Al cimitero da mamma. E già. Proprio a Roma.
Perché non a Treviso? Semplice.
La mamma è nata qui ed i miei nonni materni hanno continuato a viverci fino a qualche anno fa, ma poi anche loro sono volati via.
I miei nonni paterni invece si sono presi cura di me, a Treviso, ma adesso sono parecchio anziani.Mentre correvo via piangevo e ripensavo a tutto.
Non era nemmeno la prima volta che mi trattava in quel modo.
Ricordo quando un giorno ero a casa sua e di Sofia e lui è sceso con i capelli un po' scompigliati ridendo insieme a Gaia, e, appena mi vide, iniziò a prendermi in giro. È stato terribile, essere derisa in quel modo.
Oppure quando davanti scuola mi insultò perché avevo fatto cadere un libro ed era arrivato in pieno sul suo piede.Non era nemmeno pesante, ma intanto si arrabbiò tantissimo perché "deve mantenere una certa reputazione". Come mi sono sentita...
Però poi ripenso anche ai momenti in cui siamo solo io e lui, e capisco che è davvero diverso.
È gentile, mi aiuta e mi capisce, ma dopo cinque minuti, quando si accorge del suo atteggiamento nei miei confronti, diventa nervoso e scontroso.Non lo capisco.
—
Era da tanto tanto tempo che non venivo qui.I fiori secchi, la terra e la polvere che coprivano la meravigliosa foto della mamma e le foglie portate dal vento sparse un po' ovunque.
Si vede che nessuno veniva più a visitarla, a parlarle proprio come facevo io fino a diverso tempo fa.
Passai una mano sopra e soffiai leggermente.
Le lacrime tornarono a scendere.
Mi sedetti a gambe incrociate e iniziai a parlarle.
M- ciao mamma, come stai? Mi manchi sempre, in ogni angolo della casa in cui adoravi stare e in ogni momento che passavamo insieme. Sai, ho conosciuto delle persone circa un mesetto fa.
Sono tutti miei amici, strano vero?
Io, la ragazza sempre isolata, ha amici. Wow.
Rosalba, Sofia, Edoardo. E poi c'è lui. Un ragazzo, alto, con i capelli un po' chiari e un po' scuri, ha gli occhi verdi. È carino, ma si comporta in modo strano con me. Si chiama Valerio.Ti ricordi qual era, quando ero piccolina, la cosa che amavo di più al mondo? Esatto, il mare di notte. Quell'infinita distesa di oscurità che urla nella notte e ti coccola. Che sì, può far paura perché grande e immenso e tu, in confronto, sei solo un essere insignificante che non ha il minimo potere su di esso. Puoi solo restare abbagliato dal suo essere così sublime.
Ricordo quando una volta mi ci accompagnasti alle tre di notte, tornata da uno dei tuoi lunghi tour, solo per passare un po' di tempo con me e per farti raccontare la mia cotta per il ragazzino del momento.Quando ero piccina ti chiedevo come mai a me piacesse andare a mare più di notte che di giorno, come invece piaceva agli altri bimbi. E tu mi dicevi che forse dentro di me c'era un po' di buio, un po' di oscurità, che non era un'oscurità brutta. Era una cosa bella che mi rendeva speciale.
Io avevo dentro il buio, ma lo facevo brillare come luce. Lo dicevi sempre.
Ecco mamma, è arrivato qualcosa di simile al mare di notte nella mia vita che mi ha ricordato queste tue parole, ma non ne sono ancora chissà quanto sicura. Sai, anche quel ragazzo di cui ti parlavo prima ha un po' di buio dentro se.
Tu invece il tuo buio sei riuscita a trasformarlo in luce sempre.
Io so che sono una delusione, mamma, però la mia capacità di far brillare il mio buio si è un po' persa. Scusami.Ultimamente sono sempre un po' triste. Forse era meglio quando non avevo amici, quando niente mi faceva stare male, tranne mentre pensavo a te e papà. Invece adesso, perché? Perché ad ogni cosa detta contro di me sembro la bimbetta che piange, quella che "vuole sempre stare al centro dell'attenzione", la principessina o la santarellina. Te l'ho detto, non riesco più a splendere come quando ero piccolina, quando ero solo una bimba ingenua che non capiva il significato della parola "sofferenza". Sai mamma, te l'ho detto.
Mi manchi tanto e farò di tutto affinché tu sia di nuovo fiera di me. Io-X- lei è fiera di te.
mi girai.
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Paura di amare
Teen FictionValerio, passato che lo ha segnato in maniera deludente, usa una ragazza, Gaia, solo per fare le solite cose da noioso ragazzo playboy. Marta arriverà in città un po' spaesata, ma dopo un po' farà vivere a qualcuno emozioni indescrivibili. Chi sarà...