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TRIGGER WARNING
lieve menzione di disturbi alimentari.
è sconsigliata la lettura a chi potrebbe essere sensibile all'argomento.
enjoy <3

Draco diventò maggiorenne il cinque giugno, tra un esame e l'altro, in una giornata insolita per essere fine primavera. Il sole era alto in cielo, ma era coperto da un banco di nubi che lo rendevano fastidiosamente candido. Harry decise che, in fondo, il clima rispecchiava perfettamente il festeggiato.

Draco avrebbe svolto il suo esame di Aritmanzia quel giorno. Aveva ironizzato a lungo su come questo esame potesse essere considerato un regalo, in quanto era la sua materia preferita e non avrebbe dovuto ripassare troppo. Harry approfittò della sua ora buca dopo colazione per aspettare di fronte all'aula nel corridoio semivuoto e trascinò Ron con sé.

«Hermione è la tua ragazza, vorrai supportarla» si giustificò mentre aspettavano.

Ron non si bevve la banalissima scusa dell'amico. «Certo» rispose aspro, incrociando le braccia e poggiandosi al muro con la spalla destra, faccia a faccia con Harry.

Prima che Harry potesse ribattere, la campanella suonò e decine di studenti si riversarono fuori dalla classe. Gli effetti di Aritmanzia erano chiari nei loro volti: alcuni erano silenziosi e confusi, altri non smettevano di parlare dei problemi nell'esame e un paio di studentesse erano uscite confortando una terza in lacrime.

Hermione, dal canto suo, teneva delle pergamene strette al petto e aveva uno sguardo sereno. I suoi capelli lasciavano tuttavia trasparire un messaggio opposto: le ciocche brune erano sparate in ogni direzione. Harry dedusse che non era stata una prova facile per lei.

«Wow» fece Ron, spalancando gli occhi alla vista della ragazza, «hai dato una bella lezione alla Vector, voglio sperare».

Lei sorrise fiera. «Già. Ho portato con me la brutta copia per revisionare ciò che ho scritto e accertarmi che sia tutto corretto, ma non dovrebbero esserci errori» constatò. Abbracciò teneramente Ron per qualche secondo, prima di aggrottare le sopracciglia e cominciare a sospettare della sua presenza e di quella di Harry. «Aspettate...»

La risposta alla prevedibile domanda di Hermione arrivò proprio in quel momento, quando Draco uscì dalla classe e incastrò i suoi occhi con quelli di Harry. Lo riconobbe immediatamente e le sue labbra si incurvarono in un sorriso incredulo, ma compiaciuto. L'intero mondo intorno a Harry sembrò rallentarsi e ammutolirsi, il suo stomaco contorcersi.

«È il suo compleanno» Harry sentì Ron spiegare a Hermione.

    Harry rivolse a Draco un cenno verso la sua sinistra, dove il corridoio terminava e c'era spazio solo per un'aula mai utilizzata. Il ragazzo afferrò all'istante e si guardò intorno, per poi sgattaiolare furtivamente dentro di essa.

     «Non ci posso credere» sospirò Hermione, mentre Harry aspettava strategicamente che passasse un minuto. Poi sorrise ai suoi amici, e sotto i loro sguardi attoniti si allontanò.

     Una volta raggiunta la classe vuota, lanciò un incantesimo per chiudere a chiave la porta. Il biondo lo aspettava nella penombra e si voltò verso di lui, un connubio di capelli lisci e stoffa nera e verde. Harry si rese conto che, nonostante sei lunghi anni di ostilità verso i Serpeverde, non aveva mai odiato così tanto la loro divisa come in quel momento.

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