CAPITOLO 8

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Ad un certo punto entrò la prof di matematica seguita da altri ragazzi, ed uno di essi si avvicinò al banco di Valerio, che alla fine si era seduto dietro di noi.

<<bella bro, ti va se sto qui?>> disse il ragazzo.

Era biondino sul ciuffo, un po' riccio, non altissimo, occhi verdini con taglio al sopracciglio, piercing al naso e parecchie collane.

Queste furono le prime cose che notai.

Si lo so, ho un occhio fine.

Rimasi per un attimo ad osservarlo.

<<lui è Emanuele, ma tutti lo chiamiamo Lele. È amico di Valerio ed Edoardo ed anche lui sarà nella squadra di calcio. Carino ve?>> mi sussurrò Sofia.

Io mi girai per un'ultima volta verso dietro, e poi risposi a Sofia con un bel <<mh, carino ma non è il mio genere>>.

Lei mi guardò malissimo e poi si mise a ridere, ma subito dopo la nostra attenzione fu richiamata dalla professoressa di matematica.

<<buongiorno a tutti ragazzi, come avete passato le vostre vacanze? Non avete abbandonato del tutto la mia materia, giusto?>> esclamò.

<<non mi è mai andata giù la matematica>> sussurrai a Sofia.

<<brava sorella, siamo in due. Mio fratello invece, non si direbbe, ma se la cava>> mi rispose.

<<ah, ho visto che abbiamo anche alcuni nuovi arrivati. Vuole presentarsi signorina? Si alzi in piedi>> disse la prof, guardandomi.

<<certo, scusi tanto. Mi chiamo Marta Losito, ho 17 anni e vengo da Treviso. Mi sono trasferita qui per... per questioni personali>> risposi, dopo aver notato tutti gli sguardi della classe addosso a me.

Non mi è mai piaciuto stare al centro dell'attenzione, soprattutto dopo ciò che è successo poco tempo fa.

Ci sto ancora tanto male, ma tutto passa, compreso il dolore, ci vorrà solo ancora un po' di tempo e pazienza.

I miei genitori erano due personaggi famosi, due stelle del cinema. Un giorno si scoprì che mio padre faceva uso di sostanze stupefacenti, e questa notizia finì ovunque, perciò anche mia madre veniva giudicata male a causa di tutto questo. Un giorno, non riuscendo più a sopportare il dolore,  si suicidò ed alcuni mesi dopo morì anche la mia figura paterna a causa di un incidente stradale.

Fortunatamente sono ancora minorenne e non sono mai stata conosciuta in tv come "loro figlia", quindi tutto questo non ricadde anche su di me.
Io poi dovetti rimanere dai miei nonni, ma ormai sono troppo anziani per badarmi, perciò mi sono trasferita qui a Roma con una casa tutta mia da sola. Ed adesso eccomi qui.

Paura di amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora