intermezzo: narcissa

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Villa Malfoy aveva l'aspetto di una casa abbandonata, ma allo stesso tempo non aveva mai ospitato così tante persone

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Villa Malfoy aveva l'aspetto di una casa abbandonata, ma allo stesso tempo non aveva mai ospitato così tante persone.

Era una disgrazia vederla così cupa, vecchia e malridotta. Nessuno aveva smesso di svolgere il proprio lavoro per mantenerla in buono stato, ma sembrava che le pulizie non facessero più effetto sui lussuosi muri e pavimenti sporchi di immoralità.

D'altronde, l'intera famiglia che abitava la villa era diventata lo zimbello dell'alta società del mondo magico. A Lucius Malfoy, padrone di casa, era stata concessa l'opportunità di evadere dalla prigione di Azkaban, alla sola e unica condizione di essere fedele al Signore Oscuro e di offrire la sua dimora come punto di ritrovo per i Mangiamorte. Il giovane Draco, erede dei Malfoy, aveva intrapreso il percorso del padre, ma non aveva la sua stessa abilità e si divideva adesso tra casa e scuola, dove aveva iniziato l'ultimo anno.

All'appello mancava Narcissa, fedele moglie di Lucius e amorevole madre di Draco, che non aveva mai ricevuto il Marchio Nero ma che prendeva attivamente parte nei raduni dei servi di Voldemort. L'occhio della donna rimaneva costantemente attento e cercava di rilevare ogni informazione utile a liberare la sua famiglia da quel terribile onere.

Ospitare un branco di folli assassini guidati da una figura doppiamente folle non sarebbe stato facile per nessuno. Il Signore Oscuro, tuttavia, aveva scelto Villa Malfoy per ripicca. Attirare Draco tra le sue grinfie, evidentemente, non gli era bastato per punire i fallimenti di Lucius.

Narcissa ne era sicura: glielo aveva rivelato Severus Piton successivamente alla morte del preside di Hogwarts, Albus Silente. La fedeltà di Severus verso una parte o l'altra della guerra era sempre stata oggetto di discussione, ma l'uomo non le aveva mai mentito. Aveva giurato di proteggere Draco e aveva onorato la parola data, intervenendo in prima persona e stroncando la vita di Silente quando il giovane non si era rivelato capace di farlo. Diversi giorni dopo l'attentato, Severus le aveva garantito che il Signore Oscuro non aveva mai pensato che Draco fosse capace di uccidere, e che tramite il ragazzo stava mettendo in atto un'aspra vendetta verso Lucius Malfoy.

Parte di lei era vagamente offesa e stufa di vedere quanto sottovalutassero le incredibili capacità del suo bambino, che non la deludeva mai. Draco era sempre stato il piccolo capolavoro di Lucius; ma dietro le quinte Narcissa conosceva la vera natura del ragazzo. Oltre ad essere uno studente eccellente, abile in materie non di poco conto a scuola, Draco aveva sviluppato un talento innato per l'Occlumanzia e una maestria soddisfacente delle Arti Oscure. Aveva certamente le doti magiche adatte a smantellare il regime di Silente anche senza l'ausilio di Severus; ciò che gli mancava era la sicurezza.

Un grande rimpianto di Narcissa era il fatto di essere stata una madre esemplare, ma di avere sempre amato la sua creatura dietro le quinte. Se n'era accorta negli ultimi anni dell'adolescenza di Draco, in cui lui si era ritrovato completamente solo. Gli insulsi amici che aveva a scuola lo lodavano esclusivamente per il suo spessore sociale. Non avevano interesse di scavare più a fondo e di conoscere la sua vera personalità. Il Quidditch e la scuola erano diventati dei doveri che il ragazzo non svolgeva più con entusiasmo. Perfino l'idea di rendere fiero suo padre non gli procurava più alcuna gioia.

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