CAPITOLO 32

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V- cazzo
sussurrò nervosamente.

Ad un tratto accostò lateralmente, mentre eravamo in mezzo al nulla.

Io mi girai per chiedergli cosa stesse aspettando, ma lui diede un pugno allo sterzo dell'auto, precedendomi.

V- era ubriaco Marta! UBRIACO! Perché non mi hai chiamato?! Poteva farti del male! Lo capisci o no questo?

L'ultima frase la disse avvicinandosi a me dolcemente, ed accarezzandomi la guancia.

M- è vero, ha bevuto, ma non esageratamente... non mi stava facendo nulla. Avevo già intenzione di chiamare le ragazze comunque
dissi, prendendogli la mano, ancora sulla mia guancia
V- le ragazze, le ragazze! Se fossi stata in pericolo cosa avrebbero potuto fare loro?!
e si girò in maniera nervosa.
M- ma sto bene! Sto bene Vale! È acqua passata ormai, la prossima volta che uscirò con lui starò più attenta
V- la prossima volta? Mi stai dicendo che ci uscirai ancora?
M- dipende, non so, ma credo di sì
V- tu stai giocando con il fuoco e non te ne sei ancora resa conto
M- Valerio io so che tu stai facendo tutto questo per me, ma finché non mi dirai cosa sta succedendo, continuerò a giocare con il fuoco, come dici tu, finché non mi brucerò. Sia chiaro. Adesso portami a casa per favore

Senza esitare partì.


M- no ragazze sapete che odio il Lunedì più di ogni altra cosa!
S- per questo non vuoi entrare a scuola?
M- esatto
R- Marta, che ci fa lui qui?

Mi girai e vidi Gianmarco dietro di me.

M- che ci fai qui? Non dovresti essere a scuola?
G- si, ci sto andando... prima volevo chiederti scusa per ieri sera, non mi rendevo conto di nulla, scusami davvero
M- no davvero, non preoccuparti, lo avevo capito
G- forse adesso è meglio che vada eh
disse, guardando dietro di me

Mi girai e vidi Valerio

M- Vale
sussurrai
G- ciao Marta, ci vediamo, l'aria si sta facendo un po' pesante qui
e se ne andò
V- bel teatrino eh
M- dai lascia stare, mi sembravano scuse sincere
V- sei troppo ingenua, bimba
M- come mi hai chiamata scusa?
V- bimba
M- entriamo in classe, è meglio
V- non ti conviene più?
M- andiamoo

Le ragazze ridevano e io le guardai male.

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