Harry's pov
Mi sveglio durante la notte a causa dei lamenti del ragazzo che si trova ancora stretto tra le mie braccia. Si dimena leggermente mentre sembra cercare in tutti i modi di reprimere il dolore che sta provando. È davvero uno stupido, basterebbe poco ad alleviare le sue sofferenze.
Guardo l'orario sulla piccola sveglia accanto al comodino. Sono le 4:14 di mattina. Posso solo immaginare quale sarà la reazione di mio padre per tutto questo. Ho sempre trasgredito le regole ma assentarmi per così tanto dal branco senza dare alcuna notizia, non promette affatto nulla di buono.
Louis si stringe maggiormente al mio corpo. Lo sento respirare pesantemente. Sarà sicuramente sveglio.
"Devo andare" dico abbastanza distaccato in modo che non protesti. La mia vicinanza può aiutarlo solo relativamente. Tutto questo non serve comunque a nulla e ho assolutamente la necessità di far ritorno adesso. Non posso peggiorare ulteriormente la situazione.
"N-non puoi rimanere?"
La sua voce è incrinata. Lo guardo un'ultima volta prima di alzarmi dal letto iniziando a vestirmi. "No" dico solo prima di indossare i pantaloni e le scarpe. Guardo la mia maglietta prima di buttargliela addosso.
"Ha il mio odore. Indossala"
Annuisce esitante prima di metterla senza indugio. Mi reco verso il suo armadio recuperandone una delle sue. È davvero troppo piccola ma cercherò di accontentarmi."Tornerai?" Chiede mentre si accoccola nel letto stringendo tra le mani il lenzuolo dalla parte sul quale ero steso e ispirandone il profumo.
Rimango leggermente interdetto a guardarlo. Sembra un cucciolo in questo momento.
"Tornerò nel pomeriggio"
Non riesco a capire cosa sto facendo. Voglio davvero tornare da lui? Questo è assolutamente assurdo."Grazie" sussurra affannato guardandomi con gli occhi leggermente socchiusi. Mi limito ad annuire prima di lasciare quella stanza per poi uscire velocemente da quella casa.
Louis's pov
"Mamma"
Entro nella sua camera e rimango per qualche istante sulla soglia della porta guardandola dormire.Mi intrufolo nel suo letto stringendola da dietro. Il mio corpo fa ancora troppo male ma ho bisogno di sentire la sua vicinanza ora. Non posso togliermi dalla testa le immagini del suo volto devastato. Ho letto nei suoi occhi la paura di perdermi. Non posso assolutamente accettare qualcosa di simile. Non può soffrire ulteriormente per causa mia.
Lei e Mark mi hanno adottato quando ero ancora un bambino. Per me fu un miracolo, una benedizione che la vita aveva deciso di porgermi. Avevo ormai 8 anni e ciò che ho imparato in orfanotrofio è che nessuno adotta un bambino di quell'età. Le coppie che procedono nelle adozioni preferiscono prendere con se i più piccoli, in modo che possano accudirli affrontando tutti gli stadi che la crescita prevede.
Johannah e Mark sono stati la mia salvezza mentre io sono stato per loro la rovina. Ho sempre saputo che qualcosa non andava in me eppure hanno cercato in tutti i modi di aiutarmi. Sembrava anche andare tutto per il verso giusto fino a quando Mark venne a mancare a causa di un tumore. Una stupida malattia del cazzo mi ha privato di un padre per la seconda volta, anche se non ho idea di che fine abbiano fatto i miei genitori biologici.
Mia madre mi è comunque rimasta vicina struggendosi per me e per farmi vivere nel migliore dei modi. I miei quindici anni hanno segnato la rovina di tutto. Quegli attacchi a cui il mio corpo è sottoposto sono stati la rovina. Dottori, psicologi, fin troppe spese da affrontare per una donna sola. Io ho rovinato la sua vita.
Inizio a piangere sulla sua spalla stringendomi maggiormente a lei. È tutta colpa mia. È solo colpa mia.
"Louis" la sua voce interrompe il flusso dei miei pensieri. Si gira nella mia direzione imprigionandomi tra le sue braccia. Uno spasmo improvviso mi fa irrigidire. Odio il mio corpo.
"Andrà tutto bene amore mio" sussurra con voce leggermente incrinata. Mi ritrovo ad annuire anche se non credo che questo sia davvero possibile.
"Ti voglio bene mamma"
La mia voce è spezzata dai singhiozzi ma questo non impedisce alla donna, che mi ha preso sotto la sua custodia, di sorridermi dolcemente."Te ne voglio anche io bambino mio. Sei tutto per me" sento le lacrime iniziare a segnare il mio viso. Non posso immaginare una vita lontano da lei.
"Perché lo hai portato qui mamma?"
Spero che capisca che mi sto riferendo ad Harry. Lui mi fa provare un sollievo che non pensavo di poter mai avere durante i miei attacchi eppure ho dannatamente paura che distrugga gli equilibri della nostra famiglia."I suoi occhi Louis. Quando mi ha guardata i suoi occhi si sono illuminati proprio come succede a tuoi. È stato solo un secondo ma non posso negarti di aver pensato che potesse in qualche modo aiutarti. Farei qualsiasi cosa per farti stare bene piccolo mio"
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I'm a wolf {LarryStylnson}
FanfictionOmegaverse. Louis, ragazzo di 18 anni e allevato dai suoi affettuosi genitori adottivi, dovrà fare i conti con la realtà, iniziando a capire che magari tutte quelle storie raccontate nei libri e tramandate nelle leggende, non sono poi così irreali. ...