Era la Materializzazione più rumorosa alla quale Draco avesse mai assistito. Con un tonfo, i suoi talloni atterrarono sul pavimento di marmo e Draco sentì il cuore decollare fino alla gola. Il rumore echeggiò per tutta la stanza che, popolata non più dai proprietari ma dalle prossime vittime del Signore Oscuro, si era ammutolita.
Lui dava loro le spalle e teneva la bacchetta nella mano sinistra, mentre il suo enorme serpente gli si ingarbugliava intorno con movimenti lisci e inquietanti. Sembrò imitare Nagini quando, lentamente, fece un passo in avanti e si voltò, affrontando i Malfoy.
Draco, in preda al terrore, strinse la manica della veste di Narcissa. Non era la prima volta che lo guardava da vicino, ma l'effetto non cambiava. La testa calva e tempestata di vene scure, le fessure verticali al posto del naso, gli occhi scarlatti ricolmi di ira e le labbra quasi invisibili. Nessun volto era mai stato più disumano e innaturale, a tal punto da indebolire completamente chiunque gli stesse dinanzi.
Narcissa gli accarezzò la mano, ma non poté dire nulla per rassicurarlo; non avrebbe osato. Il silenzio regnava ancora nella sala mentre Lui si muoveva a passi intimidatori e scrutava minacciosamente i presenti. Non si concentrò tanto sulla timida coppia di madre e figlio accoccolata nell'angolo, quanto sui suoi più fedeli soldati.
Si avvicinò a Lucius, Nagini sulle spalle che sibilava ancora. Lo fissò negli occhi e l'uomo scattò verso il basso in un inchino, come se ciò riparasse tutti i danni che aveva procurato al suo padrone nell'ultimo periodo.
Ma il Signore Oscuro non apprezzava gli adulatori, quanto i suoi reali servi. Si stagliò dunque silenziosamente di fronte a Bellatrix, guardandola con la sua stessa folle malvagità in volto, e finalmente la sua voce fredda e acuta si fece sentire. «Ho ricevuto la vostra chiamata, Bellatrix.»
La donna gli rivolse un inchino meno esagerato di quello del cognato e tornò ad incontrare tenacemente i suoi occhi. «È vero, mio Signore, siamo-»
«Chi di voi mi ha chiamato?» la interruppe Lui.
Ci fu una pausa, ma non si protrasse a lungo, in quanto gli sguardi dei presenti volarono verso Lucius. Il Signore Oscuro li imitò. L'uomo era ancora in ginocchio e sollevò il capo verso il suo capo. «Mio Signore, sono io il responsabile della chiamata.»
«Vi avevo ordinato di chiamarmi solo ed esclusivamente dopo aver catturato Harry Potter, o mi sbaglio?» La domanda non poteva essere più retorica, e Lucius lo sapeva.
«No, mio Signore, Voi siete corretto come sempre» rispose lui.
«Quindi mi sorge spontaneo chiedervi dove si trovi Harry Potter, se non è al mio cospetto in questo momento» incalzò il Signore Oscuro.
Lucius rimase in silenzio per alcuni secondi, probabilmente decidendo se mentire e trasformare l'accaduto in un equivoco o se umiliarsi con la verità. «Avevamo catturato Potter e alcuni suoi alleati» convenne infine, «ma sono riusciti a scappare, mio Signore».
Draco stringeva ancora il vestito di sua madre. La sentiva tremare e temere per la vita di suo marito come mai aveva fatto prima. Bellatrix, invece, assisteva alla scena con le mani sui fianchi, come ignara del pericolo in cui si trovavano.
«Alzati, Lucius» pronunciò il Signore Oscuro con falsa benevolenza. Lucius obbedì, e si ritrovò subito a pochi centimetri da quel volto animalesco e sfigurato dalla sete di potere. «Ti credevo migliore di così» disse, «ma forse è colpa mia, poiché continuo a fidarmi di te nonostante tutti i tuoi errori».
«No, Signore» cercò di rispondere Lucius, la voce tremante, «non è affatto colpa vostra. La mia mancanza di efficienza-».
«Hai detto bene» rispose subito Lui, spalancando gli occhi in un'espressione di malvagia eccitazione, «mancanza di efficienza». Sollevò la bacchetta e fece qualche passo indietro, ponendosi alla giusta distanza dal suo servo ormai impotente. «Crucio.»

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wilted
FanfictionDurante il suo sesto anno a Hogwarts, Draco Malfoy riceve un terribile incarico che segnerà il suo futuro. Prima di cedere ufficialmente al male, però, decide di togliersi un enorme peso dal petto: rivelare, anche se apparentemente per errore, il su...