Louis's pov
La sveglia sul piccolo comodino suona segnando l'inizio della giornata. Mi stiracchio nel letto sentendomi finalmente bene dopo tre giorni di lunga agonia.
Non ho più visto Harry quel giorno. Aveva detto che sarebbe tornato da me e invece ha deciso di lasciarmi in balia di me stesso.
Il mio corpo ha reagito davvero male al suo allontanamento come se ci si fosse, in fondo, già abituato.
Gli spasmi sono stati atroci. Molto più intensi e aggressivi del solito. Un dolore davvero insopportabile. E non potrei essere più grato che sia finalmente passato.
Ho un mese di tempo. Un fottuto mese a disposizione prima di rivivere l'inferno.
Cerco di non pensarci, ho bisogno di continuare a vivere la mia vita. Mi alzo dal letto andando in bagno per fare una doccia, devo ritornare a scuola.
Quasi mi viene da ridere a ripensare a tutti i miei compagni che lì si sentono oppressi. Per me è tutto il contrario. Solo durante quei giorni, solo tra quei bachi un po' malridotti e sporchi, posso continuare a sperare di essere normale, esattamente come tutti gli altri.
Una mezz'ora più tardi sono ormai completamente pronto. Scendo nel soggiorno per poi entrare nella piccola cucina. Mia madre è intenta a preparare la colazione è appena si rende conto della mia presenza mi viene incontro donandomi un dolce bacio.
"Buongiorno bambino mio"
"Buongiorno mamma" sussurro sul suo collo stringendola maggiormente a me. Spesso è capitato che i miei amici mi prendessero in giro per questo rapporto 'morboso', o come lo definiscono loro, con la donna.
Ma si dice anche che non si riesce ad apprezzare le persone care fin quando queste non vengano a mancare. Ho già perso una volta mia madre e per ben due volte un padre. Non ho intenzione di perdere un solo secondo del tempo che la vita abbia intenzione di concedermi con lei.
"Dai sediamoci a tavola, la colazione è pronta" dice mettendo una mano sulla mia spalla per poi accompagnarmi verso una delle sedie.
Mangio con velocità i miei pancake parlando un po' di tutto con la splendida donna che si trova al mio fianco.
-
"Cazzo" impreco più a me stesso che ad altri essendo completamente solo mentre corro tra le strade del paese andando poi ad entrare nella scuola in tutta fretta.
Sono dannatamente in ritardo! Mi immetto sulla grande scalinata salendo verso il secondo piano e lanciando qualche occhiata omicida agli ascensori con annessa la targhetta 'solo personale autorizzato'.
Finalmente intravedo la mia classe e ben presto arrivò sulla soglia della porta con un leggero affanno. Sono sempre stato molto più veloce e resistente dei miei compagni eppure questa mia caratteristica sembra star peggiorando con il tempo.
"Tomlinson è in ritardo" annuncia l'insegnante di letteratura guardandomi accusatorio.
Mi ritrovo ad annuire desolato mentre sussurro un lieve 'scusate' ed andando ad accomodarmi al mio posto.
"Tutto bene?" Chiede Michael al mio fianco cercando di non farsi notare dal docente.
Guardo subito nella sua direzione. I suoi capelli sono stati nuovamente tinti e adesso un colore rosso scarlatto domina la scena.
"S-si" sussurro divertito non riuscendo a distogliere lo sguardo da quella nuova acconciatura. Michael è sempre stato un tipetto abbastanza egocentrico eppure la sua apparenza è in totale contrasto con il suo animo docile e gentile.
Non per nulla è una delle poche persone che posso definire realmente 'amico'. È sempre stato presente per me e nonostante non sia davvero a conoscenza dei miei problemi, ha sempre cercato di rimanerci accanto e supportarmi.
"Allora" dice mentre mi passa un piccolo foglietto di carta con una serie di parole all'interno "Che ne dici?"
Lo guardo leggermente confuso per poi apprestarmi a leggere il contenuto del biglietto.
"Una festa nel bosco? Tu sei pazzo Michael!" Esclamo a gran voce e ottenendo sfortunatamente l'attenzione di tutti i presenti.
"Tomlinson. Arriva in ritardo e si appresta anche a creare disturbo nella mia lezione?" Sbotta scocciato l'insegnante mentre sembra volermi divorare con il solo sguardo. Sono sempre stato abbastanza diligente verso lo studio e la scuola e ritrovarmi a subire due rimproveri durante la stessa mattinata non è sicuramente un toccasana per me.
"Mi dispiace, le assicuro che non si ripeterà"mi appresto a dire con tono di scuse e abbasso velocemente lo sguardo.
"Questo è più che sicuro dato che adesso uscirà dall'aula"
Mi ritrovo a deglutire a vuoto alle parole dell'uomo ma decido di non ribellarmi lanciando invece un'occhiata accusatoria al mio amico e apprestandomi a lasciare la classe.Mi accascio a terra. Non posso credere che la giornata stia andando davvero così male.
Il flusso dei miei pensieri viene presto interrotto dalla vibrazione del mio cellulare che segna l'arrivo di un messaggio.
Il mittente è Michael ovviamente. Santo cielo. Lo prenderei a sberle in questo momento.
'Allora?'
'COSA? TI RENDI CONTO CHE È SOLO COLPA TUA SE SONO IN QUESTA SITUAZIONE VERO?'
scrivo velocemente usando il maiuscolo per fargli intendere al meglio il mio stato d'animo.'Ti ho donato una prima esperienza amico. Dovresti essermene grato. E poi non sono stato io a dirti di urlare in quel modo'
Continuo a guardare il cellulare e non posso fare a meno di ridere leggermente. Riesce ad essere davvero stupido a volte.
'Dimmi che ci vieni Louis, fallo per me xx'
'Okay' mi appresto a rispondere senza pensarci due volte. Tutto ciò che voglio infondo è essere un ragazzo normale. Se i miei coetanei partecipano a quel genere di feste, perché io non dovrei farlo?
Qualcuno ha parlato di festa nel bosco?
Oh che bel castello marcondirondirondello,
oh che bel castello marcondirondirondà🎉Ps: cosa ne pensate della nuova copertina?😍
Tutto merito di tomlinsay 💕

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I'm a wolf {LarryStylnson}
FanfictionOmegaverse. Louis, ragazzo di 18 anni e allevato dai suoi affettuosi genitori adottivi, dovrà fare i conti con la realtà, iniziando a capire che magari tutte quelle storie raccontate nei libri e tramandate nelle leggende, non sono poi così irreali. ...