Louis's pov
Esco dalla doccia e indosso un accappatoio. Cerco di lavarmi il più possibile ultimamente come se questo possa ripulirmi davvero. Non importa el raccomandazioni datemi dai dottori sul non bagnare la ferita. Mi sento così dannatamente sporco. Non ho mai permesso neanche ad Harry di toccarmi dal giorno in cui nostro figlio venne estratto dal mio ventre.
Neanche un bacio. Nulla. Come se non meritassi la sua vicinanza, il suo affetto. Come se non meritassi lui.
Entro nella camera del riccio per poi lasciar cadere l'accappatoio lungo il mio corpo fino a fargli toccare terra. Traccio con un dito i contorni della cicatrice ancora fresca impressa sul mio basso ventre.
Non andrà mai via esattamente come il dolore che provo ogni volta che la guardo o che mi ritrovo semplicemente a pensare a quanto sia successo.
"Louis" mi volto nella direzione di Harry che rimane fermo sulla soglia della porta a guardarmi con quegli occhi diventati fin troppo spenti questi ultimi giorni.
Non appena cerca di avvicinarsi nella mia direzione mi affretto a recuperare l'indumento dal pavimento per riposizionarlo sul mio corpo.
Non voglio che mi guardi.
La mia reazione lo blocca facendolo immobilizzare sul posto. Rimane a guardarmi per qualche secondo prima di parlare.
"Mio padre vorrebbe parlarci" sussurra con voce leggermente incrinata "se non te la senti posso dirgl..."
"Va bene" lo interrompo prima che aggiunga altro. Non voglio che pensi che sono così dannatamente vulnerabile in questo momento. Voglio solo che mi guardi con gli stessi occhi di sempre, non che mi tratti come una bambola di porcellana che potrebbe frantumarsi da un momento all'altro.
"Mh" annuisce insicuro. "Aspetto qui fuori che tu sia pronto allora" aggiunge leggermente esitante prima di uscire dalla stanza.
Ha capito quanto io odi che mi veda nudo e fortunatamente non ha mai cercato di forzare la mano nonostante questo sia totalmente in contrasto con i miei precedenti pensieri.
Non voglio che mi tratti come una bambola di porcellana che potrebbe rompersi perché sono una bambola già rotta.
Mi vesto con una certa lentezza e dopo qualche minuto mi dirigo fuori la stanza dove Harry mi sta aspettando.
Mi sorride leggermente per poi allungare la mano verso la mia. Mi scosto bruscamente pentendomene subito dopo. Harry mi guarda con sguardo rassicurante nonostante non possa fare a meno di notare il velo di tristezza presente nei suoi occhi.
"Andiamo, piccolo" sussurra cercando di far finta che tutto vada bene quando in realtà non va bene affatto. Niente. Io non vado bene.
Sono stupido e queste mie reazioni sono stupide.
Cammino al suo fianco e senza pensarci due volte allungo la mano nella sua direzione. Lo sfioro e lui si irrigidisce ma non fa nulla. Probabilmente aspetta che sia io a farlo.
E lo faccio. Stringo la sua mano nella mia e mi sento leggermente più sollevato. Stare al suo fianco mi fa sempre sentire meglio. Ma forse è proprio questo che mi spaventa. Merito davvero di sentirmi meglio?
Quando arriviamo nello studio di Desmond, lui è dietro la scrivania, come sempre a guardarci con aria sicura e impassibile.
Non riesco a capire cosa trovai in lui di 'amichevole' durante il nostro primo incontro. Non che non sia riuscito a farmi cambiare idea sul suo conto dieci minuti dopo l'inizio della nostra conversazione comunque.
"Sedetevi"
"Di cosa vuoi parlarci papà?" Harry arriva dritto al punto rimanendo in piedi a dispetto di quanto l'uomo ci abbia ordinato.
"Dovete rompere il legame"
Boccheggio leggermente alle parole dell'uomo. Non può farmi questo, non ora."Cosa diavolo stai dicend...?" Urla Harry ma lo interrompo prima che si cada in una discussione.
"Sono un lupo bianco"
Questa volta é Desmond a sgranare gli occhi mentre Harry si irrigidisce al mio fianco.L'espressione dell'uomo però muta tutto d'un tratto portandolo invece a guardarmi con aria di rimprovero, quasi disgustata.
"Cerchi ancora di prendermi per il cul..."
"Io l'ho visto. Il giorno in cui ho fatto del male a mio figlio... io l'ho visto. Tutto ciò che le abbiamo detto fino ad ora era falso. Non sono mai stato in grado di liberare il mio lupo. Il richiamo ha funzionato solo quel giorno ma lui era lì, io l'ho toccato"
Harry stringe maggiormente la presa sulla mia mano. Sta cercando di rassicurarmi in questo momento. Dal sorrido che ha impresso sul volto lo capisco al volo. Lui mi crede.
Totalmente differente invece è l'espressione di Desmond. Dura, fredda, incredula. "Dimostramelo"
Vuole che mi trasformi. Vuole che liberi il mio lupo in questo momento.
"Cosa diavolo stai dicendo? Louis non può farlo ora! Non nelle sue condizioni!" Grida Harry infuriato ma le sue parole non toccano minimamente l'uomo che invece continua a scrutarmi con occhi gelidi.
"Trasformati in un lupo bianco o rompete il vostro legame. Non mi importa quale sia la vostra decisone ma qualunque cosa decidiate di fare deve svolgersi adesso e in questa stanza"
"Non puoi davvero essere così st..."
"Va bene" interrompo di nuovo il riccio. Non voglio che discutono a causa mia.
"Ma Louis tu..."
"Ho detto che va bene Harry"
Lo sento tremare leggermente ma distoglie semplicemente lo sguardo senza continuare a protestare.Chiudo gli occhi. Il lupo è lì. È ancora sbiadito ma riesco a vederlo più chiaramente ora. Il mio corpo si irrigidisce e il respiro sembra fermarsi.
Cerco di avvicinarmi a lui. Di toccarlo di nuovo. Ma questa volta non ci riesco. Qualcosa me lo impedisce.
Quando riapro gli occhi vedo un sorriso beffardo sul volto dell'uomo. "Rompete il legame" dice quei divertito facendomi trasalire. Non può farlo. Non può costringermi a fare questo. Non posso perdere Harry.
"Io gli credo. Dacci solo un po' di tempo e riusciremo a dimostrartelo"
"Una settimana"
"Cosa?"
"Avete una settimana. Hai dei doveri Harry. Il branco viene prima di tutto. Prima di te e prima di Louis"

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I'm a wolf {LarryStylnson}
FanfictionOmegaverse. Louis, ragazzo di 18 anni e allevato dai suoi affettuosi genitori adottivi, dovrà fare i conti con la realtà, iniziando a capire che magari tutte quelle storie raccontate nei libri e tramandate nelle leggende, non sono poi così irreali. ...