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Giro le chiavi nella serratura per entrare nel mio appartamento. Appena varco l'ingresso vedo mio fratello giocare alla play con Philip.
"Chi si rivede!?" esclama il mio amico facendomi segno di sedermi sul divano. Prendo posto di fianco a lui mentre mio fratello mi rivolge uno sguardo freddo.
"Com'è stato il concerto ieri?" è Kilo a parlare, sa che sono stata con lui.
"Bello, Luca sa come muoversi sul palco. È bravo" mi limito a dire.
"E stanotte? Sei stata da lui?"
"Si" risponde secca, lo vedo scuotere leggermente la testa e sorride debolmente.
"Capisco" è l'unica cosa che dice.
Come mai non sta facendo una delle sue solite scenate? Ha forse capito che la vita è la mia e non la sua?
"Comunque questa sera andiamo in discoteca, tu vieni?" la mia voglia di andare a ballare è pari a zero ma potrei fare uno 'sforzo' solo se ci fosse una persona.
"Chi ci sta?" chiedo a Philip.
"Io, tuo fratello, Billie, Sasyno, Marco e anche Luca" ammicca dicendo l'ultimo nome.
"Va bene, verrò" sorrido al mio amico.

"Non è possibile!" esclama Philip scendendo dalla macchina di Kilo.
"Siamo sempre in ritardo quando vieni tu" sbuffa dirigendosi verso l'entrata della discoteca.
"Non reciti bene la parte dell'incazzato, quella appartiene a mio fratello" lo prendo in giro e come risposta ottengo un dito medio.
Entriamo in discoteca e ci dirigiamo nel privè, sono tutti presenti, tutti tranne Luca.
"Tieni piccola!" Billie mi porge un cocktail per poi trascinarmi in pista.
"Quasi mi vergogno di ballare con te! Sei troppo scoordinato!" alzo il tono della voce cercando di sovrastare la musica assordante.
"Stai tranquilla che sono così ubriachi che nessuno si ricorderà di quanto faccio schifo a ballare" mi prende per i fianchi facendomi seguire il ritmo della musica.
"Torniamo a bere qualcosa, dai!" il mio amico mi tira per il braccio riaccompagnandomi nel privè. La mia attenzione viene catturata da Luca con in braccio una ragazza, non è né Clarissa né la finta Barbie. Una strana sensazione invade il mio corpo. Un senso di delusione si fa spazio in me. E io che pensavo potesse cambiare, che con me fosse diverso ma, d'altronde, uno come lui non può cambiare... Lo dice lui stesso che non cambierà mai.
Il suo sguardo incontra il mio, resta lì, immobile, a fissarmi. Anche Kilo ci sta guardando, il suo sguardo oscilla tra me e il moro. Mi manca l'aria, devo uscire.
Raggiungo la fine del parcheggio della discoteca e poggio i gomiti sulla solita ringhiera. La musica si sente solo in lontananza e nella mia testa rimbomba una voce 'Kilo aveva ragione', odio ammetterlo ma aveva ragione, su tutto.
"Come mai da queste parti?" la voce del moro alle mie spalle mi risveglia dai miei pensieri. Secondo lui perché sto in discoteca? Sto pettinando le bambole?
"Volevo prendere un po' d'aria. Tu perché stai qua?" si poggia sulla mia stessa ringhiera.
"Devo fumare" caccia dalla tasca un pacchetto di sigarette, n'estrae una, la poggia tra le labbra per poi accenderla. Restiamo in silenzio, nessuno sa che dire, vorrei urlarergli in faccia il perché? Perché illudermi?
"Dovremmo parlare" affermo mettendo da parte l'orgoglio.
"Di cosa?" aspira il fumo.
Di cosa? Ditemi che sta scherzando.
"Di quello che è successo ieri notte".
"Cosa è successo? Ci siamo baciati" scrolla le spalle buttando fuori il fumo.
"Aurora è stato solo un bacio insignificante, niente di più. Non sei né la prima né l'ultima che bacierò. Non farti film mentali" butta a terra il mozzicone continuando a guardare un punto fisso nel parcheggio.
"Insignificante?! Allora perché? Perché mi hai baciata? Perché ti sei aperto con me raccontandomi la tua vita? Perché?"
"Non lo so, volevo solo divertirmi l'altra sera" scrolla le spalle. Rimango a guardarlo mentre lui non mi rivolge uno sguardo, la fredezza con cui lo dice è agghiacciante.
"Sei uno stronzo Luca" lo supero e torno nel privè in discoteca.
"Tutto bene?" mio fratello si siede sul divanetto di fianco a me.
"Sisi, tranquillo" gli sorrido, non voglio ammetterlo, non voglio dirgli che aveva ragione. Sono troppo orgogliosa. Per fortuna le luci colorate delle discoteca non permettono a Kilo di vedere bene i miei occhi, dove le lacrime minacciano di uscire. Anche il moro rientra prendendo posto di fianco alla ragazza.
Mi alzo dal divanetto e raggiungo il mio amico.
"Philip, mi puoi accompagnare fuori?" è l'unico con cui voglio parlare, lui sa ascoltare e non ti rinfaccerà mai il fatto di avere ragione.
"Allora che succede?" mi chiede appena fuori la discoteca.
Lo abbraccio stringendolo a me, poggiando la testa sulla sua spalle. Ormai non riesco a smettere di piangere.
"Luca?" è l'unica cosa che mi chiede, annuisco debolmente rimanendo attaccata a lui.
"Dai ti riporto a casa" mi fa staccare dal suo petto e mi posa un bacio sulla guancia.

Cosa ne pensate di questo capitolo?
Non odiatemi ❤️🥺

|Mi scordo di noi, che è meglio così| Capo Plaza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora