26

2.7K 94 17
                                    

Indosso il vestito e scendo velocemente le scale. Questa sera hanno organizzato una cena per il compleanno di sasyno dove ci saranno tutti i miei amici.
"Ce l'abbiamo fatta!" ironizza Kilo appena entro in auto facendomi notare anche il mio essere in costante ritardo.
"Le ragazze hanno molte più cose da fare, trucco, acconciatura, per non parlare dei vestiti, si cambia idea ogni tre secondi... Voi ragazzi mettete un jeans e una maglia e state a posto" sbuffo mentre sistemo i capelli guardandomi dallo specchietto retrovisore.
"Si ma tu ci metti veramente troppo, non puoi fare ogni volta trenta minuti di ritardo. Il mondo non giro intorno a te" mi lancia una rapida occhiata per poi posare la sua attenzione nuovamente sulla strada.

Salgo le scale del ristorante, apro la porta dove scorgo la tavolata con tutti i ragazzi.
"Auguri stronzetto!" mi fiondo tra le braccia di Sasyno, seduto a capo tavola.
"Ah pensavo non venissi più" rotea gli occhi al cielo mentre io gli do una leggera spinta.
"Non ti ci mettere anche tu! Mio fratello già mi ha fatto la ramanzina".
Mi guardo un po' intorno per vedere chi sia presente e chi non è potuto venire. La mia attenzione ricade su Luca, seduto in fondo alla tavola, anche i suoi occhi sono fissi su di me e scorrono velocemente lungo il mio corpo. Saluto tutti e per ultimo il ragazzo che continua a fissarmi.
"Stai benissimo!" sussurra mentre gli stampo un bacio sulla guancia per poi prendere posto di fianco a lui. Come potevo immaginare Kilo è seduto di fronte a Luca per osservare bene ogni suo movimento, mentre Philip ci guarda con un sorriso stampato in faccia. E vorrei che anche mio fratello mi guardasse con lo stesso sorriso notando la mia felicità, ma non è così. Lui ha un aria più investigativa, dubbiosa, pensierosa.
"Fratè mi fai salire l'ansia se continui a fissarmi!" esclama Luca facendo scoppiare a ridere tutti quanti.
"Non ti fisso, ti esamino" replica Kilo.
"Andiamo bene allora" sbuffa il moro di fianco a me.
Iniziano ad arrivare le portate, si parla, si ride, si scherza ma soprattutto ogni occasione è buona per fare un brindisi quindi si beve a non finire.
Giulia mi ammicca dall'altro lato del tavolo e mi mima parole incomprensibili, ancora le dico della frequentazione con Luca ma penso che abbia capito, con lei non servono parole, basta uno sguardo e c'intendiamo.
Kilo, invece, continua a fissarci, studiarci e distoglie la sua attenzione da noi solo ed esclusivamente per bere.
Sento la mano di Luca posarsi sulla mia coscia e stringerla leggermente.
"Dopo ti devo portare in un posto" sussurra al mio orecchio mettendo una mano di fronte la sua bocca per impedire a mio fratello di capire.
"Adesso me lo devi dire però!"
Mi sorride per poi scrollare le spalle, fa scorrere la mano su per la coscia fino a toccare la mia intimità, i brividi invadono il mio corpo e sul suo volto compare un ghigno.
"Vedrai" si limita a dire riportando l'attenzione sulla tavolata con tutti i nostri amici.

"Dai, sali" Luca mi incita a raggiungerlo.
"No, è altissimo! Potrei cadere!" lo sento ridere mentre si accende una sigaretta. Aspira il fumo e il suo sguardo è fisso a guardare chissà quale punto della città. Resta in silenzio, finisce di fumare per poi far cadere il mozzicone della sigaretta giù per il palazzo.
"Non cadrai, ci sono io" mi tende la mano che, dopo un attimo di tentennamento, afferro. Raggiungo il moro seduto sul cornicione del palazzo e prendo posto di fianco a lui.
Rimango senza fiato appena alzo la testa e vedo il panorama. Milano dall'alto tutta illuminanta, le luci illuminano le strade, si vedono ogni tanto le macchine sfrecciare per le vie   e le persone, che da qui sopra sembrano piccole come formiche, camminare nel parchetto sottostante al palazzo.
Conosco questa zona di Milano, siamo sopra la Torre Diamante ma non ci ero mai salita, perdendomi questo spettacolo per anni.
Abbasso la testa e sobbalzo notando l'altezza, vedere le mie gambe a penzoloni mi fa ancor di più venire le vertigini.
"Se continui a stringerla così forte mi bloccherai la circolazione!" ride Luca, solo ora mi accorgo che le nostre mani sono ancora unite. Allento la presa e mi stacco da lui.
"È bellissimo!" esclamo cambiando argomento e poggiando nuovamente la mia attenzione su Milano.
"Detto sinceramente...la mia città è più bella" scrolla le spalle e inizia a frugare nelle tasche dei jeans.
"Ehi non toccare la mia amata Milano".
"Ti ci porterò un giorno a Salerno e ti renderai conto che non mento, è più bella" incontra il mio sguardo e mi sorride. I miei occhi sono fissi sui suoi mentre lui si avvicina al mio volto. Sento il suo respiro caldo sulle mie labbra e, poco dopo, azzera le distanze baciandomi. Ho il cuore in gola, sento le cosiddette 'farfalle nello stomaco'. Ci stacchiamo per riprendere fiato, mi sorride, s'inumidisce le labbra per poi tornare a guardare di fronte a sé. Poggio la testa sulla spalle mentre lui circonda le mie con il suo braccio.
"Non avevo mai provato una sensazione del genere, te lo giuro Aurora" sento i suoi occhi fissi su di me per poi posarmi un bacio tra i capelli.
Anche io Luca.

|Mi scordo di noi, che è meglio così| Capo Plaza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora