Dopo un terribile combattimento con la professoressa McGonagall, Piton era letteralmente volato via da Hogwarts. L'urlo della donna era risuonato per tutta la Sala Grande; lo aveva chiamato codardo. Nessuno, comunque, si sarebbe mai sognato di biasimarla.
Poi una voce si era infiltrata nelle orecchie dei presenti, come se il Signore Oscuro avesse sibilato personalmente accanto a ognuno di loro. Avrebbe distrutto la scuola mattone dopo mattone, cadavere dopo cadavere, se non gli avessero consegnato Harry Potter nel giro di un'ora.
Ma il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto era più tenace e testardo perfino del mago più malvagio del suo tempo. Potter non se ne sarebbe andato senza una battaglia vera e propria. Non poteva dargliela vinta così facilmente; non era nel suo spirito.
Hogwarts, globalmente, aveva deciso di schierarsi al suo fianco. Potter aveva salvato il Mondo Magico, perciò molti di loro probabilmente gli erano debitori. E poi c'erano coloro che, negli anni, lo avevano visto crescere, lo avevano amato e ammirato: i suoi compagni, l'Ordine della Fenice e gli unici e inimitabili Hermione Granger e Ron Weasley, che non lo avevano abbandonato neanche mentre era ricercato dal Ministero, diventando a loro volta degli Indesiderabili.
Così, nel giro di pochi minuti, gli studenti minorenni - con qualche eccezione, quale la coraggiosa Ginny Weasley - erano stati mandati al riparo a Hogsmeade. I professori avevano escogitato un piano per guadagnare tempo e ai Serpeverde adulti era stata data la possibilità di scegliere: con il Signore Oscuro o contro di Lui.
Era seguito un silenzio generale che, Draco ne era sicuro, avrebbe disonorato la sua casa per il resto della storia di Hogwarts. Da ormai troppo tempo Serpeverde era considerata la casa simpatizzante del Signore Oscuro per eccellenza, sebbene la definizione non fosse completamente corretta. Aveva conosciuto decine di studenti che avrebbero voluto opporsi o semplicemente restare neutrali, ma per qualche motivo nessuno lo aveva fatto pubblicamente. Sentiva che fosse stupido associare un intero gruppo di giovani innocenti a una massa di folli assassini, solo perché molti dei loro genitori avevano compiuto delle scelte discutibili.
Quanto a lui, invece, aveva seguito solo metà della faccenda. Era ancora troppo sconvolto dal Codice Morse e dalla Ricordella e, per quanto lo facesse sentire in colpa, non riusciva a pensare ad altro. Aveva partecipato a quel silenzio ambiguo e, maledicendosi, aveva desiderato di distinguere il volto di Potter tra le facce che era ormai insolito incontrare a Hogwarts.
E adesso si trovava dentro una cella, nelle segrete, insieme a tutti i suoi compagni maggiorenni. Teneva lo sguardo verso il basso e sedeva sul pavimento, poggiato allo scuro muro di pietra, mentre le voci di tutti gli altri creavano un fracasso assordante.
«Maledetto, lasciaci uscire!» sbraitava Pansy qualche metro più avanti, picchiando le mani contro le sbarre e facendole vibrare.
Filch, da fuori, la guardava disinteressato, tenendo il suo gatto in un braccio e una lanterna nell'altro. La vicepreside McGonagall gli aveva ordinato di tenere rinchiusi tutti gli studenti Serpeverde che, pur avendo l'età e le piene facoltà di farlo, si erano opposti a difendere l'Ordine. Aveva probabilmente mormorato qualcosa sull'occuparsi di loro quando la battaglia fosse terminata, ma a Draco non era importato granché.
«Facci uscire, ho detto! Non è giusto!» continuava a gridare Pansy, colpendo il ferro talmente forte che il suo intero corpo fremeva e i capelli le si spettinarono. Draco non l'aveva mai vista così agguerrita e dovette dedurre che avesse davvero voglia di combattere o, più probabilmente, che fosse estremamente claustrofobica.
Blaise accorse immediatamente e le afferrò un braccio. «Non ne vale la pena, Pansy. Basta così» la intimò, per poi trascinarla nell'ombra della cella.

STAI LEGGENDO
wilted
FanficDurante il suo sesto anno a Hogwarts, Draco Malfoy riceve un terribile incarico che segnerà il suo futuro. Prima di cedere ufficialmente al male, però, decide di togliersi un enorme peso dal petto: rivelare, anche se apparentemente per errore, il su...