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"Siamo in ritardo, come al solito" sbuffa mia fratello mentre è concentrato alla guida.
"E indovina di chi è la colpa?" chiede con tono ovvio Philip.
"Aurora" dicono in coro.
"Non sapevo ci fosse un orario per la discoteca".
"Avevamo dato appuntamento agli altri a mezzanotte per fare il pre, ed è l'una" Kilo parcheggia la macchina è scende velocemente seguito da me e Philip. Mi aggiusto i capelli e sistemo il tubino nero.
"Non correte! Ho i tacchi io" urlo mentre il mio amico e mio fratello sono già arrivati all'entrata sul retro della discoteca. Entriamo nel considdetto privè e ci dirigiamo verso i tavoli a noi riservati. Saluto calorosamente i miei amici per poi spostare la mia attenzione su Luca e la sua ragazza, Clarissa. Lei è seduta su una sua gamba, ha il braccio intorno al suo collo e si baciano in maniera spinta senza pudore. Lui, invece, con una mano regge un cocktail mentre l'altra è poggiata sulla coscia della ragazza.
"Dai, facciamo un brindisi!" esulta Marco già abbasta ubriaco. Solo ora i due piccioncini si staccano e mi rendo conto che li sto fissando. Distolgo immediatamente lo sguardo concentrandomi su Philip che sta buttando giù uno shottino dopo l'altro.
"Billie vado fuori a prendere un po' d'aria" urlo al mio amico cercando di sovrastare la musica. Esco dalla discoteca, allontanandomi il più possibile dal locale. Voglio stare un po' da sola, lotanta da tutti, in silenzio.
Arrivo alla fine del parcheggio, poggiando i gomiti sulla ringhiera e sorreggendo la testa con le mani.
"Posso parlarti?" mi giro in direzione della voce e, dopo aver constato che si tratti di Luca, rispondo con un "No" secco.
Non risponde, caccia dalla tasca un pacchetto di sigarette, ne estrea una, si inumidisce le labbra con la lingua, per poi accederla e aspirare il fumo.
È veramente bello.
Socchiude gli occhi, come se si stesse rilassando, rimette l'accendino in tasca e butta fuori il fumo.
"Vuoi fare un tiro?" mi chiede porgendomi la sigaretta.
"Non fumo".
"Scusami principessa" ride, mi giro verso di lui facendo combaciare la mia schiena con la ringhiera.
"Che vuoi Luca?" gli chiedo visibilmente scocciata.
"In realtà niente, volevo fare solo due chiacchiere" peccato che io non voglia.
"Torna dalla tua ragazza, non voglio che vada a pensare male e ritrovarmi una pazza urlarmi  contro le peggio cose" tossice leggermente per il fumo andatogli di traverso e dopo scoppia a ridere.
"La mia ragazza?" chiede scioccato.
"Si, Clarissa" rispondo ovvio.
"Non è la mia ragazza, non sono fidanzato e mai lo sarò. Ci scopo e basta con lei" sgrano gli occhi per la naturalezza con la quale me l'ha detto, come se fosse una cosa normale.
Ecco perché Kilo mi disse che non ci si può fidare al 100% di lui.
"Fai proprio schifo Plaza" sbarra gli occhi e solo ora mi rendo conto di come l'ho chiamato, maledico me stessa e mi mordo nervosamente l'interno guancia.
"Come mi hai chiamato?" chiedo con un ghigno fissandomi negli occhi, distolgo lo sguardo e non rispondo.
"Plaza, eh? Quindi ti sei informata sul mio conto... E per fortuna non ti interessavano gli amici di tuo fratello" mi deride avvicinandosi.
"E come mai dovrei fare schifo?" continua buttando il mozzicone della sigaretta a terra.
"Anche le ragazze hanno dei sentimenti, non puoi trattarle così, come oggetti, te le scopi una volta e poi fai finta di niente, come se non fosse successo nulla" lo guardo negli occhi.
"Quelle che vengono con me sanno che si tratta di una notte, di un'avventura" si avvicina sempre di più, posa le mani sulla ringhiera alle mie spalle mettendomi praticamente in trappola.
"Un giorno ti innamorerai e cambierai modo di pensare, fidati" i nostri volti sono a pochi centimetri di distanza tanto da riuscire a sentire il suo respiro sulle mie labbra.
"Sai Asia..." inzia a parlare.
"Mi chiamo Aurora, non Asia" ribatto acida.
"Aurora, scusa. Il giorno che m'innamoreró finirà il mondo ma, in attesa che arrivi quel giorno, io e te potremmo comunque divertirci" sorride beffardo mentre io lo spingo lontano da me.
"Fai schifo Luca, fai schifo. Vergognati!" lo guardo schifata.
"Madonna quanto la fai lunga Asia"
"Ehm...Aurora" si corregge immediatamente. Mi giro e mi in cammino verso la discoteca.
"Ti ho solo proposto una nottata" mi afferra il polso.
"Luca lasciami! Se non vuoi che ti tiri uno schiaffo lasciami in pace!"
"Non sono come tutte le puttanelle che ti porti a letto! Non cadrò nella tua trappola, puoi avere tutte ma non me" urlo con tutte le forze.
Corro dentro il locale e comunico a mio fratello di volere andare via.
Non voglio più vederlo.

|Mi scordo di noi, che è meglio così| Capo Plaza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora