CAPITOLO 36

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S- dai scendiamo a congratularci!

E così fecimo.

M- bravissimi ragazzi, siete stati fantastici
esclamai, guardando Vale

Anche lui mi rivolse uno sguardo e sorrise imbarazzato.

R- quando sarà la finale?
E- tra due settimane
S- fantastico, sarà già Dicembre

Passammo la serata in tutta tranquillità nel salone di casa mia.

M- volete rimanere a dormire qui?
S- io ci sto
R- anch'io, tanto noi prendiamo i vestiti di Marta
M- che novità eh! Voi che fate ragazzi?
E- non possiamo, domani come andiamo a scuola? Senza vestiti? Ahaha
V- bro lo sai che molte lo vorrebbero ahhah
R- Valerio!
V- dico solo la verità eh
M- non fate gli stupidi! Piuttosto, non avete un cambio?
E- ah io si, non lo ricordavo. Lo avevo portato per metterlo dopo la partita
S- e tu Vale?
V- l'ho dimenticato sul letto
S- il solito down
M- ehm, in realtà per Valerio non sarebbe un problema

Tutti mi guardarono interrogativi.

Io corsi di sopra ed andai a prendere la felpa che aveva lasciato qui quel famoso sabato sera, quando invece gli diedi i miei vestiti perché i suoi erano zuppi.

Quando scesi di sotto guardai Valerio e mi misi a ridere, e, vedendo la felpa che avevo in mano, anche lui fece lo stesso.

R- perché ridete?
M- lunga storia ahaha
S- questi due ci nascondono qualcosa
E- io l'ho già capitooo
R- cosa?
E- ma loro ancora noo
R- chi?
E- si stanno innamorandoo e il-

E poi due cuscini in faccia ad Edo.

Uno mio ed uno di Vale.

Scoppiammo di nuovo in una risata e ci demmo il cinque.

Passarono parecchie ore, finché tutti si addormentarono. Chi sul divano, chi sulla poltrona e chi per terra.

Io non avevo dormito quasi per niente.
Ero rimasta tutto il tempo a pensare a quanto fosse assurda l'amicizia che siamo riusciti a creare in pochi mesi.

Verso le sei e un quarto decisi di alzarmi ed andai in cucina a bere un po' d'acqua, e magari anche a preparare la colazione agli altri.

V- già sveglia?
disse, appoggiandosi al frigo.

Io mi girai, visto che ero di spalle, e mi appoggiai al bancone con il bicchiere d'acqua in mano.

M- esatto... tu invece che fai in piedi?
V- non ho più sonno, mi ero perso a pensare
disse, avvicinandosi

M- pensare cosa?
chiesi ridendo

Lui continuò ad avvicinarsi e poggiò le mani sul bancone, ai lati dei miei fianchi.

Si abbassò alla mia altezza e...

Paura di amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora