,rifiutandosi momentaneamente di capire.
Poi una volta compreso quello che Jimin gli stava dicendo...si voltò lentamente.

Gli occhi di Jin corsero subito sulla piccola figura di Jonhoo e si alzò di scatto verso Jimin ,afferrandogli le mani.

"Come lo sai Jimin...chi te l'ha detto?..." la voce gli mancava era salita di un'ottava e gli sembrava di non aver più saliva in bocca,gli si era asciugato improvvisamente il palato.

"Aspetta!" disse  prendendo un lungo respiro..
Aspetta... Jimin...dimmi che non è quel che penso...." Jin aveva sbarrato gli occhi improvvisamente portandosi una mano alla gola.

Girando di proposito,le spalle alla televisione e al piccolo Jinhoo, che continuava ignaro a guardare la piccola foca azzurra alla tv, Jimin cercava di trattenere i singhiozzi,portandosi le mani sul volto.

"L'ho visto io Jin  "..stamattina mentre stavo andando a scuola!" Singhiozzò parlando a  fatica tra le dita.
" l'ho visto proprio nei corridoi dell' istituto...era impegnato in una animata  conversazione con il Preside, non mi ha visto....o così penso ..." Jimin alzò un poco la testa per guardare Jin in volto ,scusandosi quasi con gli occhi.

Jin lo prese frettolosamente per un gomito,facendolo alzare e accompagnandolo in bagno ,per aver più tranquillità, volendolo lasciar  sfogare e cercando di  capirne  di più sulla notizia che li aveva sconvolti entrambi.

"Da qui posso vedere Jonhoo..." disse tra se e se ...." ma ne sei sicuro Chimmy..era davvero........"quasi sussurrò e fermandosi di proposito dal far il nome ,di Jung-guk.
Mentre lo guardava in volto ,di traverso,cercando di leggere tutte  le emozioni che lo stavano assalendo.

Poteva assolutamente vedere, come Jimin,  stesse ricordando quello che Jeonguk gli aveva dato,e poi  lui stesso gli aveva tolto improvvisamente,dalle espressioni dei suoi occhi.
Poteva percepire nitidamente i pensieri del suo più caro amico.

Jimin aveva passato l'ultimo  anno e mezzo cercando di  dimenticare Jung-guk, fallendo miseramente.
Come se fosse facile.
Non lo era stato...e lo sapeva bene,sarebbe stato impossibile.

Il loro essere Omega,li rendeva più vulnerabili sul piano emotivo, a differenza degli Alfa, che avevano molta più sicurezza e l'ostentavano, per dimostrarsi forti.

Così Jimin si era buttato anima e corpo in un vortice di divertimento e spensieratezza effimera ,passando da una festa all'altra con una disinvoltura ed una energia che Jin gli aveva invidiato a volte.

Jimin lavorava come insegnante al Conservatorio  Nazionale di Guk ,un istituto molto famoso che insegnava musicale balli tradizionali  coreani chiamati Kugak.
Aveva vinto numerosi premi in passato,ed era uno dei migliori insegnanti di ballo.

Quando ballava sul palco Jimin si trasformava in qualcosa di etereo.

Amava insegnare a chiunque, nello specifico ai giovani, ed ora, era uno dei professori più capaci dell'Istituto di Danza e Musica tradizionale.

E come persona conosciuta e preparata,Jimin veniva invitato a tantissime mostre,aperture di centri culturali e di conseguenza aveva una vita mondana molto attiva.

Tutto l'opposto di Jin.

Non  lo nascondeva .

Quando Joonho era appena nato ,nei primi mesi, gli aveva assorbito così tanta energia e richiesto così tante attenzioni ,che,ogni volta che Jimin gli diceva di dover  andare ad  una festa, un party o un evento mondano,a Jin saliva una forte invidia e si intristiva,perché a lui questi momenti di divertimento erano oramai negati.

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