CAPITOLO 18

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Non avevo voglia di uscire, soprattutto a causa di ciò che era successo il giorno prima.

R- mi spiegate cosa c'è che non va?
S- ho litigato con mio fratello
M- aspetta, tu perché ci hai litigato?
S- siamo amiche ed io voglio essere sincera con te, abbiamo litigato perché quando te ne sei andata ha continuato a parlare di te ed ha detto cose assolutamente non vere che però mi hanno dato parecchio fastidio, quindi ti ho difesa
M- ma Sof, non dovevi... sai meglio di me com'è tuo fratello e, per quanto ho avuto modo di conoscerlo è abbastanza bipolare, perciò non ha avuto senso litigare con lui per me. È tuo fratello!
S- non preoccuparti, faremo pace in poco tempo.
R- quindi anche tu hai litigato con Valerio?
chiese Rosalba, rivolgendosi a me.
M- si, ieri sera
e le raccontai tutto.

R- che stronzo, non ho parole. Con me non ha mai avuto un tale comportamento.
S- ignoralo, è stupido e gli passerà
R- però verrete alla partita?
S- è sempre mio fratello, ovvio che vengo
poi si girarono verso di me aspettando una risposta
M- io in realtà non-
R&S- tu ci vieni
sbuffai e uscimmo dal bagno

La mattinata passò in fretta e all'uscita da scuola decidemmo di andare tutte a casa mia per prepararci.

Mangiammo, ci preparammo e alle sedici e trenta uscimmo di casa.

Alle diciassette iniziò la partita e come al solito vinse la squadra della scuola.

Valerio sfilò la sua maglietta e la lanciò a qualcuno. Quando ci girammo vedemmo Gaia.
Sofia era furiosa.
M- Sofi stai calma, non fare cose di cui potresti pentirti
S- può fare ciò che vuole con mio fratello, ma presentarsi anche alle sue partite è troppo! Il bello è che anche lui sta al suo gioco. Basta, sono stufa, vorrei tirarle i capelli ad uno ad uno!
R- non tiri i capelli a nessuno, scendiamo da loro a congratularci

scendemmo la scalinata e ci trovammo immediatamente in campo.

V- ah, sei venuta alla fine
disse, abbracciando Sofia.
Lei all'inizio rimase un po' fredda, ma poi ricambiò l'abbraccio.
S- non potevo non venire, sei pur sempre mio fratello
V- potevi evitare di portare con te anche altre persone... che ci fai qui? Avevi bisogno di attenzioni?
disse poi, rivolgendosi a me
Non risposi ed abbassai lo sguardo.
V- oh povera, adesso si mette a piangere aspettate eh
R- perché non-
M- Valerio sono stufa. Stufa di tutto, del tuo trattarmi in questo modo senza un motivo valido, dei tuoi sbalzi d'umore improvvisi, basta!
urlai, mentre le lacrime minacciavano di scendere.

Corsi via e decisi di andare...

Paura di amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora