CAPITOLO 51

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*Valerio pov's*
V- Sofia sto andando a casa di Marta, vuoi venire?
S- prima devo prepararmi
V- dai, ci metti troppo ogni volta!
S- inizia ad andare allora, tra dieci minuti ti raggiungo
V- va bene ci vediamo lì

Con il motore mi avviai verso casa sua.
Scesi e suonai alla porta ripetutamente, ma nessuno rispondeva.

Mentre cercavo il numero di Marta scorrendo nella rubrica e tornando verso il motore mi accorsi di qualcuno steso per terra dall'altro lato del marciapiede.

Mi preoccupai ancora di più quando vidi, grazie alla luce soffusa dei lampioni, che quella persona somigliava proprio a Marta.

Attraversai e mi fiondai su di lei notando vari pezzi di vetro sul suo corpo e delle altre bottiglie lì affianco.

La mia faccia assunse un pallore ancor più biancastro nel momento in cui notai che perdeva sangue dalla testa.
-
*Marta pov's*
Sussultai nel momento in cui mi svegliai e mi ritrovai in una camera che non era mia con degli aghi sul braccio, varie bende sparse per il corpo e Valerio dormiente sulla sedia accanto a me.

Subito capii di essere in ospedale.

L'ultima cosa che ricordo sono delle bottiglie lanciate in pieno su di me e qualche ricordo di medici in ambulanza mentre dicevano cose in quel momento incomprensibili per me.

Che male alla testa!

V- non toccarti, lì hai dei punti
disse alzandosi dalla sedia.
M- non stavi dormendo?
chiesi con voce stanca, affaticata e dolorante.
V- no, però non parlare ti prego, non posso sentirti in questo modo
disse con le lacrime agli occhi.

Feci un mezzo sorriso. Era così dolce.

M- che è successo?
V- dovresti dirmelo tu...

Ricordai troppo tardi che non dovevo parlare con nessuno di quella situazione, quindi rimasi in silenzio.

V- perché non me lo hai detto?
M- detto c-cosa?
dissi tossendo.
V- lui ti ha stuprata! Ti ha picchiata! Guarda come ti ha ridotto Marta! Perché non me ne hai parlato?
M- come lo sai?
V- i medici quando ti hanno controllata hanno visto e capito tutto. Tutti i lividi, tutto, ma non è questo il punto
M- Valerio non potevo, te lo giuro non potevo, mi ha obbligata
dissi piangendo.

M- io non ne posso più, non posso più vivere così!
urlai.

Lui immediatamente si avvicinò e mi strinse in un abbraccio facendomi poggiare la testa sul suo petto.

V- è tutto finito piccola, tutto finito, non preoccuparti

Paura di amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora